Quando mi sveglio la mattina sento il silenzio in casa, ma non mi pongo tante domande perché ci sono così tanti spazi che Paky può essere ovunque.
Vado in cucina per prepararmi un caffè e poi mi vesto perché sono di turno al bar.
È da un po' che non ci lavoro e chissà cosa ne pensa Michele, anche con lui ho perso i rapporti a causa dei casini che sono successo in questi giorni.Michele è felice di vedermi e mi abbraccia riempiendomi di mille domande.
"Non mi va di parlare ancora una volta di quella storia, per favore chiudiamo qui l'argomento"
Sembra dispiaciuto, ma sono sicura che capisca benissimo quanto mi costi fatica ogni volta tirare fuori eventi che mi hanno duramente segnata. Non sono una macchinetta e i sentimenti li ho, sono stati feriti ma piano piano si rimetterà tutto apposto.
Nel suo sguardo leggo un'altra curiosità, così aspetto che si decida a parlarmi di ciò che muore dalla voglia di chiedermi."Sono ancora arrabbiati con me?"
Non so come rispondere, mentre so che gli altri ragazzi l'hanno già perdonato, per quanto riguarda Andrea nutro ancora qualche dubbio, quindi decido di rimanere sul vago.
"Michele io penso che dovreste parlare tutti insieme e chiarirvi perché avete tanto di cui discutere"
Annuisce e sta per chiedermi dell'altro ma iniziano a fare ingresso i clienti, perciò lascia perdere e ci concentriamo sul nostro lavoro.
Continuiamo a lavorare incessantemente per almeno tre ore, poi io mi prendo dieci minuti di pausa e mi preparo un'insalata da mangiare velocemente."Posso?" indica la sedia al mio tavolino, mi guardo intorno sperando che Michele non disturbi e poi annuisco.
"Allora con chi sei uscita ieri?" va dritto al punto.
Guardo Gionata negli occhi e scuoto la testa, quella è una serata da cancellare è inutile che ora ne stia a parlare e per di più con un suo amico.
"Perché io ho qualche sospetto sai"
"Oh allora sentiamo" lo provoco per vedere fino a che punto sa, magari pensa che io abbia passato la notte con qualcun altro anche se è molto improbabile.
"Tiro a indovinare, Andrea"
Palese che lo beccava, lui sembra sempre sapere qualcosa in più di tutti e ora mi guarda con sguardo indagatore per capire a cosa io stia pensando, ma non gliela darò vinta.
"Anche se fosse ci sarebbe qualcosa di male?" appoggio la forchetta e lo guardo.
"No perché, Andrea è un bravo ragazzo ma non so se tu sia pronta a lui Emma" deglutisce e mi guarda attentamente.
"Lui non è tipo da relazione, le altre ragazze se le scopa la sera stessa che le corteggia e poi chi s'è visto s'è visto"Questo è ciò che mi aveva detto anche Martina perciò non stento a crederci. Ma allora perché con me non è successo? Forse io gli faccio così tanto schifo che non gli passa neanche per la testa di venirci a letto con me.
"Gionata siamo usciti una sera e basta, ha deciso di tornare a casa lui e mi ha mollata senza neanche avvicinarsi alla porta di casa. Direi che per me può anche bastare così"
I suoi occhi scrutano ogni mio dettaglio per studiare una mia possibile reazione, ma alla fine emette un sospiro.
"D'altra parte però, se non ti ha portata a casa sua per scoparti forse forse tu vali di più"
Lo dice quasi come se ci credesse e questa cosa mi manda in bestia, non può giocare così con me perché io non ci credo e non lo voglio fare. Andrea mi ha dimostrato di non provare interesse per me e io alla fine non lo provo per lui, quindi non c'è bisogno di continuare qualunque cosa sia questa.
"Gio per favore ora basta. So che è tuo amico e lo vuoi difendere, ma io sto bene così. Ho mille altri problemi e dovermi ritrovare a chiedere se ho sbagliato qualcosa ieri sera o un'altra volta non è ciò che voglio fare"
Mi alzo per portare il piatto a lavare e mi do una sistemata, Gionata però mi segue al bancone deciso più che mai a parlarmi.
"E hai ragione, sono sicuro tu non abbia sbagliato niente, solo non saltare a conclusioni troppo affrettate. Andrea è buono, ricordatelo" dice prima di prendere la porta e filarsela.
So che Michele ha ascoltato infatti ora mi pare un po' infastidito anche se non so bene da cosa, ma io lo ignoro per non dargli motivo di parlarmi di questa faccenda.
Quando ho finito di lavorare torno a casa mia, o meglio casa di Paky dove ora alloggio, e mi faccio una bella doccia per togliermi tutti i pesi di questa giornata che mi è parsa interminabile.Quando sono distesa sul letto a guardare Instagram sento bussare alla porta. La testa riccioluta di Paky fa capolino e poi viene a sistemarsi vicino a me abbracciandomi con un braccio.
"Siamo pensierose eh" scherza, ma torna serio quando vede che non gli rispondo dando prova che sia effettivamente come dice lui.
"Oh, Gionata prima mi ha chiamato. Non gli ho chiesto niente ma mi ha detto ugualmente tutto"
E ti pareva se non poteva tenerselo per sé.
"Non so cosa sia successo ieri ma è positivo che la serata si sia conclusa così, forse non per te ma per Andrea sicuramente si"
È già la seconda persona che mi dice così, forse dovrei dargli ascolto invece di farmi già io un'idea che poi magari risulta essere sbagliata.
"Non so Paky, sono stata anche bene ieri ma non capisco perché si sia comportato così. Era quasi come se si vergognasse di farti sapere che eravamo usciti insieme..."
Lui scuote la testa con energia e si pronuncia in una risatina.
"Ma non è così te lo posso assicurare" ridacchia. "Ieri mi ha chiesto se sarebbe stato carino portare una ragazza che va pazza per la tagliata in un ristorante specializzato in carne, tra l'altro uno dei più costosi qui"
Effettivamente gli dev'essere costato molto e non so nemmeno se l'ho ringraziato come si deve.
"Se fossi stata una qualsiasi non ti avrebbe portata di sicuro in un posto così, ma a casa sua per poi sfilarti le mutandine"
"Okay okay, che schifo" sorrido cercando di non pensarci anche se in realtà mi fa l'opposto dello schifo.
"Cercherò di non arrabbiarmi troppo la prossima volta che lo vedo"Il mio amico sembra sollevato dalla mia affermazione e si distende sul letto.
"Bene perché penso che uscirete di nuovo insieme" poi chiude gli occhi e si addormenta lasciandomi in uno stato di piena confusione.Ovviamente i nostri amici sono lenti, ma piano piano le cose si smuoveranno lo prometto.