Capitolo 4

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-è tornato a casa il piromane-

-mamma?- domandò sconvolto Dante osservando la madre mentre entrava in casa con le valigie al seguito.

-non fare il sorpreso Dante, non posso capacitarmi come tu possa essere nostro figlio- disse suo padre che non aveva la sua maschera impassibile sul volto ma era letteralmente furioso.

-non ho distrutto io il laboratorio!- protestò Dante -io stavo facendo una verifica di canto in quel momento- continuò a spiegare il ragazzino ai genitori sperando davvero che lo credessero. La sua carriera era completamente distrutta per colpa di Izac e di certo non aveva la forza di affrontare anche i suoi genitori arrabbiati per qualcosa che in realtà lui non aveva fatto.

-e allora perché mai sei stato espulso?- domandò Amber incrociando le braccia al petto e guardando il figlio in attesa di spiegazioni da parte sua.

-qualcuno ha riferito alla preside di aver visto o me o Izac vicino al laboratorio prima dell'esplosione e quindi la colpa è ricaduta su di noi e la preside doveva espellere uno dei due anche se non avevamo fatto niente. Izac ha detto di mandare via me perché lui hai i voti migliori mentre io in fisica e matematica faccio schifo perché non le capisco come materie. Seriamente non sono stato io! Non ne avrei avuto uno scopo!-

-credevo di essere io il miglior attore ma a quanto pare qualcun altro mi ha appena superato-

-papa?-

-non incolpare tuo fratello quando sei stato tu-

-seriamente non ho fatto niente! Izac mi ha fatto espellere ma io non centro nulla-

-ancora ad incolpare tuo fratello?- domandò Amber ancora più infuriata di prima -abbiamo sbagliato a mandarti in quell'accademia-

-per non parlare della brutta figura che ci hai fatto fare- continuò suo padre -e dei soldi che ci hai fatto sprecare. Per questo siamo arrivati alla conclusione che hai bisogno di una punizione esemplare in modo che tu non possa più rifare lo stesso errore-

-vi ripeto che non sono stato io- sussurrò flebilmente Dante che aveva capito che non sarebbe servito a niente continuare a farlo visto che i suoi genitori lo credevano realmente responsabile di quello che era successo così come lo riteneva responsabile Izac che lo aveva cacciato via da quella scuola: ormai era chiaro e tondo che il suo gemello lo odiava.

-ti manderemo in un'altra scuola, un collegio per la precisione-

-va bene- sussurrò Dante che non era tanto contento della cosa ma non poteva sottrarsi ormai a quella decisione.

-un collegio militare-

-eh?- alzò lo sguardo azzurro Dante. -in che senso?-

-nel senso che stai per andare in un collegio nel quale faranno di te una persona migliore, anzi un militare migliore- rispose suo padre mentre il mondo di Dante iniziava a crollare ancora più in pezzi rispetto prima. Avrebbe accettato un collegio senza battere ciglio, era abituato ad avere un buon comportamento diversamente da quanto credevano i suoi genitori, ma un collegio militare era tutt'altra cosa e lui non voleva averci niente a che fare.

-vi prego tutto ma non uno militare- sperò di far cambiare loro idea Dante.

-mi dispiace ma la decisione è stata presa. Devi pagare per il tuo comportamento. Domani mattina partirai per la tua nuova scuola quindi non hai nemmeno bisogno di disfare le valigie- concluse la madre -ora vai in camera tua a ragionare su quello che hai fatto e senza cena-

-va bene- sussurrò sconfitto Dante lasciando le valigie all'ingresso e raggiungendo velocemente la sua camera per poi buttarsi di peso sul letto e posare un braccio sugli occhi sperando in qualche modo di bloccare le lacrime che volevano scendere dai suoi occhi per la disperazione. Quella non era la vita che si era immaginato, non voleva avere quella vita ma ormai per colpa di Izac non poteva più tornare indietro. Dante sentì il telefono nella tasca del jeans vibrare e lo prese per notare un messaggio da parte di Pascal.

"ehi tutto bene? Che hanno detto i tuoi?"

"credono ciecamente al fatto che io abbia distrutto il laboratorio anche se ho detto loro di non averlo fatto" rispose velocemente Dante e si morse il labbro inferiore mentre aspettava la replica dell'amico.

"davvero non ti hanno creduto? Ma la preside non li ha avvisati?"

"ha detto loro il perché sono stato espulso senza dire che non sono veramente io il responsabile e quindi mi becco una punizione senza aver fatto nulla di male"

"cosa? Ti prego dimmi nulla di brutto"

"collegio" scrisse Dante evitando di specificare che fosse un collegio militare, non voleva far preoccupare il suo migliore amico più di quanto non lo fosse realmente "parto domani mattina e questa sera niente cena"

"i tuoi ti mandano davvero in un collegio per qualcosa che non hai fatto? Ma sono impazziti?"

"semplicemente mi puniscono" Dante chiuse un momento gli occhi immaginando la faccia di Pascal furiosa nel leggere quei messaggi. Anche se si conoscevano solo da tre anni aveva imparato a conoscere bene il ragazzo e sapeva anche dai messaggi quanto fosse arrabbiato l'altro.

"giuro che stacco la testa a quello stronzo del tuo gemello" Dante ridacchiò leggermente a quel messaggio sapendo anche che Pascal ne era capace eccome.

"non fare niente, hai già rischiato un richiamo per avergli urlato contro quando sono stato espulso non peggiorare la tua situazione per colpa mia. Non mi perdonerei mai una cosa del genere"

"mi sto fermo solo perché me lo hai chiesto tu" fu la risposta che arrivò da Pascal qualche minuto dopo e Dante si trovò a sorridere a quella frase "ma per favore fatti sentire quando puoi okay?"

"non so se mi toglieranno il telefono oppure no" scrisse velocemente Dante che realmente non era certo di quali fossero le restrizioni di quel posto "se non ti scrivo più non dare di matto okay?"

"va bene" concesse Pascal per niente contento della cosa.

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