Capitolo 14

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Dante stava osservando la sufficienza sul suo ultimo compito di matematica con occhi sgranati. Era una felicità che non aveva mai provato prima visto che le altre volte che aveva preso buoni voti alla Royal Academy era stato solo e soltanto perché Pascal gli aveva fatto metà del lavoro. Quello invece era opera sua anche se aveva avuto un leggero aiuto per gli appunti che gli aveva preso Merida.

Ghignò felice quando notò lo sguardo sconvolto di Simon e Alan che già erano preparati a fargli fare ancora allenamenti intensivi per via di quel compito cosa che non sarebbe avvenuta visto che non era insufficiente.

-Monstant ha davvero preso la sufficienza? Da solo?- chiese per sicurezza Alan alla prof Harper che sospirò.

-l'ho osservato per tutto il tempo è farina del suo sacco- rispose sbuffando la donna e Dante fu felice della cosa tanto che gli facevano male le guance per quanto stava sorridendo. Poteva farcela e soprattutto doveva trovare un modo per ringraziare Merida ma probabilmente sarebbe stato più semplice del previsto visto che quella mattina gli era anche arrivato il nuovo cellullare con la nuova sim dai suoi genitori.

-bene allora per oggi avremo solo tre persone che devono fare l'allenamento e stranamente tra queste non c'è il nostro cliente numero uno- concluse Simon ridacchiano e uscendo dall'aula dopo il suono della campanella che segnava la fine delle lezioni per quella giornata. Quel compito di matematica aveva fatto strage e anche se la maggior parte aveva preso la sufficienza nessuno aveva preso il massimo cosa che aveva davvero rincuorato Dante. Dante che fece finta di urtare Merida per passarle un bigliettino, sul quale si era segnato il suo numero che ancora non conosceva a memoria, e poi raggiunse velocemente la mensa per il pranzo.

Merida dal canto suo strinse forte il bigliettino e uscì per ultima dalla classe prendendo il suo cellulare e segnando con calma il numero di Dante salvandolo semplicemente "D." per non destare troppi sospetti.

"finalmente un telefono. Questa sera ti mando tutte le foto di fisica e matematica e poi devo chiederti anche un'altra cosa" scrisse velocemente la castana per poi riporre il telefono nella tasca della felpa e prendere il suo fidato elastico e legarsi i capelli in una coda alta visto che quel pomeriggio avevano nuovamente allenamento.

Il resto della giornata passò velocemente e per Dante fu strano ritrovarsi alle nove e un quarto già in camera, completamente da solo in quel caso, e prese il suo nuovo cellulare rispondendo velocemente al messaggio della madre prima di andare ad aprire la chat dal numero sconosciuto e sorridere nel vedere la valanga di foto che gli erano già arrivate.

"grazie Merida" scrisse velocemente alla castana per poi salvarsi il numero "e devo ringraziarti anche per il compito visto che è solo grazie a te che ho preso una sufficienza. Non so come ma mentre svolgevo l'esercizio mi ricordavo i colori nei quali avevi segnato i vari passaggi"

"davvero?" scrisse subito la ragazza che poi fece leggere la chat anche a Felip e Yamato che erano al suo fianco nella saletta relax "senti ho visto il tuo quaderno e volevo chiederti una cosa" scrisse poi velocemente aspettando la risposta.

-i colori lo hanno aiutato quindi i tuoi appunti saranno letteralmente la sua salvezza- disse Yamato prendendo un sorso del succo all'arancia che si era fregato dalla mensa mentre uscivano. In realtà il ragazzo aveva voglia di ramen istantaneo ma aveva sprecato tutta la metà dello stipendio che gli era rimasta, visto che l'altra parte come suo solito l'aveva mandata ai suoi genitori per far andare a scuola i suoi fratelli, in schifezze e non se li era potuti comprare.

-già-

"cosa?" le arrivò il messaggio da Dante e Merida iniziò a scrivere.

"ho notato dai tuoi appunti qualcosa di particolare e credo che tu abbia la discalculia. Sai cos'è?" Dante rilesse quel messaggio più volte prima di sospirare.

"so cos'è ma se veramente la ho non me ne ero mai accorto" scrisse allora iniziando a capire da dove provenivano tutti i suoi problemi con la matematica e la fisica.

"mia madre mi ha confermato la cosa. Scusa se l'ho fatto alle tue spalle" Merida era davvero preoccupata che Dante potesse reagire male per quella frase.

"tranquilla, adesso so qual è il problema" fu invece il messaggio che le arrivò "non so come migliorare ma credo che i colori mi aiutino quindi credo che prenderò spunto dai tuoi appunti per scrivere i miei" e Dante stava per aggiungere altro se solo suo padre non l'avesse chiamato in quell'esatto momento.

-papà?- rispose alla chiamata titubante.

-non potevi dire prima del telefono senza farci preoccupare?- domandò l'uomo mentre Dante sospirava.

-negli ultimi giorni ho avuto da fare fino a tardi e non sarei comunque riuscito a rispondere alle vostre chiamate e poi qui sono il pesce piccolo- rispose Dante alzandosi per andare verso la finestra e osservare il cielo scuro, non riusciva ad individuare nemmeno una stella e la cosa un po' gli dispiaceva.

-dovevi comunque avvisare e poi per quanto mi ha detto William eri impegnato in punizioni per via dei tuoi voti-

-ma oggi ho preso la sufficienza!- si vantò Dante -in matematica- aggiunse ancora più soddisfatto e sentendo il silenzio dall'altro lato continuò -puoi anche chiedere al colonnello McSonar se non ti fidi-

-dopo un mese hai messo la testa apposto allora-

-non ho messo la testa apposto semplicemente ho scoperto perché non riuscivo a studiare quelle materie-

-e quale sarebbe il motivo sentiamo?- domandò Julian sbuffando mentre Amber sorrideva leggermente. Le mancavano entrambi i figli e sentirli dal vivavoce quando Julian li chiamava le faceva pensare per un attimo di averli al suo fianco.

-discalculia-

-quindi la hai veramente- disse Julian sospirando.

-in che senso?- domandò confuso Dante -lo sapevi?-

-avevi un po' di problemi da piccolo a contare quindi avevamo fatto un controllo ed era emerso, solo che dopo sei migliorato quindi credevamo se ne fosse andata-

-e io ho dannato per tutti gli anni all'accademia e questo primo mese qui solo perché non me lo avete detto? Se non se ne fosse accorta una mia compagna io avrei continuato ad essere punito per qualcosa che non conoscevo- ringhiò Dante chiudendo la chiamata letteralmente arrabbiato con i suoi genitori per avergli omesso quel particolare.


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