𝗦𝗮𝗻 𝗦𝗶𝗿𝗼: 𝗔𝗻𝗮𝘀

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⚠️TEMI FORTI NON ADATTI A PERSONE SENSIBILI⚠️

"𝗹'𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮"

Entrai in casa con quella sua lettera in mano, ero ben consapevole che non avrebbe passato la notte e avevo ceduto convincendo i medici a farmela vedere un'ultima volta

Il cancro me l'aveva portata via e per questo, dall'annuncio di quella brutta notizia, le ero sempre stato accanto cercando di passare più tempo possibile con lei

Mi aveva scritto una lettera, anche lei consapevole della situazione, non voleva, non amava, farsi vedere debole davanti a me e ai ragazzi, ma lo doveva fare, quel mostro, per quanto potesse sembrare piccolo, l'aveva distrutta, fisicamente e moralmente

Mi misi seduto aprendo la busta bianca con la sua firma

Presi un respiro profondo ancora prima di estrarre i fogli al suo interno, con loro c'era anche una nostra foto, scattata nella sua piccola stanza d'ospedale durante uno dei tanti ricoveri, una foto significativa e piena di amore

Presi in mano i fogli, piegato su se stessi, e li aprì cercando di non strapparli

Li guardai e dopo un piccolo momento di sconforto mi feci coraggio e iniziai a leggere

"Caro Anas
Probabilmente sarà tutto molto confuso ma ho scritto tutto in poco buttando su carta i miei pensieri, forse troppi.
Inizio col ringraziarti per essermi stato sempre vicino nei momenti belli e brutti.
Dall'inizio di questa pessima avventura mi sei sempre stato vicino senza lasciarmi un secondo e io non ho mai potuto fare niente per ricambiare il favore e mi maledico per questo, perché è una delle tante cose che non sopporto, esigo sempre che i favori siano ricambiati.
Tutti avremmo voluto finisse diversamente ma non sempre va tutto bene e questa volta è toccato a me, anche se non mi capacito ancora di cosa io abbia fatto di male per meritarmi questo.
Non so neanche cosa io abbia fatto per meritarmi persone come te al mio fianco, siete sempre stati presenti nonostante i miei capricci e le mie crisi, alcune di queste insensate.
Avevo preso tutto alla leggera, avevo costantemente ripetuto fosse qualcosa di passeggero e invece eccomi, sul uno scomodo letto d'ospedale che scrivo una lettera di addio per la persona che amo, perché si, Anas, io ti amo, anche se non te l'ho mai detto.
Quando tutto è iniziato avevo paura, molta paura, la paura di lasciare in questo mondo le persone a cui tengo di più, le persone con cui sono cresciuta e con cui ho rapporti speciali, rapporti che nemmeno la famiglia più legata ha. Con voi in poco tempo sono maturata, fisicamente e mentalmente, ed era la cosa di cui avevo più bisogno in un momento del genere. Quella paura persiste, c'è sempre, è qualcosa che non se ne va, non se ne andrà mai, lo so per certo.
Non mi sarei mai aspettata di soffrire così tanto, per savo che lasciar andare qualcuno a cui tieni fosse più facile, invece non lo è, è più difficoltoso del previsto, ma forse credo senza di me si stia meglio, credo di essere solo un peso, non posso fare nulla e sono costantemente un impiccio da dover curare e gestire.
Ormai la mia ora è giunta, smetterò di soffrire e sarà meglio così.
Ricordati che da lassù vi seguirò sempre, sarò il vostro angelo, vi supporterò, avrete sempre il mio appoggio, ricordatelo.
Dovrai mantenere una promessa: continuerai a credere in te stesso e non lasciare che qualcuno intralci la tua via.
Addio per 𝗹'𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮.

               -Tua Luna"

Il telefono suonò, sobbalzai

Risposi subito vedendo il numero dell'ospedale, sperando in una buona notizia

"Pronto"

"Non ce l'ha fatta..."

Riattaccai subito

Era come se mi avesse sentito

Tirai un pugno al muro

"Cazzo" piansi tutta la notte

In fondo era vero, con quella lettera mi aveva salutato per 𝗹'𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮

𝗢𝗻𝗲 𝗦𝗵𝗼𝘁 - 𝗥𝗮𝗽/𝗧-𝗿𝗮𝗽Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora