Quando raggiungo il bar sono ancora molto stanca, sono solamente le 14 e il mio turno si concluderà alle 23:45 o forse più tardi a seconda di quanta gente ci sia.
Michele mi sorride non appena arrivo e mi passa una tazza di caffè."Te l'ho appena preparato così magari hai più forze"
Gli sorrido debolmente ancora un poco incerta se davvero lui provi qualcosa per me.
Mi dispiace molto che in questi giorni non ci siamo visti né sentiti più di tanto, ma sembra che i ragazzi lo stiano un po' tagliando fuori.
Iniziò a camminare tra i tavoli per prendere le ordinazioni e servire i clienti, e quando mi ritrovo due ragazze che ormai vengono spesso mi fermo più del dovuto cercando di essere cordiale.
Una mora un po' tutta rifatta mi scruta, non sembra particolarmente contenta che sia io a prendere le ordinazioni, ma le sorrido ugualmente sperando che si addolcisca."Cosa posso portarti?"
Punta i suoi occhietti carichi di veleno su di me, costringendo anche la sua amica a fare lo stesso e mettendomi non poco in soggezione.
Finalmente si decide a parlare: "Sai se Shiva oggi viene al bar?""Mi dispiace, non ne ho idea. Posso portarti qualcosa?"
Non è la prima a sedersi qui solo per incontrarlo, ma almeno le altre ordinano sempre qualcosa nel mentre che aspettano. E di sicuro non mi fanno sentire tanto piccola come questa ragazza dall'aria particolarmente arrabbiata.
"Aspetto ancora un po', ripassa dopo"
Decido di non cimentarmi in una discussione e mi allontano sforzando un sorriso.
Michele mi si avvicina, squadrando le due ragazze e sospirando.
"Ultimamente sta sempre qui senza ordinare aspettando di vedere Andrea. Patetica"Alzo le spalle, fingendo che non mi importi un accidente, ma in realtà so benissimo che non è così. Anche se non dovrebbe, mi infastidisce, e non poco, che qualche ragazza così carina -nonostante tutta rifatta- giri intorno ad Andrea, ma non c'è niente che possa fare per impedirlo. Tanto più visto che tra me e lui sembra non esserci proprio nulla.
In uno dei momenti di stallo, mi siedo dietro il bancone su uno degli sgabelli dove mi raggiunge Michele.
Mi offre un cracker al pomodoro, che io accetto ben volentieri visto il continuo brontolio allo stomaco."Allora Emma, sta sera hai impegni?" mi sorprende con questa domanda.
Scuoto la testa perché no, pensavo di rimanermene a casa sotto le coperte a guardare qualche commedia d'amore su Netflix, ma se ha in mente qualcosa di meglio ben venga.
"Pensavo di uscire con degli amici e andare nel parchetto, ovviamente ho pensato subito di chiederlo a te, ma se vuoi invitiamo anche gli altri"
"Chi sarebbero questi amici misteriosi di cui non fai il nome?" chiedo molto curiosa di carpire qualche informazione in più.
Il suo viso si arrossa e tenta di rimanere il più vago possibile. "Solo ragazzi che conosco, amici d'infanzia ecco. Comunque se vengono anche Gionata e gli altri non ho nulla in contrario"
"Ti farò sapere quando torno a casa e dopo che mi sono fatta una bella doccia"
Non vorrei promettergli di esserci e poi tirargli pacco alla fine, meglio prima essere sicura di voler uscire invece che dare false speranze.
Annuisce timidamente e poi pulisce il suo piatto pronto per riprendere a lavorare, cosa che faccio anch'io due minuti dopo.[...]
"Vin!" grido dal bagno di camera mia. "Potresti per favore dirmi che ore sono?"
Ho promesso a Michele che mi avrebbe trovata pronta per mezzanotte, ma con la doccia e il trucco, e pure la scelta dell'outfit, alla fine mi sono dilungata un po' più del dovuto.