3. "Tu non mi piaci."

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Come al solito, la mattina arriva fin troppo presto e il rumore fastidioso della sveglia come sempre mi da i nervi.

Dicono che il buongiorno si vede dal mattino, beh se mi devo svegliare ogni mattina per andare a scuola avrò solo giorni di merda.

Com'è di mia abitudine allungo il braccio sul comodino e la rimando di qualche minuto perché svegliarsi, come sempre, risulta troppo difficile. Ma dopo dieci minuti, la sveglia ricomincia con la solita canzoncina e io prendo il cuscino per mettermelo in testa e per far smettere quella tortura.

La situazione peggiora quando mia madre entra in camera più incazzata della mia bisnonna quando non trova il tè verde.

Questa donna è capace di svegliarmi alle 6:00 è dire che sono le 8:00.

Non la sopporto proprio quando fa così. È una maniaca del controllo e ha una ossessione compulsiva per le pulizie.

È una donna rigida con delle regole altrettanto dure: coprifuoco prima della mezzanotte, niente alcol/fumo e niente ragazzi. Eccetto ovviamente Nate. Lei lo adora. Non fa che ripetere quanto lui sia un bravo ragazzo, educato e gentile.

Vorrei proprio vedere la sua faccia quando scoprirà quello che ha fatto. Perché anche se non ho nessuna intenzione di dirglielo sicuramente lo verrà a sapere, lo fa sempre. Non so quale strana, assurda magia nera usa ma riesce a scoprire sempre tutto.

Io e lei passiamo la maggior parte del tempo a litigare ma so che sotto l'immagine di donna fuori di testa c'è una donna forte. Ha passato molte cose brutte ma nonostante ciò si è sempre dedicata a me e a mia sorella. Al contrario di mio padre.

Lui è un uomo molto freddo. Non ce quasi mai, e quando c'è finiamo sempre con il litigare o a non rivolgerci proprio la parola. È sempre stato assente nella mia vita. Da bambina mi pesava un bel po questa cosa, ma crescendo ha saputo farsi odiare sempre di più.

Capisco il dolore di chi non ha un padre, ma non averlo pur avendolo fa davvero male.

Cerco di mettermi seduta sul letto mentre ogni singola cellula del mio corpo mi scongiura di restare sotto le coperte.

Mi impongo di alzarmi, e mentre faccio finta di ascoltare la ramanzina di mia madre guardo l'ora sul cellulare.

Cazzo!

Sbatto più volte le palpebre per capire se la mia mente mi gioca brutti scherzi, ma purtroppo è vero. Sono ufficialmente in ritardo e stranamente non è a causa di Harper.

Corro subito in bagno per cercare di rendermi quanto meno presentabile o almeno non far venire un infarto hai miei compagni e scendo come una furia di sotto.

Giuro di non averci mai messo così poco tempo per uscire di casa.

Quando arrivo davanti a scuola mi dirigo al mio armadietto per prendere i libri e subito dopo vengo raggiunta da Kate che mi guarda confusa.

-Che stai facendo? Dobbiamo andare in palestra.- spiega, e io maledico chiunque abbia deciso di farmi fare educazione fisica alla prima ora.

Dovrebbe essere illegale una cosa del genere.

Mi mordo la lingua quando ricordo di essere stata io a iscrivermi al corso di ginnastica, all'inizio del anno.

Mi ero promessa che avrei iniziato a migliore la mia vita iniziando una regolare attività fisica, accettarmi di bere a sufficienza, dormire almeno sette ore, esercitarmi a mantenere le mie capacità intellettuali e concedermi anche delle pause di relax. Ma purtroppo come ogni anno per qualche illogico motivo dopo il primo giorno, tutte le mie promesse vanno a quel paese.

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