14. "Bad Gyal dei poveri."

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Dove sei?

Dixie??

Ti sto aspettando.

Ci sei???

Salto dalla sedia proprio come una molla quando leggo gli innumerevoli messaggi di Daniel.

Dovevamo studiare insieme. Come ho fatto a dimenticarmene?

Tra il giro in bici con Jas e il gelato, il tempo è volato.

Scusami ho perso la concezione del tempo, cinque minuti e sono lì.

Digito infretta anche se non ho idea di come fare per arrivare a scuola in cinque minuti.

-Che è successo?- chiede Jas quando vede la mia espressione disperata.

-Devo andare. Avevo promesso a Daniel di studiare insieme.-

Fortunatamente Jason sembra capire. Così dopo aver chiesto alla cameriera di sistemarci il gelato in una scatolina in modo da poterlo portare via, prendiamo le nostre bici e ripercorriamo la strada che abbiamo fatto, per tornare a scuola. E grazie al cielo il ritorno è in discesa e quindi di conseguenza arriviamo prima.

Dopo aver salutato Jas mi afretto a correre in biblioteca, dove trovo Daniel seduto davanti a un libro aperto ad aspettarmi.

Ma la mia attenzione va a qualche tavolo più in giù, dove trovo dei occhi color petrolio pronti a guardarmi l'anima. Con lui c'è anche Vincent che sta letteralmente dormendo.

"Cosa ci fanno loro qui?" È la prima cosa che penso, ma poi mi ricordo che qui ci vengono si le persone che vogliono studiare e imparare, ma anche quelli che fanno arrabbiare il professor Harris.

Probabilmente avranno fatto una delle loro e ora sono in punizione.

-Spero tu abbia una scusa.- replica Daniel non appena prendo posto vicino a lui.

-Ti ho portato il gelato.- dico poggiando la scatolina di cartone che molto probabilmente conterrà del gelato sciolto.

-Non mi chiamo Dixie Garcia, non mi puoi comprare con del gelato.-

-Si invece. Il gelato compra tutti.-

Lui scuote la testa scherzosamente e questo mi fa capire di essere stata perdonata.

-Ma forse ti servirà una cannuccia per mangiarlo.-

Mi guarda confuso e prima che apra bocca il professor Harris ci riprovera per il chiacchiericcio.

Così per le prossime ore restiamo in silenzio a studiare e ripassare filosofia e chimica.

E quando mi alza per andare dall'altra parte della sala a cercare un libro, mi sento un po osservata, ma non ci faccio molto caso.

Cammino tra gli scaffali alti e quando finalmente trovo quello che mi serve, qualcuno mi precede e se lo prende.

Mi giro disorientata, ma non mi meraviglio nel trovare la sagoma larga di Evans. Mi guarda dall'alto. Indossa semplicemente una maglietta a maniche corte ma addosso a lui sembra così attraente.

È così ingiusto che qualcosa di così sexy e affascinante sia così odioso e irritante.

Ma che cosa sto dicendo? Diamine Dixie.

-Che vuoi Evans?- chiedo con poca pazienza.

-Ti sei divertiva a giocare alla coppietta ridicola di campagna?-

La sua domanda mi prende alla sprovvista.
Le mie sopracciglia si aggrotano esprimendo a pieno la mia confusione. Cosa vuole dire con questo?

-Ti ho vista stamattina.- dice con un tono così basso che a malapena riesco a udirlo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 29 ⏰

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