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"Non voglio rimanere sola"

Se riuscissi a piegarmi abbastanza e dare un calcio in faccia all'uomo dietro di me, sarebbe l'ideale. Ma è impossibile. Ogni minimo movimento sarebbe fatale per me e per i ragazzi inginocchiati.
C'è una pistola a terra non poco lontana da dove mi trovo io.
"Farete la sua stessa fine per aver interrotto tutto"
Prendo al volo l'occasione e cerco di raggiungere l'arma con un piede. Allungo la gamba il più possibile ma non ci arrivo: non è abbastanza vicina.
"Ti sei fatta degli amichetti vedo. Dimmi chi è il tuo fidanzato così sparo a lui per primo"
Mio padre fa oscillare la canna della pistola da Neteyam a Lo'ak, da Lo'ak a Neteyam.
Io continuo a sudare freddo per entrambi.
Vedo tutta la mia vita davanti e rivivo i momenti passati con loro due, con Tuk e con Kiri. Momenti felici di una vita disastrata. Come ho potuto permettere tutto questo?
Una lacrima riga il mio volto e Neteyam se ne accorge. Subito le sue orecchie a punta si abbassano, non so se per paura o per tristezza nei miei confronti.
Non esce nulla dalle mie labbra: né un insulto, né un grido di disperazione. Vorrei ma non ci riesco.
Grande Eywa, aiutami ti prego...
Un urlo straziante esce improvvisamente dalle labbra di mio padre e sento la presa sciogliersi subito.
Cado a terra con le poche forze che mi rimangono e trascino me stessa verso la pistola che ho adocchiato un minuto fa.
La prendo tra le mani velocemente per non perdere altro tempo e gliela punto.
Sto tremando leggermente dall'adrenalina e dal terrore. Un miscuglio si fa spazio nel mio corpo e solo ora noto una freccia conficcata nel suo petto. Altre due volano nella stanza per andare incontro al polpaccio e alla coscia.
I ragazzi sono confusi ma allo stesso tempo felici; io cerco la provenienza di quelle frecce sapendo dentro di me a chi appartengono.
Neytiri sbuca da dietro una parete: si sarà nascosta nel bel mezzo del trambusto.
Sono felicissima di rivederla. Con lei nei dintorni posso dire di sentirmi sollevata al cento per cento.
La sicurezza torna in me e appena riprendo le forze per alzarmi mi avvicino a mio padre il quale sta soffrendo di dolore per i colpi.
Continuo a puntargli la pistola.
Lui alza il viso guardandomi in cagnesco ma io gli dedico uno sguardo che non ha visto nessuno. Lo stavo custodendo solo per lui.
"Non hai il coraggio di farlo..." Un sorriso beffardo spunta sul suo volto. E questo fa traboccare il vaso.
Impugno per bene la pistola e senza esitazioni premo il grilletto.
"Addio, padre..." Calco l'ultima parola in modo tale che in questi pochissimi ultimi secondi di vita si renda conto di come abbia rovinato la vita ad una semplice bambina. Peggio ancora a sua figlia.
Un rumore sordo senza rimbombo penetra nell'aria e con lui l'enorme macigno che mi sono portata dietro da sempre, torna ad essere un misero granello di sabbia.
Tutta la paura, l'ansia, il terrore e l'odio nei suoi confronti se ne vanno e mi accascio a terra sentendomi leggera come una foglia.
Un enorme respiro esce dalle labbra e di conseguenza torno a sorridere come prima.
Sembra la fine di un'era e l'inizio di un'altra. E spero che questa possa essere pacifica e tranquilla come ho sempre sperato.
Inoltre senza questa famiglia non ce l'avrei mai fatta.
Devo ringraziare ognuno di loro: da Jake a Neytiri, da Lo'ak a Tuk e Kiri. Ma soprattutto Neteyam che senza di lui non mi sarei mai aperta a qualcuno e di conseguenza sarei giacente senza vita sul freddo pavimento.
Hanno avuto un impatto importante nella mia vita in così poco tempo. Mi hanno insegnato che conta molto la presenza del clan per i Na'Vi, che senza un aiuto non si può superare proprio tutto. La difficoltà è difficile da superare ma quando si ha qualcuno di cui fidarsi e con cui condividerla, la si passa con le maggiori delle forze.
Non si deve aver paura di chiedere, perché quello di cui si ha bisogno verrà dato senza esitazioni dalla gente che si ama.
Giro la testa per osservare le espressioni sui loro volti e Neytiri è la prima a sorridere e venirmi ad abbracciare.
Lo'ak e Neteyam successivamente fanno lo stesso.

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