Colpa della Birra

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Daniel tornò con le nostre birre in mano e nel mentre ci raggiunse anche Kariska che mi prese la birra dalle mani e ne bevve un sorso.
"Sei ubriaca?" Chiede Daniel a Kariska vedendola traballante.
"Nahhh, ti pareeee" Disse Kariska per poi scoppiare a ridere.
Li capimmo che aveva alzato un pochino il gomito.
Si girò verso di me e con uno sguardo serio disse:"Oggi sei più bella degli altri giorni"
Io arrossì e le dissi di andare a prendere una boccata d'aria insieme.
Uscimmo e mi porse una sigaretta che accettai molto volentieri.
"Cosa provi per me?" Mi chiese schietta guardandomi negli occhi.
Io arrossì ancora di più, ma fortunatamente non si notò dato che eravamo al buio e con solo una piccola luce diffusa, e dissi semplicemente:"In che senso?"
"Hai capito in che senso quindi rispondi principessa"
Con disinvoltura le risposi che non provavo nulla per lei e me ne andai dal troppo imbarazzo.
Rientrata dentro inizia a ballare e bere come se non ci fosse un domani perché sapevo che non si sarebbe arresa così facilmente.
Era tardi, le 2 di notte quando la rividi e subito mi puntò. Mi prese per mano e mi disse di seguirla.
Mi porto in una camera grandissima con un letto matrimoniale con la trapunta bordeaux e le tende del medesimo colore. Difronte al letto c'era una postazione da gaming di un costo molto elevato.
Si sedette sul letto e mi disse di sedermi accanto a lei.
Cercai di sedermi in modo sexy incrociando lentamente le gambe e piegandomi leggermente indietro sostenendomi su un braccio.
Mi spostai i capelli da un lato all'altro e la guardai seria.
Solo in quel momento vidi che mi guardava con una scintilla negli occhi.
Senza darmi il tempo per pensare mi prese il viso tra le mani e mi baciò.
Mi baciò dolcemente all'inizio, le nostre labbra danzavano insieme una melodia che in quel momento era solo nostra.
Poi scese con le mani lungo i fianchi e mi avvicinò a lei lasciandomi senza fiato.
Il bacio divento più intenso e il suo respiro era diventato il mio. La sua lingua entrò nella mia bocca senza preavviso ma mi lascia trasportare da quel bacio passionale che non scorderò mai più.
Ci staccammo e avevamo entrambe il fiatone, respiravamo all'unisono come se fossimo una sola cosa.
Il tempo si era fermato e c'eravamo solo noi in quell'istante.
Stavo per parlare quando lei mi riprese e mi ribaciò in modo dolce.
"Scusa ma ora devo proprio andare" Disse Lei lasciandomi da sola.
Io ero immobile e non capivo cosa fosse successo.
Le afferrai la mano e la tirai verso di me.
Lei cadde sul letto e io mi misi a cavalcioni su di lei.
La guardai e poi la baciai con foga.
Volevo le sue labbra e non volevo che finisse il nostro momento.
Stavo provando sensazioni strane, mai provate.
Non so dire se fosse amore ma forse lo era.
E voi direte che cliché, dopo nemmeno due giorni già amore...beh esistono i colpi di fulmine e io penso che sia proprio quello che mi ha colpito.
Continuammo a baciarci per non so quanto tempo.
Cambiò la situazione quando invertì i posti.
Ora lei si trovava sopra di me, appoggiata con una mano al muro.
Sentì del micro scosse al basso ventre ma non ci diedi peso perché ricominciò a baciarmi ma dopo poco squillò il mio telefono e notai che erano le 3.26 ed ero sparita per più di un'ora.
Risposi a Valery che disse che dovevamo andarcene che si era fatto tardi.
Le dissi che sarei arrivata in poco tempo e riattaccai.
"Dobbiamo andare" affermai cercando di spostarla ma lei me lo impedì bloccandomi e chiedendomi di nuovo:"Ora cosa provi per me? Non uscirai da qui finché non saprò cosa hai provato con questo bacio."
"Beh non lo so, è stato un bacio bello?!"
"Bello? Ma fammi il piacere"
Si avvicinò al mio orecchio e con voce roca e bassa disse:"dimmi quello che hai provato veramente"
"Beh potrei aver provato passione"dissi balbettando.
"Mh e poi?" Continuò con la medesima voce.
"Amore, cavolo l'ho detto veramente ad alta voce..."
Lei mi lasciò andare ed io dissi :"sicuramente è la birra che parla"
"Sì certo, dà pure la colpa alla birra."Rispose lei.
"Sì, è colpa della birra."
Lei scosse la testa e ci sistemammo per tornare di sotto.
Io ero rossa in viso per colpa dell'imbarazzo e lei aveva quel suo stupido bellissimo sorriso in volto.

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