6. "Guerra sia"

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Quanto sarebbe bello svegliarsi la mattina in tranquillità e buttarsi sul divano strafogandosi di pane e nutella per tutta la giornata senza dover fare nulla apparte guardare il tuo film preferito. Peccato che la vita è ingiusta e da questi piaceri solo hai priveligiati. Vorrei che scomparissero dalla faccia della terra e che tutta la loro fortuna sia data solo ed esclusivamente a me. Può sembrare da egoista, ma credetemi quella fortuna serve più a me che a loro. Sono la persona più sfortunata di questo pianeta, anzi di tutta la galassia considerando anche gli alieni e qualsiasi altra esistenza estranea o forma di vita esterna.

Do un'occhiata all'orario e manco a farlo a posta, ho una perfetta dimostrazione di sfortuna. Sono di nuovo in ritardo.

Salto giù dal letto e mi catapultato subito in bagno. Mi lavo i denti e mi sciacquo la faccia nel modo più veloce che posso. Nella prima ora ho storia e il professor Harris non accetta ritardi. Se arrivo un'altra volta in ritardo alla sua ora come minimo mi spedisce in thailandia.

Afferro un jeans comodo con un piccolo strappo sul ginocchio destro e ci abbino una morbida felpa di un semplice bianco.

Scendo le scale in fretta e quando noto l'assenza di Harper urlo un: "Harper scendi il culo siamo in ritardo."

Non ricevo nessuna risposta ma in cambio sento il rumore stridulo di un clacson.

Confusa mi dirigo alla porta d'ingresso e per poco non mi manca un colpo.

Non ci credo.

Resto a guardare incredula la macchina sportiva di Blake parcheggiata davanti al mio portico.

Che ci fa qui? Vuole forse morire?

-Eccomi!- Harper esce di casa con un sorriso a trentadue denti.

Non può essere.

-Che ci fa lui qui?-

-Ci da un passaggio.-

Credo di non aver capito bene.

-Sei seria?- La guardo sconvolta, non ho parole.

-Si, che c'è di male?-

Che c'è di male?

La persona che più odio in questo mondo, quella che a passato tutta la sua vita a rendere la mia una lunga tortura sta uscendo con mia sorella.

Cosa crede di fare con quella sua aria da sbruffone, cosa ci fa qui?

-Non salirò mai su un'auto sapendo che alla guida c'è il figlio del demonio. Ci tengo alla mia vita.-

-Dai non fare la esagerata-

-Preferirei farmi tutta la California a piedi. Perfino gattonando, piuttosto che salire su quella auto insieme a quello stronzo. -

A quanto pare il diretto interessato mi ha sentito, lo sento ridachiare e questo non fa che approfondire la mia tesi. Sono sicura che vuole farmi fuori, è per questo che è qui.

Lancio uno sguardo torvo nella sua direzione, che se ne sta comodo seduto al volante con una sigaretta fumante in mano.

-Quindi vieni con noi?- la domanda di Harper mi fa capire che non mi conosce affatto. Io non ho assolutamente nessuna intenzione di salire sulla stessa auto di quel spregevole essere. Neanche se ci fosse una apocalisse zombie e tutte le auto del mondo avessero i pneumatici bucati.

-Non ci penso neanche.-

-Va bene, allora ci vediamo a scuola.- Harper si accomoda nella macchina incriminata e io resto a guardare perplessa come si allontana insieme allo stronzo.

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