HATE AND LOVE

capitolo 8

|Superman| 🎵

Sono già passate due ore di scuola adesso abbiamo la pausa pranzo

io e Liz ci stiamo dirigendo alla mensa

siamo sedute e stiamo mangiando, io ho preso un panino, un bicchiere d'acqua e un po' di insalata

«Made sta sera vieni all'arcade? c'è una specie di festa penso che ormai sai di cosa si tratti, la solita roba che facciamo ogni anno» ah si l'arcade, me ne ero completamente dimenticata, ogni anno c'è una specie di festa all'arcade con la maggior parte dei ragazza che vanno in questa scuola, uno di loro organizza la festa, e ci si va a giocare, com'è giusto che sia

«ehm...si penso di venire» rispondo
«bene, ci viene a prendere l'amico di mio fratello va bene?» mi chiede Liz
«certo, se vuoi puoi venire a prepararti da me e poi ci vengono a prendere a casa mia?»
«va bene, vengo date alle sette perché alle otto ci vengono a prendere, in un'ora riusciamo a prepararci no?» mi chiede
«ma si» rispondo a Liz

mi guardo intorno e mi fermo sul tavolo in cui sono seduti Samuel, Matthew e Megan, che è seduta sulle gambe di Adrian, mi si rinfresca la memoria a vedere quella scena, ieri sera abbiamo fatto una chiamata

continuo a guardarli per un po' e alzo lo sguardo più precisamente su Adrian, mi stava già guardando

quando vede che lo sto guardando mi sorride, il mio sguardo scende sul suo sorriso, no okay mi devo ripigliare, mi giro verso Liz ignorando il suo sguardo

vedo Liz impalata a fissarmi con uno strano sorrisino sulla bocca
«bèh? che c'è da guardare?» chiedo leggermente nervosa, non so perché mi sento nervosa e arrabbiata
«no nulla, vedo solo una certa Made nervosa per chissà cosa che stava guardando Adrian e Megan» dice lei ridendo
«non sono nervosa» mento, anche se so che si vede da casa mia che sono nervosa
«secondo me sotto sotto c'entra Adrian e io devo scoprire tutto, quindi vedi tu come dirmelo perché altrimenti scoprirò tutto da sola» mi dice con un sorriso stampato in volto
«ah io, penso che tu non debba scoprire proprio un cazzo, siccome Adrian mi sta sul cazzo come ti ho già detto mille volte e in più non li parlo mai quindi come fai a pensare a una cosa del genere» mento io ancora più nervosa di prima
«va bene, va bene, sta calma»
«sono calmissima» dico mentre guardo il bicchiere e ci gioco

mi sto sedendo e sento qualcuno sfiorarmi il braccio, sento dei leggeri brividi a quel contatto, mi giro verso la persona che suppongo mi abbia sfiorato, Adrian che si sta sedendo apre le gambe e appoggia la schiena sulli schienale della sedia, come il solito, menefreghista del cazzo

d'altronde non che io sia molto diversa da lui, ma sicuramente non mi scopo il primo tipo che trovo, e non sto con una zoccola del cazzo

prendo il telefono dallo zaino oer controllare al volo se mi hanno chiamato o altro, e leggo una notifica da Lucas "ciao piccola, che fai?" a leggere quel messaggio sbuffo, spengo il telefono e lo ributto nello zaino, appoggio la testa sullo schienale della sedia, incrocio le braccia e chiudo gli occhi per calmarmi due secondi, li riapro e mi giro verso Adrian, mi stava guardando, e mi immagino che abbia visto tutto

mi sto sentendo a disagio e in imbarazzo alzo il braccio
«professoressa posso andare in bagno?» chiedo
«certo, vai pure Madelyn» grazie a dio, mi alzo prendo il telefono dallo zaino e vado in bagno

entro in bagno mi siedo sul lavandino con le gambe penzolanti e chiamo Lucas, lui risponde dopo anni, ma cerco di fare finta di niente
«ciao piccola» mi saluta
«ciao Lu» ricambio freddamente
«da quant'è che non ti fai sentire? due giorni?» dico leggermente arrabbiata
«ma ero impegnato, e tu lo sai con il lavoro dei miei la scuola e tutto il resto»
«ah io faccio parte di "tutto il resto"?dovrei esserci io prima di tutto» sono incazzata e si può notare
«no tu non fai parte di tutto il resto, tu sai che ti amo» mi dice