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"Non mi dimenticare"

È tardi e non riesco a dormire.
Ho la testa piena zeppa di tutte le informazioni datomi prima, e potrei scoppiare da un momento all'altro.
Continuo a girarmi e rigirarmi nell'amaca senza concludere niente. Ogni volta che provo a chiudere gli occhi appare il viso estenuato di Stxeli e non posso evitare di sentirmi male per lei.
Mi volto verso l'amaca di Kiri e noto che sta dormendo beatamente. Lo'ak fa lo stesso.
Come fanno a dormire sonni tranquilli in una situazione come questa?
Vorrei che Stxeli fosse qui a raccontarmi qualsiasi sua esperienza, a spiegarmi quale frutto è il più buono in questa zona e come svuotare la mente quando si combatte.
Anche solo ascoltarla parlare di cose senza senso mi metterebbe allegria.
Dato che ormai il sonno mi è sconosciuto, faccio un giro nei dintorni sperando di stancarmi un minimo.
Scendo fino ai piedi dell'Albero Casa e con mia grande sorpresa trovo Ktu.
"Anche tu sveglio?" Chiede Ktu appena nota che faccio un balzo per arrivare a terra.
Non rispondo perché sarebbe inutile, ma mi siedo accanto a lui ugualmente.
In fin dei conti, dopo che Stxeli l'ha rifiutato e ha ammesso che prova interesse nei miei confronti, non sembra il caso di prenderlo in antipatia.
Non ancora almeno. Se qualcosa dovesse cambiare con il ritorno di Stxeli potrei impazzire.
Se dovessero riavvicinarsi potrei impazzire.
"È una situazione assurda non trovi?"
Ktu continua a fare domande che non hanno bisogno di una risposta.
Sto davvero perdendo il mio tempo qui?
"Posso chiederti una cosa?"
Il ragazzo affianco a me prende il mio silenzio come un consenso.
Non ho voglia di parlare se non con lei.
"La ami davvero?"
La domanda mi prende alla sprovvista.
È questo quello che provo?
Alla fine è successo.
Ho cercato imperterrito di non lasciarmi invaghire in alcun modo, eppure è riuscita ugualmente a prendere il cuore e la testa.
Pensavo che Yuri fosse la soluzione.
Mi sbagliavo: Stxeli lo è e me ne sono accorto troppo tardi.

"Mettetevi tutti in posizione! Dobbiamo trovarla! È l'unico obiettivo che avete! Non fatevi abbattere da niente!"
Padre ha deciso di agire il prima possibile.
Ci siamo preparati tutti per la battaglia e ognuno con il proprio Ikran sorvolerà la foresta fino alla base dove dovrebbe trovarsi Stxeli.
Sto tremando perché non vedo l'ora di vederla e di dare il ben servito ai demoni del cielo che le hanno fatto del male. 
Lo'ak affianco a me è teso così gli poggio una mano sul capo come faccio di solito per tranquillizzarlo, o per prenderlo in giro.
Rizziamo la schiena appena nostro padre si avvicina.
"Voglio che siate calmi e che non vi facciate sopraffare dalle emozioni" Inizia guardando Lo'ak per poi posare gli occhi su di me per sottolineare il fatto che devo tenerlo d'occhio.
"Avrete il compito di perlustrare la zona nel caso ci siano altre minacce imminenti, tutto chiaro?"
Una forza mi pervade all'improvviso e pare che anche Lo'ak sia rimasto colpito dalla mia reazione.
Non voglio starmene in disparte e non aiutare il clan, non voglio rimanere in aria mentre Stxeli potrebbe star soffrendo. Io devo aiutarla. Ho bisogno di farlo.
"Signore, sono addestrato abbastanza per farlo! Voglio combattere e salvarla!"
"È troppo pericoloso: lo faccio per il vostro bene"
Non c'è modo di dissuaderlo.
È un ingiustizia e questa s'ingrandisce ancora di più appena vedo la figura di Ktu farsi avanti e mio padre che gli ordina di tenersi pronto per agire.
Perché lui può andare? Abbiamo la stessa età, abbiamo le stesse esperienze di combattimento: l'eroe devo essere io per Stxeli.
Ormai non posso più farmi sentire: tutto il clan richiama i propri Ikran ed io faccio lo stesso.
Non ci mettiamo molto per trovare la base dell'RDA, soprattutto perché mio padre conosce ogni loro postazione così ci mettiamo a seguirlo in branco.
Gli Ikran di padre e madre spiccano verso il terreno e li vedo atterrare in un angolo nascosto. Io e Lo'ak rimaniamo in cielo come da programma.
"Tutto tranquillo da lassù?" Sento mio padre parlare nell'auricolare e senza esitazioni rispondo che non c'è alcun pericolo.
Vedo che Lo'ak alza gli occhi al cielo e subito gli chiedo il motivo.
"Sei senza spina dorsale..."
"Che intendi? Ho provato a dire a nostro padre di mettermi davanti!"
"Sì, ma devi reagire Neteyam! Ora loro sono laggiù a fare chissà cosa e ancora non hanno trovato Stxeli! Non so come fai tu ma io andrò lì e li aiuterò!"
Lo'ak plana da una parte ed io cerco di fermarlo.
"Padre ti ucciderà!" Continua a non darmi retta e non mi resta altro da fare che seguirlo per evitare che venga ucciso.
È possibile che abbia ragione ma allo stesso tempo torto?

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