Capitolo 27

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Il silenzio cade su di noi, gli sguardi dei miei amici fissi su di me, io con la testa bassa che cercavo di non piangere ma ogni ricordo, ogni parola, ogni momento con lui mi tornó in mente.
Mi manca.
Iniziai a singhiozzare e sentii delle braccia che mi circondarono.
Mi stavano abbracciando, ed era quello di cui avevo bisogno.
'M-mi dispiace ragazzi.' Singhiozzai sempre più forte.
'È tutta colpa mia, è colpa mia se lui ora non c'è più, è colpa mia se noi avevamo perso i nostri rapporti, ed è colpa mia se siamo in Inghilterra ora.' Si staccarono da me e una mano mi alzo il viso, Charlotte.
'R non è colpa tua e lo sai, anche noi siamo state dei stronzi a non starti vicino e a non parlarti o almeno, come abbiamo fatto adesso, chiedere spiegazioni. Non accollarti nessuna colpa, perché qui la colpa è di tutti.' Spiega guardandomi negli occhi, mi mancava il suo soprannome R mi chiama così perché quando eravamo piccole non riusciva a dire nessuna lettera del mio nome se non la R e di lì nacque tutto.

Torniamo a casa che era mezzanotte passata, ho chiesto loro se volevano dormire da me però avevano già prenotato l'albergo.
Mi accompagnano a casa e poi vanno nel loro albergo.
Appena salgo a casa c'è il piccolo Simba che mi viene incontro abbracciandomi e leccandomi tutta, sorrido.
Credo che i ragazzi ripartono domani, credo vogliano passare il Natale con le loro rispettive famiglie, giustamente.
Con i mille pensieri che ho per la testa mi addormento.

Il mattino dopo sento suonare al citofono, guardo la sveglia e vedo che sono le 10 ma chi cazzo è a quest'ora?
Mi alzo e vado al citofono rispondendo in modo non molto gentile 'chi cazzo sei?' sento una piccola risata dall'altra parte 'R siamo nooi.' ride Char, sorrido 'ultimo piano.' dico e poi gli apro il citofono e tengo la porta accostata, nel frattempo che loro salgono le scale vado a vestirmi e lavarmi.
Mi sciacquo al volo il corpo, faccia e denti e mi metto una pantalone della tutta pensate,calzini pesanti, mi faccio una cipolla disordinata in cima alla testa, occhiali stondati e felpone enorme di alex.
Torno di là e vedo tutti i ragazzi seduti sul divano che giocano con simba.
'Buongiorno.' Dico loro baciandogli ognuno la guancia per poi sedermi vicino al camino ancora spento.
'Allora quando ripartite?' Chiedo giocando col cane.
'Stanotte alle 3, almeno quando arriviamo giù è mattina ed è la vigilia di Natale.' Mi dice Max, io annuisco e poi ci fu silenzio.
'Uhm, io avrei avuto un'idea.' Dico con gli occhi illuminati e il sorriso a mille.
'Che tipo di idea?' Chiede Carly.
'Allora io sotto ho due garage, uno dove c'è la moto e l'altro dove ci sono tutte le nostre vecchie foto, i ritratti, i disegni e la pittura quindi possiamo prendere gli scatoloni con le foto portarli su e attaccare le foto dappertutto e poi dopo aver finito prendere il pennelli e andare giù a dipingere il garage, che ne dite?' Urlarono tutti di sì e corriamo subito giù a prendere gli scatoloni, lascio le chiavi alla porta.
Portiamo su gli scatoloni e tiriamo fuori tutto, mille e mille foto ci sono, i cuscini, i cartelloni che ci siamo fatti, i disegni, poi ci sono anche le tazze con le nostre foto, calamite. Abbiamo tutto, ci guardiamo in faccia l'un l'altro e sospiriamo.
'Iniziamo.' Urló Max e dopo quell'urano iniziamo a mettere a posto tutto quanto.
Erano le 10:30 quando abbiamo iniziato e ora sono le 2:30, ci abbiamo messo 4 ore e in tutto questo ci siamo ordinati la pizza e abbiamo mangiato.
Ci rilassiamo un'oretta e poi andiamo giù nel garage, entriamo e noto qualcosa che prima non avevo notato, una macchinetta fotografica. Ma non una macchinetta fotografica qualsiasi, la sua polaroid.
Dopo aver trovato quella iniziamo a disegnare, è quello che uscì alla fine era veramente bello.
Abbiamo fatto un tronco dall'albero che iniziava sulla prima parete a destra quando apri il garage, e continua tutto con un'ammasso di foglie fino a farlo arrivare all'altra parete del garage, ora vi chiederete che significato c'ha? Beh, è come se fosse un'albero di rincontro, in mezzo al verde delle fogli abbiamo lasciato dei buchi sparsi qua e là e con là polaroid ci siamo fatti delle foto e le abbiamo messe lì era bellissimo, e per terra abbiamo scritto una frase 'Si ricomincia da qui'
Amo i miei migliori amici.

Bad, bad girl (Z.M)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora