2. "Peggio di un incubo"

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Sono cinque minuti che il mio telefono non fa che squillare e io sto a fissare il nome di Nate sullo schermo.

È dall'altra sera che cerca di contattarmi ed è stato davvero faticoso ignorarlo.

Per un attimo stavo anche cedendo e stavo per rispondergli ma poi ho avuto un momento di lucidità e mi sono fermata. Kate sarà orgogliosa di me.

Non so se la nostra storia si possa definire "amore" certo siamo stati insieme due anni, che non è poco, ma tra di noi non c'è mai stato niente apparte qualche bacio.

Certe volte penso che forse questo è il motivo principale per cui era diventato così freddo nei miei confronti.

Insomma lui all'inizio era abbastanza preso da me, era molto dolce e premuroso, era il ragazzo perfetto. Il ragazzo che tutte sognano. Ma poi credo si sia stufato di me. Avevo questo blocco e non sono mai riuscita ad andare oltre. Pensavo che non gli importasse finché non ha iniziato a farmelo pesare. Aveva iniziato a ignorarmi. Si inventava sempre una scusa per non vedermi. Aspettavo per ore un suo messaggio, una sua chiamata ma non arrivava mai. Spariva per giorni e poi tornava come se niente fosse e io come una stupida lo perdonavo. Kate mi ripeteva sempre di lasciarlo. Lo odiava, anzi lo odia. Mi diceva sempre "Cosa credi che faccia quando sparisce per giorni senza spiegazioni?" Ma io continuavo a giustificarlo, non volevo crederci. Fino a quando qualche settimana fa sono uscita con le mie amiche e l'ho trovato a baciarsi con una ragazza molto più grande di me. Lui non si è nemmeno scomodato di darmi spiegazioni e ora è troppo tardi. Continua a chiamarmi ma non sono sicura di voler sapere ciò che ha da dirmi.

Sospiro poggiando il telefono sul comodino e recupero il computer sistemandolo sulle gambe.

La mia serata tipo? Ovviamente netflix e schifezze fino allo sfinimento.

Sono pronta a trovare la serie che mi rovinerà l'adolescenza e che mi renderà l'esistenza traumatica quando il telefono ricomincia a squillare.

Quand'è che si stancherà di chiamare? Sbuffo esasperata ma quando guardo nella direzione del cellulare, sul piccolo schermo invece di Nate leggo il nome della chat di gruppo che ho con le ragazze.

Decido di ignorare anche loro, so già cosa vogliono e gli ho già detto che non verrò.

Solo io ho amiche così insistenti?

È da ieri pomeriggio che non fanno che parlare della festa di quel idiota. Non ne voglio sapere nulla.

Il telefono smette di suonare e poco dopo mi lascio andare a un sospiro di sollievo, sorrido e torno a rilassarmi.

Ma sfortunatamente dura ben poco perché qualche minuto dopo suona il campanello di casa.

Cerco di armarmi di santa pazienza e con addosso il mio bellissimo pigiama scendo le scale al piano di sotto.

Quando apro la porta d'ingresso mi ritrovo in tutta la loro bellezza le mie tre e uniche amiche.

Le guardo curvando i lati della bocca in una strana smorfia che dovrebbe essere un sorriso. Le odio perché so già cosa mi toccherà fare se loro sono qui. Ovvero inizierò a sentirmi in colpa e alla fine cedero e andrò con loro a quella stupida festa. Ma decido comunque di fare finta di nulla e sperare nel meglio.

-Vi unite a me? Non pensate che siete un po troppo eleganti per una serata film?-

-Smettila di scherzare e vai a cambiarti che siamo in ritardo.- il tono di Zoe appare molto sbrigativo.

Ci tiene proprio a questa festa. Non è che si è presa una strana cotta per lo stronzo?

Scaccio subito via quel pensiero dalla testa. No. Non può essere. Lei non è così superficiale da farsi piacere Blake Evans.

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