capitolo 19

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|Qvid, VillBanks| 🎵

«Su ragazza, forza» urla il professore rivolgendosi a me mentre corro

più di così non posso fare, sbuffo

già è tanto se cammino

«andate a cambiarvi» dice il professore dopo aver fischiato con il suo fastidioso fischietto

mi dirigo verso lo spogliatoio con passo lento, mi sento completamente esausta, se non peggio

entro nello spogliatoio, lasciando che la porta si chiuda dietro di me

l'aria è umida e calda, impregnata dell'odore di sapone e sudore

cammino verso le cabine doccia, accendo il doccino facendo in modo che l'acqua calda inizi a scorrere, coccolando la mia pelle

chiudo gli occhi e mi lascio avvolgere dalla sensazione rilassante, mentre l'acqua scende dolcemente portando via con sé lo stress e le tensioni della giornata

mi godo la doccia, lasciando che l'acqua calda scivoli lungo il mio corpo

prendo il bagnoschiuma e lo spalmo delicatamente su tutto il corpo, creando una morbida schiuma profumata

poi, prendo lo shampoo e lo massaggio dolcemente sui capelli, risciacquando via lo stress accumulato e dopo aver finito spengo l'acqua e con calma esco dalla doccia

mi asciugo velocemente e mi vesto con abiti comodi

mentre esco dallo spogliatoio, noto che le ragazze sono già andate

Liz non mi ha detto nulla, stranamente

mentre sto per aprire la porta per uscire sento, improvvisamente, un rumore di rimbalzo alle mie spalle.

mi giro e, sorpresa, vedo Adrian di spalle che sta facendo rimbalzare una palla da basket

lui nemmeno si accorge della mia presenza, proprio per questo decido di andare lentamente in bagno e prendere un qualsiasi contenitore

trovo, fortunatamente, un secchio rosso
lascio le mie cose a terra per far in modo che io sia comoda

prendo il secchio in questione e accendo il doccino sperando che non senta alcun rumore

riempio il secchio di acqua ed esco dallo spogliatoio tornando da Adrian

mi avvicino lentamente a lui, che è ancora di spalle

a pochi centimetri di distanza lo chiamo
«culetto rosa»

nel momento in cui si gira io gli rovescio addosso tutta l'acqua che era all'interno del secchio

lui rimane bloccato per pochi secondi mentre io non riesco a smettere di ridere vedendolo in quelle condizioni

improvvisamente mi prende dal polso, al che smetto di ridere

«me la paghi cara questa» dice con la voce dura e arrabbiata

sentendo la sua stupida frase ricomincio a ridere dicendo
«con cosa? con un bocchino come fanno tutte le troie che ti scopi?»

sento la presa della sua mano intorno al mio polso farsi più salda, al che ritorno seria

«le tipe che mi faccio io non ti riguardano» dice sprofondando con lo sguardo nei miei occhi

«adesso le difendi pure? almeno lo sa tua madre che sei un gran puttaniere?» continuo a sfotterlo

la sua presa si fa più dura provocandomi una smorfia di dolore

HATE AND LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora