12. "Il primo appuntamento."

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Chi non ama la domenica?

Svegliarsi la mattina senza nessuna sveglia fastidiosa, con la consapevolezza di poter restare ancora sotto le coperte calde, alzarsi con calma senza preoccuparsi di arrivare in ritardo, è la cosa più soddisfacente di questa mondo.

Però se non hai rispettato il coprifuoco la sera prima e hai una madre come la mia, la situazione è un po diversa.

Sta mattina mi ha svegliata e mi ha costretta a venire con lei a fare la spesa.

La sto seguendo tra i scaffali di questo supermarket da più di venti minuti e non ha ancora trovato quei dannati fagioli.

Dice che ha iniziato una dieta ipocalorica e i fagioli la aiutano a evitare gli attacchi di fame. Secondo me la aiutano con la stitichezza più che altro, ma vabbè, contenta lei.

-Puoi anche aiutarmi a cercare, invece di camminare come uno zombie.- la sento lamentarsi, mentre io a malapena riesco a tenere gli occhi aperti.

-Sei tu che non mi hai lasciata dormire, che ti aspettavi?-

-Così impari a fare come ti pare e infrangere le mie regole. Se volevi dormire due ore in più, tornavi due ore prima.-

Alzo gli occhi al cielo in un espressione seccata e uno sbuffo lascia le mie labbra.

-Continua a sbuffare tanto sei in punizione.-

-Come sempre.- bisbiglio, ma lei riesce comunque a sentirmi.

-E cos'altro dovrei fare, se mia figlia non mi parla!?-

Il suo tono di voce si alza, ma poi si calma subito.

-Ho saputo il motivo della rottura con Nate.- amette all'improvviso e io abbasso lo sguardo sul pavimento.

-Perché non me lo hai detto?- chiede poi con voce spezzata.

-Perché tu non mi hai dato modo mamma. Mi hai subito addossato la colpa.-

-Avresti dovuto dirmelo comunque.- insiste lei.

-E rischiare di rovinare l'immagine del tuo bel Nate?-

-Ma non dire cavolate. Lui potrà anche sembrare bello e intelligente, ma se gli uomini fossero realmente intelligenti si chiamerebbero donne.-

La guardo di sottecchi e la vedo avvicinarsi.

-E nessun stronzo qualunque merita la mia bambina.-

Mi prende le mani e mi ruba un abbraccio, così io approfitto del momento. -Quindi posso uscire oggi?-

-Oh, no. Sei in punizione.-

Mi lascia un bacio tra i capelli prima di piegarsi per prendere una scatolina da uno scaffale.

-Vedi cara mia. Chi cerca trova. - esclama posando la scatolina nel carello e allontanandosi con esso.

Ma il mio unico pensiero è Jason. Come faccio? Non posso dirgli che sono in punizione perché l'altra sera ho fatto tardi. E sinceramente non voglio. È la prima volta che un ragazzo carino si interessa veramente di me. Forse perché sono sempre stata fidanzata con Nate, ma anche perché non guardavo nemmeno gli altri ragazzi. Per me esisteva solo lui, ma a quanto pare per lui non era così.

Continuo a pensare a un modo per uscire di casa senza che se ne accorga mia madre anche quando ormai siamo arrivate a casa.

È in cucina a sistemare la spesa, potrei uscire dal retro, ma conoscendo mia madre dopo qualche ora denuncerebbe la mia scomparsa avvisando la polizia, i servizi segreti e anche il presidente.

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