10. "Tutte le sfighe a me."

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Gli do le spalle, ma sono certa che sta sorridendo. Mi affretto a percorrere quel corridoio, che sembra infinito, senza voltarmi neanche per sbaglio.

Cammino a passo svelto fino a quando non sento qualcuno richiamarmi a voce alta.

Mi fermo e mi volto trovandomi difronte la figura alta di Jason. Si è cambiato e indossa vestiti normali addeso.

-Dov'eri finita? Ti stavo cercando.-

-Una storia lunga.-

-Andiamo?-

Annuisco e Jason mi accompagna alla sua auto.

-Quindi dove mi porti?- domando quando ormai siamo già in viaggio.

-In un bel locale. Credo che ti piacerà.-

-Che locale?-

-È una sorpresa.- dice cercando di evitate altre domande ma ovviamente questo non accade.

-È lontano? Perché io ho fame.-

E poi perché divento abbastanza indisponente quando ho fame, non vorrei che iniziasse a trovarmi fastidiosa. Non che io non lo sia, ma lui non lo deve sapere.

-Non mi piacciono le sorprese, in realtà.- ammetto.

-È un posto carino. È una specie di caffetteria e c'è anche il karaoke.-

Una caffetteria? Ma io ho detto che ho fame.

Vorrei dirgli che mi va bene ovunque basta che ci sia il cibo, ma non vorrei che pensasse che sono una che si ingozza di cibo come se avesse tre stomaci. Anche se forse a volte esagero e mangio veramente come se avessi lo stomaco di un gigante. Forse dovrei iniziare a mangiare di meno. Magari così riuscirò ad avere anche io il fisico delle altre ragazze.

-Che fine hai fatto dopo la partita? Ti ho cercata da per tutto.- la voce di Jason mi distrae dai miei pensieri.

E ora che gli dico?

-Ho avuto un contrattempo-

Lui sposta per un secondo lo sguardo dalla strada su di me. -Ovvero?-

-Ehm, mi sono imbattuta in Megan Gray. E non so se lo sai, ma noi due non andiamo molto d'accordo.-

-Perché?- domanda con gli occhi sulla strada.

-Sinceramente, non lo so.-

Forse perché si diverte a torturarmi insieme al tuo migliore amico?

-Semplicemente non andiamo d'accordo. Forse siamo troppo diverse.- mi stringo nelle spalle guardando fuori dal finestrino.

-Ah. Dimmi un po di te. Come ti descriveresti in tre parole?-

-È la domanda che fai a tutti i tuoi primi appuntamenti?- chiedo con tono scherzoso, ma me ne pento subito. Magari non lo reputa un appuntamento. Che figuraccia. Perché dico sempre cose a sproposito!?

-Una cosa del genere.- dice con voce calma.

-Va bene. Allora. Sicuramente sono molto impulsiva, a volte forse un po esuberante e se mia madre fosse qui direbbe che sono estremamente testarda.- esclamo in modo fluido.

-Ma questo non è vero.- aggiungo facendolo scoppiare a ridere.

Rimango ipnotizzata dalle due fossette che fanno la loro apparizione. I capelli voluminosi gli coprono la fronte e alcuni riflessi biondi si rivelano a contatto con le ultime luci del solo. È veramente bello.

Sento che la macchina sta rallentando e poi all'improvviso ci fermiamo del tutto.

-Che succede?- mi impanico.

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