𝗥𝗼𝘇𝘇𝗮𝗻𝗼: 𝗣𝗮𝗸𝘆 𝗚𝗹𝗼𝗿𝘆

325 11 0
                                    


"𝗱𝗲𝗹𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲"

Non ero mai stata tipa da discoteca, non avevo mai amato i posti affollati, ma una volta ogni tanto ci andavo, mi serviva a svagarmi e a divertirmi per una sera.
Poi la compagnia di mio fratello rendeva il tutto più divertente, a fine serata, o già a metà, qualcuno era ubriaco e iniziava a sparare cazzate assurde e discorsi senza senso.
Nonostante io non fossi mai così sciolta, con loro era tutto diverso, e poi, c'era lui

Quando mio fratello, Andrea, mi aveva fatto conoscere la sua compagnia, un ragazzo mi aveva dato subito all' occhio.
Era l' unico che non si era presentato, era rimasto in disparte, continuava a fissarmi e la cosa era alquanto inquietante.
Poi Andrea mi spiegò che lui era fatto così, stava passando un brutto periodo, aveva perso un suo famigliare, la ragazza lo aveva lasciato, e quindi sembrava stesse su un mondo tutto suo.
Ci vedemmo altre tre o quattro volte prima che si presentasse. Gli altri non lo avevano fatto al posto suo, dicevano che sarebbe stato irrispettoso

Il suo nome era Vincenzo, Vincenzo Mattera

Con il tempo imparammo a conoscerci e io iniziai a provare qualcosa verso di lui

Il fatto che lui si aprisse con me, diceva Andrea, era strano.
Per lui era solito rimanere chiuso, soprattutto con le ragazze

Mi fece conoscere sua sorella, Anna, una bambina splendida, solare e giocherellona.
Andavo spesso a casa sua e volentieri la aiutavo con i compiti oppure la tenevo se sua madre era a lavoro e lui era in tour o in viaggio.
Avevo stretto un forte legame con lei e appena aveva avuto il suo primo telefono uno dei primi numeri che aveva salvato era il mio.
Poi mi fece conoscere anche sua madre, una donna splendida

Iniziò a portarmi ai pranzi e alle cene di famiglia, e ogni volta che partiva la domanda "ma la fidanzata?" lui guardava me con la coda dell' occhio, sorrideva e diceva "tutto con calma"

Poi però venne un periodo buio per tutti e due.
Lui iniziò a sentirsi con una ragazza splendida, quando ne parlava i suoi occhi brillavano.
Io ebbi un brutto incidente, mi investirono mentre ero sulle strisce e riportai varie fratture che mi costrinsero all' ospedale alcuni mesi.
Ebbi tempo per riflettere su quanto lui mi piacesse e quanto io mi fossi affezionata a lui.
Ci sentivamo poco e niente, con mio fratello non avevo più un bel rapporto e tutte le mie "amiche" mi avevano abbandonato

Quando torni a casa iniziai la riabilitazione, ma le cose con chi mi stava intorno iniziarono a peggiorare così tentai il suicidio e mi misero in una struttura di riabilitazione mentale

Riacquistai i rapporti con tutti, anche con lui, che nel mentre aveva lasciato stare quella ragazza

Uscì dalla clinica svariati mesi dopo e solo allora ripresi a vivere "normalmente".
Avevo creato una maschera che funzionava benissimo, sembravo felice e invece non era così.
Stavo provando emozioni contrastanti

Anche in quel momento era così.
Ero in pista a ballare, insieme a delle mie amiche, ma non ne avevo voglia, lo stavo facendo solo perché non volevo stare sola sui divanetti del privè

Buttai giù l' ennesimo sorso di Angelo Azzurro e sperai che per una sera mi sbronzassi fino a scordarmi del mio nome, ne avevo bisogno

Piano piano mi sciolsi e iniziai a muovere i fianchi a ritmo insieme alla mia amica

Guardai più in là, in un punto indefinito della pista e vidi Vincenzo ballare con una ragazza, una bella mora, sicuramente rifatta, più nuda che vestita, le sue mani sui fianchi della mora, le mani della mora intorno al suo collo

Mi voltai e continuai a ballare, forse mi sta o solo sbagliando, forse non era lui.
Quando mi girai nuovamente verso quella direzione lui non c'era più

Lasciai le mie amiche ballare e andai in bagno con la scusa del trucco

Appena aprì la porta mi bloccai, sentì le gambe cedere e le lacrime scendere calde lungo le mie guance.
Vincenzo era con la mora della pista, lui la teneva dei glutei mentre lei era a novanta sul ripiano del lavandino.
Si voltò a guardarmi, i suoi occhi erano spenti e privi di sentimenti

Fece per fermarmi ma io mi voltai subito e iniziai a farmi spazio tra la folla per uscire

Incrociai mio fratello e i suoi amici, mi fermò, ma io continuai per la mia strada rispondendo un semplice "non ho fatto nulla" per poi asciugarmi velocemente le lacrime

Uscì di corsa dalla discoteca e mi fermai, mi accesi una sigaretta e chiamami un Uber, avevo bisogno di andare a casa

Vincenzo mi raggiunse fuori

"che cosa vuoi?" il mio tono di freddo

"senti, mi dispiace per quello che hai visto, io non so cosa mi sia preso" si grattò dietro alla nuca

"tu non sai cosa ti sia preso? fino a ieri ci stavamo baciando a casa mia e ora tu sei qui, dopo esserti scopato la prima che ti è capitata, e hai il coraggio di venirmi a dire che non sai cosa ti sia preso?" alzai la voce mentre le lacrime ripresero a scorrere sulle mie guance

"non ci siamo mai detti di volerci, non abbiamo ufficializzato nulla" mi disse lui

"non te l' ho mai detto, ma credevo fosse evidente, poi hai ragione, non abbiamo ufficializzato nulla, forse è meglio così, sai che ti dico...fai come ti pare e piace, non posso sempre stare male per delle persone come te" detto ciò salì sull'Uber e diedi il mio indirizzo

Ed ecco che l' ennesima 𝗱𝗲𝗹𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 era arrivata come una coltellata

Forse non ero abbastanza per lui...

𝗢𝗻𝗲 𝗦𝗵𝗼𝘁 - 𝗥𝗮𝗽/𝗧-𝗿𝗮𝗽Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora