Capitolo 13

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Appena sentì la porta aprirsi andai in camera mia e mi chiusi a chiave per non essere disturbata. Non faccio in tempo a sedermi sul letto che sento bussare alla porta, più che bussare direi martellare la porta.

"Winter apri so che sei qui." Urla mio fratello Jason, fanculo non voglio ascoltarlo.

"Mi dispiace Win, mi dispiace non volevo dirti quelle cose lo giuro." Urlò più forte, fanculo di nuovo.

"Winter, ti prego. Apri questa fottuta porta o la butto giù." Continuava a dare cazzotti alla porta.

Dopo un po' non sentì più bussare e rilasciai un sospiro. Andai alla finestra e vidi che pioveva, cazzo proprio oggi?

"Winter, sono la mamma scendi che è pronto." Dice e io apro subito la porta e senza guardarla la supero e la sento sospirare.

Sono l'unica che è seduta in cucina, odio stare in questa famiglia, non voglio avere più miseri contatti con nessuno perchè è questo che succede poi, che ti viene rinfacciato il tuo passato e io sono stufa di tutto e tutti.

Sentì delle voce e subito giro la testa notando che Michael era ritornato.

"Winter sorellina, ti sono mancato?" Si avvicina per darmi un bacio peró mi sposto in tempo per non far appoggiare le sue labbra sulla mia guancia.

"Hei che succede?" Mi chiede facendomi voltare.

"Niente e smettila di toccarmi cazzo." Dico levando la sua mano.

Eravamo tutti a tavola, stranamente e stavano tutti parlando tranne io. Facevano della domande a Michael su come era andata la partita.

"E passiamo a te Winter." A sentire il mio nome volto la testa e fisso mio padre con freddezza proprio come lui sta facendo con me.

"Perchè hai chiesto a me e tua madre una cosa del genere?" Chiede e subito l'attenzione di tutti è su di me.

"Mi sembra palese." Dico non curandomene.

"Dì i motivi." Dice tranquillamente mia madre.

"Odio stare qui e odio voi, ti bastano come motivi mamma?" Chiedo con un falso sorriso e lei abbassa lo sguardo.

"Scusate, ma che cosa vi ha chiesto?" Chiede Jason.

"Ovviamente niente di cui ti deve interessare." Dico fisdandolo.

"Sei mia sorella, ovvio che mi importa."

Rido, rido così tanto da buttare la testa dietro.

"Oggi non la pensavi così o no? Non ero tua sorella quando hai detto che è tutta colpa mia-mi alzo-non ero tua sorella quando hai detto che mi odiavi-inizio ad urlare- e non ero tua sorella quando mia hai detto che sono una drogata." Urlo e sbatto un pugno sul tavolo.

"Ma come ti ho risposto io? Di far finta che non esisto e che tanto ormai sei diventato come lei-indico Summer- insensibile." Dico con voce fredda e distaccata, fa paura.

"Cosa?" Mi giro verso mia madre e vedo che piange, cazzo.

"Jason hai detto veramente queste cose?" Chiede nuovamente mia madre e lui annuisce.

"Mamma lascialo stare, in fondo fa bene ad odiarmi e darmi la colpa di tutto perchè infondo è tutta colpa mia no? E poi non è l'unico che mi odia qui dentro." Prendo un respiro.

"Voi tutti mi odiate qui dentro a partire da papà, Summer mi ha sempre odiata da quando ci siamo trasferiti uguale per i tre maschi e per te." Dico guardandola.

Bad, bad girl (Z.M)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora