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"Devi prendere coraggio"

Finalmente io e Ktu abbiamo deciso di incontrarci anche al di fuori degli addestramenti.
Ho tenuto segreta questa uscita, soprattutto a Neteyam. Anche Kiri ne è all'oscuro.
Penso glielo dirò più tardi.
Non c'è stata occasione con lei.
I giorni precedenti sono stata impegnata ad ideare un piano per andarmene da qui, non che mi trovi male, assolutamente, è che non voglio che questo clan abbia problemi in futuro per colpa mia: non lo reggerei mentalmente; e poi ho cercato di nascondermi da Jake e Neytiri, o almeno passare il minor tempo possibile con loro.
Anche Neteyam non l'ho visto spesso: vedevo che c'era qualcosa in lui di strano, sapevo che stava tenendo dentro un segreto che voleva disperatamente tirare fuori.
Per assurdo ho passato molto tempo con Lo'ak: si è dimostrato un ragazzo con cui essere se stessi e non pensare ai problemi. Con lui è tutto diverso: si può parlare della qualsiasi e gli va bene così. Quando sto con Lo'ak mi sento leggera.
"A cosa pensi così intensamente?"
Appena Ktu mi rivolge la domanda, la mia testa scatta sull'attenti. Rispondo che non c'è niente di cui preoccuparsi.
So già che sarà difficile parlare con lui: non è un ragazzo di cui mi fido, non gli racconterei mai niente della mia famiglia. Per un istante il pentimento è lì ad attendermi.
Forse sarebbe stato meglio se fossi rimasta con Lo'ak. O Neteyam.
Oh, Neteyam, sembra che mi manchi un pezzo quando non lo vedo per troppo tempo.
Distolgo l'attenzione da me stessa e cerco di essere il più generale possibile con gli argomenti.
"Bella la lezione di oggi eh?"
Ktu annuisce e non ci casca.
"Dimmi un po', perché non ti ho mai vista qui?"
Devo inventare una scusa sciocca, una menzogna a fin di bene che possa chiudere qui la conversazione e aprirne una seconda.
"Qua e là... mi stavo facendo coraggio per aggiungermi all'addestramento... comunque, dimmi un po' di te, non parliamo solo di me!"
Riesco a ribaltare la conversazione e fortunatamente Ktu comincia a raccontare distogliendo l'attenzione dalle mie origini.
E ne sono grata. Faccio un sospiro di sollievo.
Ktu continua a parlare e a raccontare la sua infanzia, la quale non fu tanto male: due genitori amorevoli, attivo nella vita del clan e deciso a diventare un grande guerriero. Questo ragazzo sarà sicuramente una soddisfazione per la sua famiglia.
"C'è una cosa che voglio dirti e che non riesco più a tenerla dentro"
Ktu mi prende le mani e sento il cuore battere all'impazzata. Sta per succedere quello che temevo. Cavolo, pensavo ci volesse un po' più di tempo e invece è già bello che pronto.
"Tu mi piaci e so che è prematuro dirlo ma non ho smesso di toglierti gli occhi di dosso dalla prima lezione, e mi chiedo se possa succedere qualcosa tra noi..."
Mi manca il respiro e l'imbarazzo è così spesso che posso tagliarlo con un dente di Palulukan come pugnale.
"Ktu... io..." Prima che riesca a finire la frase, il ragazzo davanti a me riprende parola e quello che dice è una realtà che non avrei preso in considerazione. Fino adesso.
"È Neteyam, non è vero?"

L'organizzazione è importante in queste cose, e la tempistica lo è ancora di più.
So esattamente come sgattaiolare via da qui. Il problema è il quando: non voglio far passare troppo tempo, eppure non sono pronta a lasciare tutti.
Lo'ak si sta rivelando un ragazzo su cui contare in tutto e per tutto, la questione con Ktu non è peggiorata quanto pensassi: è stato ragionevole e ha accettato la mia decisione di rimanere buoni amici e compagni di addestramento, Kiri è a conoscenza della dichiarazione e spero non l'abbia detto a Neteyam.
Dopotutto le giornate sono state tranquille e spero che per loro sia così fino alla fine.
Vedo Jake venirmi incontro consapevole di non poter fuggire per questa volta.
Si siede accanto a me e avvolge un braccio attorno alle mie spalle con fare paterno.
Sento il suo calore riempirmi il corpo ed è uno di quelli di cui ho sentito la mancanza in tutti questi anni.
"So che hai paura ad affrontare tutto questo" Dice di punto in bianco.
"Ma non sei sola e non lo sarai mai"
Non rispondo. Non voglio farlo.
Se solo sapesse che la questione è molto più grossa di quanto pensa. Se solo sapesse che se rimanessi qui ancora per molto, tutti i componenti del clan sarebbero in pericolo.
Devo andarmene prima che il legame diventi ancora più stretto.
"Ho bisogno però che tu mi dica qualcosa. Non posso aiutarti se non mi racconti tutto, perché so che io e te siamo simili. Lo vedo. Io ti vedo"
Jake mi mette una mano sul cuore.
Sento gli occhi pizzicare e prima che qualche lacrima possa scendere, mi alzo e corro via.
Il panico si sta impossessando di me.
Corro finché le gambe non mi fanno male.
Mi immergo nella foresta illuminata dalle Grande Madre.
Appena mi fermo vedo in lontananza Lo'ak e Neteyam. Ho le guance rigate dalle lacrime e non voglio che mi vedano in questo stato.
Ma appena mi notano, Neteyam sa che c'è qualcosa che non va in me.
"Stxeli, tutto bene?" Sento la preoccupazione nel suo tono di voce. Abbasso la testa cosicché non possano vedermi il volto, ma Neteyam cerca di alzarlo con un dito. Mi scosto e per fermarmi lui mi prende un braccio e più cerco di liberarmi, più aumenta la presa.
"Dove vai?"
"Lasciami..." Il dolore che sento al braccio non è paragonabile a quello dentro al mio petto.
"No, devi dirmi cosa succede"
"Lasciami ho detto!"
Riesco a liberarmi e senza preoccupazione scappo. Non mi volto per controllare che mi stiano seguendo.
Preferisco credere che non lo stiano facendo e che restino al sicuro.
Devo trovarlo per far finire tutto questo.
Devo ucciderlo e poi la pace regnerà nella mia vita. Potrò restare con il clan senza preoccuparmi dei pericoli che possono incombere da un momento all'altro.
È arrivato il momento di scappare.

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