Capitolo 22

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-mi sto annoiando- disse Pascal osservando il suo drink attentamente.

-oh andiamo solo perché mia cugina non può ancora uscire non puoi dire che ti annoi- sbottò Niko lanciando un'occhiataccia al castano mentre buttava già quasi d'un sorso quello che era il suo drink, il suo terzo drink per la precisione.

-andiamo devi farci da supporto morale- Izac mise una mano sulla spalla di Pascal per sembrare convincente mentre gli si avvicinava sul divanetto sul quale tutti e tre si erano seduti.

-per cosa? Per prima vedervi provarci con qualcuno e poi a fine serata o peggio il giorno dopo dover raccogliere i vostri pezzi perché era solo il divertimento di una sera? Trovatevi qualcuno all'accademia e non cercate qui- sbottò Pascal.

-lo sai che io non posso- borbottò Nikodemus -ormai per tutti sono una puttana-

-e non è mai andata bene per me con tutte le ragazze con le quali sono stato- sussurrò invece Izac -dove dovremmo cercare Pa?-

-da qualche altra parte, in qualche altro locale meno...lasciate perdere tanto voi due non mi ascoltate mai-

-sei antipatico come al solito- borbottò Niko alzandosi dal divanetto -vado a prendere da bere-

-è il quarto Niko- gli fece notare Izac leggermente preoccupato -non esagerare che poi finisce male- e il moro indicò con la testa poco più avanti dove Gabriel e i suoi amici stavano cercando qualcuno da puntare nel mezzo della pista. Niko sospirò annuendo prima di dirigersi con calma verso il bancone.

-Fletcher fammi un altro drink, il più forte che hai- disse Niko al ragazzo che era dietro al bancone che annuì iniziando a mischiare qualcosa.

-te ne preparo anche per gli altri due-

-no, sono due lumache a bere- sospirò Niko senza accorgersi che qualcuno al suo fianco aveva preso a fissarlo con la coda dell'occhio. Dante osservò il bellissimo ragazzo dai capelli rossi e lunghissimi che era al suo fianco cercando di non farsi notare dallo stesso. Non sapeva perché ma più lo guardava e più aveva voglia di provarci con lui o almeno provare a baciarlo.

-ecco a te- sorrise Fletcher e Niko prese il bicchiere e si avviò nuovamente verso il suo divanetto con lo sguardo di Dante ancora su di se.

-perché non ti sei buttato?- domandò Merida mentre lei e Dante si allontanavano leggermente dal bancone per non far capire i loro discorsi al barista che a quanto pareva conosceva il rosso.

-su chi?-

-sul rosso. Ti conosco troppo bene per non sapere che lo sguardo che hai messo su è quello che di solito hai quando vedi qualcuno che ti interessa o una sacher- continuò Merida tranquilla e avvertì Dante sospirare al suo fianco.

-non voglio lasciarti da sola-

-non sono sola e lo sai che devi preoccuparti per gli altri e non per me. Nel peggiore dei casi mi incollo a cip e ciop- e dicendo ciò indicò con la testa verso Felip e Yamato che stavano tranquillamente ballando al centro della pista senza curarsi del resto intorno a loro.

-finisco questo e lo cerco- disse deciso Dante scuotendo leggermente il suo gin bevendone un sorso.

-ehi Niko- Nikodemus si bloccò di colpo osservando confuso Gabriel che gli si era parato davanti mentre stava cercando di tornare al suo tavolo.

-che vuoi? Levati- sbuffò il rosso bevendo un altro sorso del suo drink che aveva quasi finito nel tragitto dal bancone al divanetto dove ancora erano seduti Izac e Pascal e che non si erano minimamente accorti che Gabriel gli si fosse avvicinato.

-scopare-

-no grazie-

-andiamo Niko, ti concedi a tutti e adesso non vuoi farlo con me-

-non mi concedo proprio a nessuno e lo sai visto che le voci che circolano in accademia sono colpa tua. Sparisci dalla mia vista- continuò infuriato Nikodemus. Non poteva nemmeno passare una serata tranquilla che quel coglione del suo ex lo tormentava, maledetto lui e il giorno in cui aveva deciso di mettersi con Gabriel.

-andiamo solo una scopata in bagno-

-no-

-vuoi che ti trascini di peso?-

-senti tu...-

-ti ha detto no quindi è no- si intromise una terza voce alle spalle di Nikodemus e il rosso si girò per osservare un bellissimo ragazzo moro molto più alto di lui, sembrava quasi della stessa altezza di Izac, che aveva parlato e che stava guardando con sfida Gabriel.

-chi cazzo sei?-

-una persona tranquilla che passava di qui e ha sentito delle minacce- disse Dante furente. Per fortuna che aveva finito il suo gin in fretta altrimenti il bel rosso che aveva adocchiato sarebbe stato trascinato di peso da qualche parte da quell'energumeno.

-lo conosci?- domandò Gabriel a Niko che non sapeva cosa rispondere, era certo infatti che se avesse detto di no Gabriel lo avrebbe trascinato via a forza.

-ecco...-

-no? Bene te lo sei cercato- ringhiò Gabriel cercando di tirare un pugno al moro che però glielo parò con fin troppa facilità.

-credimi non vuoi farlo finisce male per te- disse calmo Dante che non voleva ancora usare la carta del poliziotto. Il ragazzo lo guardò malissimo ringhiandogli contro per poi andare via.

-grazie- sussurrò Niko in direzione del moro -non avrebbe desistito facilmente-

-tranquillo, ero venuto a parlarti perché ti ho visto al bancone e mi sembravi carino. Di certo non mi ero aspettato di trovarti con quel coglione che voleva farti fare qualcosa contro la tua volontà-

-eh?- domandò confuso Niko che si era fermato solo alla prima frase -mi hai visto al bancone e...perché me lo hai detto?-

-è la verità perché non dovrei dirtelo?- chiese invece Dante con calma che già sapeva che non avrebbe concluso niente con il ragazzo che aveva difronte visto come era andata la serata. Niko osservò attentamente il moro e ci mise poco a capire che dopo quello che era successo non sarebbe stato l'altro a buttarsi per primo e di certo lui non aveva intenzione di perdere l'occasione di fare qualcosa con il bel ragazzo che aveva difronte e che lo era andato a cercare di sua spontanea volontà.

-il no era per il mio ex non per te- gli sussurrò e vide lo sguardo azzurro dell'altro accendersi prima di avvertire le sue labbra sulle sue.


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