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Un passo. Il rumore che produce rimbomba, gli sembra un tuono, se ne spaventa. Ma pesta comunque il pavimento con rabbia, stringe i pugni e parla.

"Voglio sapere cosa sono, come mi hai fatto."

Non le chiederà perché non lo ha amato, o perché lo ha lasciato a soffrire per secoli senza cercarlo. Senza chiedersi che fine avesse fatto. Non le chiederà perché ha preferito Raiden, un pupazzo vuoto dentro la quale rifugiarsi, quando avrebbe potuto avere un figlio.

Non le chiederà se sa quanto male gli ha fatto.

Perché non intende piangere, e non aspetta scuse. Vuole solo sapere.

Raiden gli si avvicina. La sua mano è ancora stretta da Layla, rimasta indietro, ma pronta. Ora anche lei avanza, gli è a fianco, ed entrambi fissano Raiden, attenti.

"Cosa sei..." dice Raiden. "Non è evidente? Sei un veicolo. Un contenitore."

"Evidente?" Kuni si tocca il petto, d'istinto. "Lo è? E cosa... vuol dire?"

Lei gli sfiora il viso. Lo spinge a voltarsi, lo osserva.

"Sanguini?" gli chiede.

Kuni annuisce. Per dimostrarlo, solleva il braccio sinistro, quello libero, e glielo offre.

"Tagliami."

Layla si gira a guardarlo, ma lui le fa un cenno. Raiden accetta l'offerta, strappa la manica scura che gli copre la pelle e lo graffia, a fondo, con un gesto veloce e violento, ma semplice.

Il braccio si fa rosso di sangue, ma è poco più che un graffio.

"Visto?" dice Kuni. Abbassa il braccio, senza nemmeno far caso alle gocce che colano. "Vuoi provare ancora?"

"No. D'accordo, sanguini. Ma non era così, un tempo, se siamo state noi a crearti."

"Cosa vuoi dire?"

"Il tuo viso. Non vedi?"

Si fissano. Kuni le cerca risposte negli occhi, ma non le vede. "Cosa?"

"Non hai il neo. Ei ha un neo, qui." Lo indica. "E anch'io, perché mi ha fatta a sua immagine. Tu non lo hai."

"Ah. Sì, è vero."

"Makoto non aveva nessun neo."

"Makoto?"

Raiden stringe gli occhi, per un momento. Sembra cambiare espressione, e forse in lei succede qualcosa, ma finisce subito. "Ei aveva una sorella. Non lo sai?"

"Oh, sì. Makoto. Certo. Ma..."

"Non ricordiamo da dove sei venuto, o chi tu sia. Ma hai le prove."

Raiden fa per afferrarlo, lui si ritrae, lo scudo li ripara. Poi Kuni capisce e le mostra il marchio dietro al collo.

"Sì, ho questo."

Raiden sembra sorridere. Si volta, mostra il suo, nello stesso punto.

Non è lo stesso.

"Che significa?"

"Non lo vedi? Guarda."

Kuni prova a guardare meglio. E... sì. Il marchio su Raiden è lo spazio negativo del marchio sul suo collo. Sono complementari. Non sono identici.

"Non capisco."

Raiden torna a fronteggiarlo. "Ragazzo, non posso darti risposte che Ei ha dimenticato. Lei sa che Makoto, un tempo, ha fabbricato un corpo, per salvarla. E lei, dopo, quando Makoto è morta, voleva fare lo stesso. Nei suoi ricordi, non lo ha mai fatto. Ma se tu esisti..."

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