Capitolo 10

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La giovane coppia ancora immersa nel trambusto di un ritorno, aveva ripreso contatto con la familiarità dell'ambiente italiano, aveva ripreso a vivere nella fragilità del presente.

Era un pomeriggio come tutti gli altri quello in cui Elena si rese conto che quello che aveva fatto il marito non solo le aveva dato la speranza per un futuro migliore, ma le aveva confermato la validità e solidità della propria vita vissuta accanto a lui. Erano entrambi sul divano: Jasper seduto con il computer poggiato sul bracciolo ed Elena stesa con la testa sulle sue gambe a leggere. Era quello il loro modo di non perdersi di vista, di viversi giorno per giorno senza rimandare a domani. Era quel contatto discreto che li teneva uniti nonostante ognuno fosse immerso nel proprio mondo, nonostante il silenzio che faceva loro compagnia. Non era quel silenzio che mette in imbarazzo, era il suono muto della loro intimità, del loro appartenersi senza più remore. Quel pomeriggio a rompere il silenzio fu Elena che, interrotta la lettura, si rivolse al marito facendo in modo che lui le prestasse attenzione:

"Grazie amore. Non so davvero come ringraziarti per essermi stato vicino...per esserci sempre. Per essere così come sei." Fece una breve pausa. Lo sguardo si fece di colpo cupo, pensieroso e troppo malinconico per riuscire a coprire il dolore che cercava di nascondersi dietro quel volto pallido. "Ti confesso che se non mi fossi stato vicino, avrei potuto fare qualche pazzia!"

Adesso il volto non copriva più, il corpo aveva del tutto abbandonato il suo ruolo di scudo: un'anima graffiata, sanguinante e difficile da ricomporre veniva fuori con troppa veemenza per poter essere guarita con semplici parole. Jasper la baciò con morbidezza, con dolcezza. Volendo raccogliere ogni goccia di sangue versata da quel soffio graffiato e sperava che quel bacio fosse in grado di aspirare ogni male, come se quella bocca potesse risucchiare le impurità di quella vita.

"Amore ricordi: prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore,..." e le stampò un altro morbido bacio. "Adesso promettimi di non pensare mai più che ti avrei potuta abbandonare. Niente al mondo mi ha mai dato tanto da emozionarmi come quando siamo noi , nient'altro che noi." Il ragazzo pronunciò le parole della colonna sonora della loro storia con tale sincerità che perfino un angelo avrebbe alzato le mani di fronte a tanta onestà. Rimasero in silenzio mentre nella testa di Elena si faceva largo il ricordo di quel giorno da cui tutto ebbe inizio, da cui una sola canzone avrebbe saputo descrivere quel sogno realizzato.

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