𝗦𝗮𝗻 𝗦𝗶𝗿𝗼: 𝗢𝗻𝗶𝘇𝘂𝗸𝗮

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"𝗦𝗮𝗹𝘃𝗲𝘇𝘇𝗮"

ONIZUKA'S POV

Camminai per le strade di Milano, ero appena uscito dalla discoteca, era circa l' una di notte, era abbastanza presto, ma quella sera non avevo proprio voglia di passarla dentro a quell' edificio

Lasciai che la mia mano scivolasse dentro alla mia tasca per prendere il pacchetto di Marlboro ed estrarne una per poi portarla alla bocca e accenderla

Centomila pensieri diversi mi stavano impedendo di essere me stesso.
C'erano momenti in cui avrei voluto essere altrove, altri in cui non sarei voluto essere in nessun altro posto, se non dentro alla mia stanza, le quattro mura che mi avevano visto nelle peggio condizioni esistenti.
A partire dai problemi con la legge per poi finire ai problemi di rabbia.
Non ero mai stato in tipo calmo, sempre in cerca di casini o risse.
Mia madre mi aveva sempre detto che non sarei mai andato lontano se avessi continuato così, forse aveva ragione

Lasciai che quel senso di pesantezza andasse via e continuai per la mia strada

Passai l'ennesimo vicolo sperduto di Milano e poi mi soffermati su una figura, una figura ben definita, visibile solo grazie alla luce del lampione sopra di essa.
La scrutai attentamente, sembrava quasi una persona che già conoscevo, sembrava così famigliare che sembrava surreale potesse essere lei

Mi fermai a poco da lei, dall' altra parte della strada, solo due corsie ci separavano

Incrociai il suo sguardo e subito tanti ricordi riaffiorarono alla mia mente.
Dal nostro primo incontro, al nostro primo bacio, alla prima volta che facemmo l' amore, al nostro primo ti amo, a tutte le litigate. Tutto mandato un fumo per una stupida storia, per colpa mia, per colpa della mia gelosia

Incrociò il mio sguardo e subito la vidi abbassare la testa

Era in minigonna e tacchi, era apparentemente nervosa e contrariata a ciò che stava facendo

Dentro di me mille emozioni vagavano libere, anche contrastanti fra di loro, ma per un secondo mandai tutto a fanculo e mi diressi verso di lei

"Anica?" le chiamai cercando di essere il più calmo possibile

"Oni? che ci fai qui? vattene, non puoi stare qui" la voce spezzata mi fece rattristate

"Anica che chi fai qui? che stai facendo?"

"come se non fosse abbastanza chiaro" parlò con un tono amaro "ormai sono una puttana Oni, mi servono soldi e questo è l' unico modo" sorrise nervosa

"vieni con me, ti porto via da qui" tentai di prenderle una mano ma si scansò

"oni vattene, ti prego, se ti vedessero qui, probabilmente ti ridurrebbero in un ammasso di ossa"

"non me ne vado, non ti lascio qui a fare la prostituta, è pericoloso per te e per chi ti sta intorno, se hai bisogno di soldi io e i ragazzi potremmo aiutarti"

"quando ho iniziato a fare questo era solo perché ormai noi due ci eravamo lasciati e oo non avevo più nessuno, non sono stata con te solo per i soldi, sia chiaro, ma dopo quello che era successo, non volevo disturbare nuovamente" mi guardò negli occhi

"i ragazzi pregano affinché io torni con te, manchi a tutti, soprattutto a me, e non lo dico così, tanto per, lo dico perché è la verità, potrei stare con altre cento ragazze, ma mai nessuna sarebbe paragonabile a te...Anica da quando ci siamo lasciati non sono più lo stesso, fino a mezz'ora fa ero in discoteca, ma non è il mio posto, io non sono fatto per fare serata, io ho bisogno di amore, di affetto, non di ragazze che mi girano intorno"
stavo per piangere

"oni, quella sera, io ho detto cose, forse, senza senso, ma non le pensavo, anche tu mi manchi, i ragazzi mi mancano, la zona mi manca, ma non posso portarvi dentro a tutto questo"

"ma noi potremmo aiutarti a uscirne!"

"non credo! sarebbe improbabile!"

"no Anica! non lo sarebbe, perché noi sappiamo cosa si prova ad essere dentro al giro, noi ti potremmo aiutare"

"no Oni, non lo fareste, non ve lo permetterei io"

"e allora fai come cazzo ti pare! sto solo cercando di aiutarti, perché da quando te ne sei andata non faccio altro che pensare a tutte le sere passate insieme, a tutti i nostri ricordi, belli e brutti che siano, ma evidentemente è così solo per me" le sbraitai contro "basta...basta, me ne vado...la mia porta è comunque sempre aperta, quando vuoi, puoi venire da me, magari quando avrei messo a posto le idee" mi voltai e mi incamminai verso Zamagma

Presi alcuni respiri profondi e mi passsi una mano sul volto

Accesi il display e notai tutti i messaggi dei miei amici, ormai tornati a casa, che avviavano di stare sul portico ad aspettare il mio ritorno

Sentì dei passi dietro di me e poi una mano afferrò il mio avambraccio

Mi voltai per vedere chi fosse e senza neanche il tempo di realizzare la sua voce disturbò quel silenzio che pian piano stava diventando pesante

"verrò con te" fece un sospiro "io non voglio continuare a vivere così, non è cosa per me fare la prostituta" mi guardò negli occhi

Sorrisi e la abbracciai

Sotto braccio ci avviammo verso Zamagna e una volta arrivati vidi le facce stupite dei miei amici

"Anica?!" Vale venne verso di noi

"ciao ragazzi" li salutò tutti per poi abbracciare Vale

"allora? che si fa?" dopo aver parlato un po' Mattia si rese conto fossero ormai le 4

"dormi da me?" la guardai

"penso di sì" sorrise

"allora andiamo" la preso per mano e salimmo nel mio appartamento

"scusa se ti disturbo"

"nah, questa casa senza di te era più vuota" posai le chiavi sul tavolo

"e io senza di te ero persa" mi guardò negli occhi

"baciami Anica, perché non resisto"

"lo farò" disse per poi posare le sue labbra sulle mie

𝗢𝗻𝗲 𝗦𝗵𝗼𝘁 - 𝗥𝗮𝗽/𝗧-𝗿𝗮𝗽Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora