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Non si aspettava che la sua presenza suscitasse incredibile curiosità, però... forse si era aspettata qualcosa in più del niente che la accoglie. Ed è ben poco piacevole: la ciurma presume che fosse previsto e non le chiede nulla, Beidou è impegnata al comando, Kuni e Kazuha sono subito fuggiti in cabina e non si vedono più. Lei è da sola, fuori posto.

Avrebbe potuto usare quel tempo per studiare con calma, invece è riuscita a superare per miracolo tutti gli esami, all'ultimo momento, come l'anno prima, e quello prima ancora. E quello successivo, probabilmente, considerando la tendenza che ha nell'infilarsi in situazioni assurde, tipo un viaggio in nave verso chissà dove, solo perché un ragazzo le piace.

L'aria, almeno, è fresca. La sera ha reso scuro il cielo, però non piove più. Proseguono su acque immobili, senza suoni se non lo sciacquio del movimento. Layla si siede in un angolo, distante da tutti, e si riempie gli occhi di quel panorama. La sua è un'avventura che non ha senso, però almeno ha un bell'aspetto; sorride, al cielo che diventa nero man mano.

Si era preparata una risposta. Non era un granché, quindi forse è bene non doverla dire, però... se nemmeno è servita, significa che la sua presenza lì non è neppure abbastanza importante da essere fastidiosa. Un disastro, insomma.

E attende. Non sa che cosa. Forse, che qualcosa succeda; che Kuni, per ragioni che non saprebbe inventare, venga fuori dalla cabina e le parli. Per potergli dire: sono qui a proteggerti.

Come se fosse possibile una cosa del genere.

"Ah..." mormora, con un sospiro. "Che stupida."

E nulla, non accade nulla.


"Ecco." Kazuha tira fuori un bauletto di legno da sotto la sua branda, e con grande orgoglio la solleva per mostrarla. "Le tengo qui."

Apre, con uno scatto del meccanismo. Dentro ci sono tantissime foglie secche, tutte diverse. Kuni non è certo di come reagire; gli sembra che non si tratti di un tesoro poi così incredibile. Sono solo delle foglie. Ma Kazuha ne parla come se fossero diamanti.

"Le ho prese in giro per il mondo, in occasioni diverse. Lo so, è sciocco... ma ricordo cosa facevo ogni volta."

Questo è carino, proprio da lui. Kuni sorride e allunga una mano, poi lo guarda chiedendo conferma con gli occhi, e Kazuha annuisce. Allora ne prende una.

"Non è possibile che tu sia capace di distinguerle."

"Te l'assicuro. Questa... Liyue. L'anno scorso. Stavo visitando i dintorni della città, ed ero con Beidou e Ningguang. L'ho presa perché mi ricorda un cuore, guarda." Indica, per spiegare. "Per loro due."

Kuni fa una risata sottovoce. "E questa?"

"Mondstadt. L'ho scelta per ricordarmi di non bere mai troppo, anche quando sembra che possa essere divertente."

"Mh. E questa?"

"Inazuma." Non dice altro.

"In che occasione?"

"Viene dalla tomba di una persona che conoscevo."

"Ah, capisco." Kuni ripone le foglie e si gira verso di lui. "Era... una persona importante, non è vero?"

Kazuha si rimette in piedi e scuote i vestiti con le mani, anche se non c'è polvere e non servirebbe. Sta scappando. Non ama parlare del suo amico morto, si vede; Kuni non smette di osservarlo, come se lo studiasse.

"Non guardarmi in quel modo" gli dice Kazuha, all'improvviso.

"In quale modo?"

"Come se stessi provando a leggermi nel pensiero. Non mi piace."

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