Capitolo 26

4.4K 202 8
                                    

Li porto a mangiare fuori, poi facciamo un giro della città tra risate e scherzi, non sono mai stata così bene.
Erano le 6:30 e dovevo accompagnare Lucas agli allenamenti, lo accompagnamo tutti insieme e poi li portò in un piccolo posto dove venivo quando volevo stare sola o quando era una giornata no.
'Wow qui è veramente bello.' Dice Carly ammirando il laghetto davanti a se con la luce della luna che riflette in esso.
'Qua ci vengo per pensare.' Dico guardandoli.
'Questo posto l'ho scoperto poco prima che iniziasse scuola, venivo qui per pensare a voi, a lui, alla mia famiglia e anche un po' a me stessa e a quello che stava succedendo.' Abbassai lo sguardo nel dirlo.
'Vuoi spiegarci anche a noi come sono andate realmente le cose?' Mi chiede Stan mettendomi un braccio intorno alle spalle, annuisco e inizio a raccontare.
'È iniziato tutto da l'ultima sera passata in discoteca tutti quanti..'
#Flashback
Stavamo ballando come matti tutti insieme, ballavamo ballavamo e ballavamo ancora.
Prendevamo qualche drink ogni tanto e poi tornavamo a ballare, ma solo noi ragazze i ragazzi neanche si avvicinavano alla pista da ballo.
Dopo poco sentì delle mani sui fianchi e un bel ragazzo dietro di me mi giró e mi baciò, stetti al bacio infondo era bello ed ero single.
Finché non sentii una mano sul mio braccio che mi allontanó dal ragazzo e mi condusse verso l'uscita, solo quando ero uscita riconobbi Alex.
'Ma che ti è preso?' Domandai urlando.
'Perché hai baciato quel tizio?' Urló in risposta mentre camminava verso la macchina nell'intento di guidarla, ma non glielo feci fare così gli presi le chiavi dalle mani allontanandomi.
'Dammi quelle fottute chiavi, maledizione!' Imprecó dando un calcio alla gomma della macchina.
'Non ti lascerò guidare ubriaco Alex.'
'Allora vieni con me.' Mi disse e io annui.
Salimmo in macchina e misi in moto, dopo poco tempo senza una valida ragione rinizió ad urlare.
'Sei una stronza perché hai baciato quel tizio davanti a me?' Urló dando cazzotti sul cruscotto.
'Alex calmati per prima cosa, secondo perché vuoi saperlo? Cosa ti interessa?' Urlai di rimando cercando di farlo ragionare.
Girandosi verso di me e continuando a fissarmi urló l'unica frase che non credevo sarebbe stato possibile farla uscire dalla sua bocca 'Perché sono innamorato di te.'
Lo fissai e lui fissó me finché due fari ci vennero incontro facendo urlare, e da lì buio.
#Fineflashback
Mentre racconto non mi accorgo che delle lacrime sono scese dai miei occhi.
'Ehi Win se non ti senti del tutto sicura non raccontare ok?' Mi rassicura Max guardandomi e io scuoto la testa, voglio e devo continuare.

#
Mi risvegliai in una stanza tutta bianca, pareti bianche, lenzuola bianche, tende bianche e un'odore di pulito. Ero in ospedale.
Aprii lentamente gli occhi e la prima cosa che vidi fu uno Stan addormentato su quelle scomode poltrone.
'Ma che è successo?' Dissi tra me e me.
Nello stesso momento in cui lo dissi entro mia madre che spalancò gli occhi alla vista di me sveglia.
'Piccola stai bene?' Chiese abbracciandomi annuii e feci la stessa domandi che mi porsi 5 secondi prima a me stessa, cosa era successo?
'Amore è difficile da spiegare, rimettiti e poi ti racconteremo ok?' Scossi la testa, volevo saperlo in quel momento.
Mi raccontó che il guidatore del camion dato che non si era fatto niente chiamó l'ambulanza per farci venire a prendere, delle piccole immagine iniziarono a farsi chiare, ma un momento Alex dove sta?
'Mamma ma Alex? Sta bene? Voglio vederlo, mi dispiace tantissimo.' Dissi tutta di corsa, infondo era il mio migliore amico e lo amavo anche io dovevo dirglielo.
'Voglio andare da lui.' Dissi e mia madre scosse la testa e in quel momento entrarono tutti, amici e famiglia.
'Piccola lui.. non ce l'ha fatta.' Disse asciugandosi le lacrime, persi un respiro alla sua risposta.
'C-cosa?' Chiesi titubante, speravo di aver sentito male.
'È morto Winter, è morto l'altra notte. La botta è stata brutta e non ha tetto, il suo cuore si è spento.' Disse Carly con i singhiozzi, ed io con tutta l'aria che avevo in corpo urlai il suo nome singhiozzando e buttandomi sul letto.
'ALEXANDER.' urlai sempre più forte.
'È TUTTA COLPA MIA, MI DISPIACE ALEX.' Vidi che anche i genitori di Alex stavano lì, mi alzai e li abbracciai continuando a piangere più di prima.
'Mi dispiace, ve lo giuro scusate è tutta colpa mia.' Singhiozzai e loro mi strinsero più forte.
Quello stesso giorni mi dimisero dall'ospedale e due giorni dopo ci fu il suo funerale.
ALEXANDER JONES 22/11/1994 - 06/06/2016 quello fu il giorno più brutto della mia vita.

Dopo il suo funerale, dopo la sua morte iniziai a bere, bevevo per dimenticare, bevevo perché se non lo facevo vedevo due fari davanti a me e sentivo le sue urla, inizia a farmi anche le canne ma non bastavano, inizia a farmi di cocaina con della gente che avevo incontrato nel bar in cui andavo a bere di solito, ero entrata nel giro, inizia a fare anche degli incontri clandestini di boxe.
Mi stavo rovinando, non stavo mai a casa e persi tutti i miei amici ormai i miei unici amici erano l'alcol, il sangue, la droga e il fumo.
Questo ogni sera finché una sera non mi senti male e andai in ospedale, mi prese un'overdose e restai dentro per 3 settimane. Agli inizi di luglio tornai a casa ma la routine era sempre quella e mio padre si stufó del mio comportamento che mi minacció, se continuavo a fare quello che stavo facendo mi avrebbe portata via dalla mia città natale, mi avrebbe portato via da Chicago. Non diedi molto peso alle sue parole, finché una sera incontrai i miei vecchi amici e io ero ubriaco persa e mi urlarono in faccia cose che facevamo male ma erano tutte vere.
Quella sera presi anche una denuncia per aver picchiato una persona, non lo dissi a mio padre ne a nessuno lo venire a scoprire a fine agosto quando io andai un'altra volta in overdose e quando mio padre decise di portarmi via dal giro, via dal mio passato.
'Lo faccio per te piccola, voglio solo il tuo bene.' Mi disse e io lo mandai a fanculo.
Mi incolparono anche i miei fratelli per questo, tranne Lucas lui mi è sempre stato accanto, e lo amo per questo.
E l'ultima cosa che mi ricordo è quando dall'aereo vidi una nebbia da farti stare male e il Big Bang e da lì capì che la mia vita sarebbe cambiata, o forse no.
#

'Questa è la mia storia.' Dissi senza guardali ma sapendo che il loro sguardo era fisso su di me.
Io e PaolaMargani siamo tornate con questo nuovo capitolo! Scusate per l'assenza,  se non ho risposto a tutti i commenti e se ci sono errori. Inoltre volevamo ringraziarvi tutte per questi fantastici 102 k di visualizzazioni e più di 1k di stelline,  grazie grazie e grazie

Bad, bad girl (Z.M)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora