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Se quel Tighnari fosse morto, dove sarebbe lui adesso?

Nahida deve averli avvertiti per tempo; sono tutti troppo felici, troppo cortesi, troppo strani, perché qualcosa nella situazione sia normale.

Si sente stordito: è come una riunione di famiglia, con fin troppa gente, e lui sarebbe il nipote giovane, quello che ha tanto da fare e non viene mai, ma com'è cresciuto, che bel giovanotto che si è fatto! Solo che per lui sono estranei, di cui uno stava per crepare a causa sua, senza che neppure se ne accorgesse.

Tutto normalissimo, certo.

"Venite, venite."

Tighnari ha la voce da ragazzo e un'aria dolce, anche se sotto sotto, pensa, dev'essere proprio uno stronzo. Si vede. Lui e quel Generale sono la coppia più astrusa che lui abbia mai visto; non riesce proprio a immaginarseli e, a dirla tutta, non vede perché dovrebbe provare a farlo.

Poi c'è una ragazzina sorridente, che arrossisce subito e fa una specie di inchino. "Piacere di conoscerti" biascica, nel più totale imbarazzo.

Lui rimane in silenzio, la fissa, abbassa la testa e fa un cenno. Non ha motivo di sentirsi già nervoso, è tutto a posto. "P... piacere mio, immagino."

Lei ride, anche se non ha senso. Tighnari indica la via da seguire e camminano, tutti insieme, con Nahida in coda che sembra felicissima, come fossero in gita.

Assurdo.

Come diamine è finito in un posto come quello?

"Dunque, stai frequentando le lezioni per Vahumana, giusto?" gli chiede Tighnari. "Stavamo pensando cosa consigliare a Collei, per il futuro. Ti trovi bene?"

Annuisce, di nuovo. Uhm, forse potrebbe anche dir qualcosa. "Sì, benissimo."

"Quel Darshan non è per niente semplice. Io stesso non riuscirei a memorizzare tutte le informazioni" continua il Ranger. Lui si sofferma a fissargli le orecchie, solo perché sono bizzarre. "Ah, sì, avrai notato le mie... caratteristiche."

"Be', sì, sono piuttosto evidenti."

Tighnari si volta un momento verso di lui, continuando a camminare all'indietro. Solleva un dito nell'aria fra loro. "Sono sicuro che sai tutto sulla storia della mia stirpe. Sarà interessante parlarne, se ti andrà."

Certo, ne sa parecchio.

Sa che Tighnari è un esemplare unico, non esiste nessun altro come lui al mondo.

Ed è davanti a lui, ed è vivo.

Chissà se gli hanno già spiegato cosa è successo. Chissà se tutti lo sanno. Abbassa lo sguardo, si copre il viso tirando giù il cappello.

Cosa ci fa, lì? Fra quelle persone che a causa sua avrebbero pianto e urlato e smesso di esistere?

Tighnari lo sorprende: gli arriva vicino, solleva il cappello. "Tutti uguali, voi amici di Nahida. Tutti a nascondersi sotto i cappelli, mh?"

Il Generale, invece, li osserva a braccia conserte. Non è difficile capire che sia in allerta, ma il clima è così rilassato che il suo atteggiamento non ha nulla di minaccioso. Si guardano, per un secondo, e il ragazzo finisce per arrossire un po', per tutte quelle attenzioni.

Tighnari è luminoso e complicato, non gli dispiace. Camminano, arrivano alla capanna giusta ed entrano, tutti, Cyno per ultimo.

C'è un pasto abbondante già pronto, i posti assegnati, la tavola elegante. Un buon profumo. La luce dolce che filtra dalle finestre.

Sembra... impossibile, finto.

La vita lì è una meraviglia. Sente come un pugno intorno al cuore, che stringe e stringe. Quella vita... lui poteva...

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