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"E se non avessi scelta?"

La notte è giunta e tutto il clan degli Omaticaya sta dormendo profondamente.
Il silenzio regna nell'atmosfera e se non fosse per i miei occhi, non riuscirei nemmeno a vedere dove sto mettendo i piedi.
Il piano è quello di raggiungere Kiri il più silenziosamente possibile così da non farci scoprire da nessuno. Tanto meno da Jake e Neytiri.
"Psss!! Kiri!!" Cerco di attirare la sua attenzione sussurrando e pare sia già sveglia perché alza la testa di scatto appena sente la mia voce.
Un sorriso enorme spunta sul suo volto e ricambio facendole segno di seguirmi.
Sapevo non vedesse l'ora di venire con me: per tutto il giorno ha continuato a ricordarmi che saremmo andate a guardare le stelle ed io cercavo di non farla entusiasmare troppo, dato che Kiri non voleva che Jake e Neytiri sapessero del nostro piano.
Continuiamo ad arrampicarci e saltare da un ramo all'altro per arrivare alla terra ferma.
"Dov'è di preciso questo posto?" Mi chiede Kiri non stando più nella pelle.
"Ora vedrai"
Cominciamo a camminare veloce tra la natura e Kiri non smette di parlare dalla felicità.
Sento il suo entusiasmo farsi spazio e posso giurare di essere eccitata quanto lei come se fosse la prima volta anche per me. Invece ormai in quel luogo sono di casa.
"Non ci credo! Mi aspetto un posto altissimo e illuminato solamente dalle stelle! La natura che lo circonda e totalmente sicuro! Sarà sicuro vero? Prima che arriviamo lì e troviamo una sorpresa come un Palulukan feroce che vuole mangiarci..."
Mi fermo all'improvviso e metto le mie mani sulle sue spalle. La guardo dritta negli occhi e cerco di tranquillizzarla.
Sta dando i numeri.
"Calmati Kiri... non succederà niente... non ce ne sono di Palulukan dove stiamo andando noi..."
Lei annuisce convinta dalle mie parole, e finalmente è tornata calma, ma poi un rumore tra le foglie ci fa raddrizzare la schiena e stare sull'attenti.
Ci mettiamo una con le spalle contro l'altra per difenderci nel caso ci attaccasse qualcosa; o meglio qualcuno.
Magari è un altro Na'Vi perso nella Grande Madre, o magari...
"Ecco, un Palulukan salterà fuori da qualche parte e ci mangerà!"
Alzo gli occhi per l'agitazione di Kiri.
Se ci fosse davvero un Palulukan saremmo già morte.
Potrebbe essere un Nantang, loro sono più piccoli di un Palulukan e non attaccano d'istinto: prima ispezionano la preda e poi, quando meno ce lo si aspetta, ne si ha uno attaccato alla spalla.
Un problema però c'è in tutti questi scenari: non ho né il mio pugnale e né il mio arco per difendermi.
E non so Kiri cosa sappia fare.
Sento il respiro farsi più corto e affannato. I cespugli continuano a muoversi finché non esce allo scoperto chi ci sta spaventando fino ad adesso.
"Neteyam!" Kiri urla sussurrando il suo
nome e gli si avvicina colpendolo al braccio.
"Ci hai fatto terrorizzare! Ti sembra una cosa da fare?!"
Neteyam non sembra godere della nostra presenza, infatti, come per sostituire suo padre nel ruolo da capo famiglia, ci fa una specie di ramanzina.
"Non dovreste essere qui. Vi ho seguite così da portarvi indietro. È pericoloso!"
Mi faccio avanti con il mio solito atteggiamento menefreghista e ironico, e gli ribadisco che io sono ancora viva e vegeta dopo una vita passata a difendermi dai pericoli della natura.
"E poi, se vuoi puoi venire con noi" Aggiungo incrociando le braccia con un'espressione beffarda sul volto.
Kiri quasi non crede alle mie parole ma successivamente ci pensa su e realizza che il
mio obiettivo è quello di comprare il silenzio di Neteyam.
"Stxeli conosce un posto magico! Ti piacerà!"
Il ragazzo ci pensa su per qualche secondo per poi accettare l'offerta.
Sono più che sicura che non sia quello che vuole far credere: cerca di imitare al meglio suo padre, il punto di riferimento è importante e continua a ripeterselo ogni giorno, ma sotto sotto vorrebbe solo godersi la gioventù e lasciare i compiti da fratello maggiore ad un altro giorno.
In un certo senso lo capisco. Con l'unica differenza che per me è tutto il
contrario.
"Pensavate di andare da soli?" Una vocina si aggiunge alla conversazione. Ci giriamo tutti vedendo la piccola Tuk e Lo'ak farsi spazio anche loro tra le piante della Grande Madre.
Neteyam inizialmente è contrario alla loro aggiunta. Soprattutto per Tuk.
Si starà torturando mentalmente per non essere riuscito a tenere tutti i fratelli a casa. Infatti mi avvicino a lui mettendogli delicatamente una mano sulla schiena per confortarlo.
"Staremo bene, arriveremo sani e salvi a casa"
Gli dico a bassa voce e posso intravedere un leggero sorriso in risposta da parte sua.

Dopo aver camminato abbastanza per arrivare a destinazione, ci sediamo tutti sul piccolo e spazioso promontorio. Io tra Kiri e Neteyam.
L'assenza di crescita di flora in questo luogo fa in modo che il cielo venga visto in ogni suo minimo dettaglio, e di conseguenza le stelle riescono a splendere nei nostri occhi.
Kiri è ammaliata dalla vista e posso percepire la sua pace interiore crescere sempre di più.
Lo'ak si sdraia per godersi al meglio il momento e Tuk fa lo stesso.
Neteyam invece, per quanto voglia rilassarsi, non riesce a non incolparsi per ogni minima cosa che succede alla famiglia.
Anche se non lo conosco bene e non abbiamo parlato molto in questo poco tempo in cui sono stata a contatto con loro, vorrei fare qualcosa per lui. Ma la mia mente è priva di idee.
Non sono mai stata brava a consolare. Le mie azioni sono minime in quell'ambito.
Il motivo sarà sicuramente il fatto di non aver interagito con alcuna persona per anni perdendo così quelle poche capacità sociali.
"Ricordate, dobbiamo tornare prima dell'alba. Quindi non addormentatevi" Dico con un tono quasi genitoriale.
Alla fine sono responsabile della loro vita per questa notte. Più di quanto Neteyam ne sia responsabile per tutta la vita.

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