MADISON'S POV
ben e josh erano usciti da un bel po',perciò io e cheryl eravamo rimaste sole a casa.
Quando ero piccola odiavo la solitudine.
Odiavo stare sola,perché quando hai un caos in casa,due fratelli rompiscatole che ti girano intorno tutto il giorno e dei genitori sempre in giro per la casa,e poi spariscono,è strano.
Quando i miei genitori erano morti avevo vissuto un vero e proprio trauma.
uno sparo
quella notte si sentì solo quello in tutta la strada. E poi il silenzio,e poi le sirene della polizia. E poi il caos
Dopo il funerale non avevamo nessuno che potesse prendersi cura di me e i miei fratelli. Così fecero una delle scelte più giuste per loro.
Ci mandarono in un orfanotrofio.
Ogni giorno era sempre lo stesso. Alzarsi alle sette,fare colazione entro le 8,alle 9 attività scolastiche che finivano alle 13,alle 14 pranzo,dopo pranzo dovevamo lavare i piatti a turno,alle 16 al parco fino alle 17,alle 18 ci facevano apparecchiare,alle 19 cenavamo,alle 20 tutti nelle loro stanze,alle 21 preghiera,alle 22 tutti dovevano dormire.
Una routine che non finiva mai,e nel pensiero di una ragazzina tutto questi assimilato era un vero e proprio caos da cui non si poteva sfuggire.
Scrissi anche un diario dove annotavo tutto ciò che pensavo,tutto quello che mi veniva in mente. Nella biblioteca lessi un libro di shakespeare,che era il solo e unico oltre un'infinita lista di libri per bambini,quindi semplici e noiose fiabe.
Un giorno mia nonna ci venne a prendere,e a me quello sembrò il paradiso.
Andare via da quel posto era fantastico. Ci trasferimmo a casa dei nonni,che non ci facevano mancare proprio niente.
Poi accadde,la vita non è coerente con delle persone così buone. Quando io e i miei gemelli avevamo 16 anni loro morirono.
Dopo questo,abbiamo fatto un accordo con i poliziotti. Potevamo stare nella casa dei nostri genitori a patto che non avremmo fatto casini. Qualche volta venivano degli agenti che ormai conosciamo bene e di cui abbiamo molta confidenza per tutte le volte che sono venuti a trovarci.
Parlavano con noi,ci chiedevano se era tutto a posto,prendevano un caffè e se ne andavano.
I miei pensieri furono interrotti dal mio stomaco che brontolava ininterrottamente.
Guardavamo film da tutto il pomeriggio,senza parlare,oltre la discussione avvenuta prima.
Stavamo insieme,solo questo contava.
Ci proteggevamo a vicenda col silenzio,perché l'unica difesa era questa.
In una situazione del genere non sapevo più cosa fossimo noi due,ma non gliel'avrei chiesto.
Ne ora, ne mai.
"Cosa ti va di mangiare per cena?" le domando mentre mi raggomitolo nel plaid.
"mmm..non ne ho idea.." si gratta leggermente le tempie per poi posare gli occhi sui miei
"Hot dog,ti va?" le domando titubante
"Hot dog sia" afferma lei.
Mi alzo per andare in cucina. Prendo la padella e accendo il fuoco in attesa che si scaldi la padella.
Tiro fuori i wurstel dal frigo e li butto in padella in attesa che si cuociano.
Sento una presenza alle spalle.
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I want to be the last
RomanceIl parco di quella cittadina non era mai stato così ricco di sorrisi. Madison quel giorno incontra una bambina,dai folti capelli rossi e un sorriso sui denti. Le due faranno amicizia e nel corso del tempo usciranno tutti i pomeriggi insieme,per anda...