capitolo nove

185 6 0
                                    

mi ritrovo a casa di gio e mi ricordo subito di ieri sera: alcool,discoteca,casa,letto.
perfetto,penso, ma quando sto per alzarmi,cado con il sedere a terra.
gio non era neanche a letto quindi provo ad alzarmi da sola mentre penso perché sono caduta.
riesco ad alzarmi ed andare in cucina.
"ciao amo" gli dico sedendomi
" 'giorno amore" dice lui ridendo.
finalmente capisco perché mi fanno male le gambe.
"inutile che ridi,ora mi devo inventare una scusa con mio padre" gli dico bevendo il mio cappuccino.
scrivo sul gruppo dei ragazzi che sono caduta per le scale.
subito dopo giack e nat mi scrivono che non ci credono palesemente e io li chiamo.
"allora,non è vero. però non posso dire
-ragazzi,gio ieri mi ha sfondato quindi non riesco a camminare-" dico sarcastica mentre nat,giack e gio ridono.
"nat,ti devo ricordare quando è successo a te? che ti faceva male pure il culo quando ti sedevi" e questa volta ridono solo giack e gio
"vabbè lasciamo stare,tu comunque dici che sei caduta per le scale e ti sei fatta male" dice nat
"e poi non ti alzi proprio dalle panchine" continua giack
"grazie ragazzi,anche se credo che tutti lo capirebbero subito" li saluto.
fulmino gio con gli occhi
"propio ieri sera dovevi fare ste cose,non potevi aspettare un po'?" gli dico grattandomi la testa
"no,mi dispiace" dice gio ridendo ancora.
quando arriva il pomeriggio mi passa un po' e riesco a camminare di più.
mi viene a trovare nat perché eravamo entrambe da sole.
"ei amicaa,come va?" mi chiede nat appena entra dalla porta
"meglio,almeno riesco a camminare" dico alzandomi dal divano
nat mi guarda andare verso la cucina
"beh,c'è da dire che io stavo messa peggio. sei tosta amica mia" dice nat e scoppiamo a ridere entrambe.
parliamo un po' degli ultimi argomenti fino alle 16.
"ma se chiedo a mio padre se ha un posto in più in panchina?" mi viene in mente questa idea
chiamo mio padre per chiedergli se nelle panchine poteva venire nat per farmi compagnia.
"vedo che posso fare" mi dice mio padre.
spiego a nat che non sa se ci sono posti.
ma subito dopo mi richiama mio padre dicendomi che può venire.
"beh che dire,andiamoci a preparare" le dico e iniziamo a scegliere cosa metterci e come truccarci.
dopo un po' torna gio, io ero in bagno e nel mentre nat sceglieva i vestiti.
quando esco dal bagno mi trovo gio spiazzato nel vedere nat.
"non è infrazione,mi ha invitato la tua fidanzata" dice nat giustificandosi.
"confermo" dico andando verso gio per baciarlo.
"beh...okey? adesso posso farmi una doccia?" chiede gio stranito
"certo,però ti diciamo noi quando uscire perché stiamo scegliendo i vestiti" gli spiego e lo spingo nel bagno.
scegliamo subito i vestiti e ci trucchiamo in uno specchio in camera di gio.
"comunque,come va con giack?" chiedo a nat
"bene dai,ci scriviamo sempre e mi ha mandato anche il buongiorno stamattina." mi spiega nat
"madooo,che carini che siete" dico io
"però,io amo la vostra relazione. cioè lui ti ama tantooo." mi dice nat mentre apre l'armadio
"io lo amo e lui mi ama" dico io posando i trucchi.
ci vestiamo velocemente ed erano quasi le cinque quindi dovevamo sbrigarci ad andare al campo.
mi accorgo che riesco a camminare normalmente,anche se a volte inciampo ma non cado.

passiamo a prendere pure giack e arriviamo allo stadio.
entriamo negli spogliatoi e dico
"ciao belli" dico ma la maggior parte sono senza maglia quindi mi copro gli occhi con una mano e con l'altra li copro a nat.
poi ci dicono che le possiamo abbassare.
"come stai,carlotta?" mi chiede matteo
"oh,meglio. almeno riesco a camminare rispetto a stamattina" mentre dico la seconda frase fulmino con gli occhi gio.
"bene ragazzi,dovete entrare" dice mio papà.

inizia la partita.
devo dire che è molto calma.
il primo tempo nulla di speciale.
nel secondo tempo, un fallo ci fa guadagnare un rigore.
lo tira osimhen che segna.
la partita finisce e i ragazzi si vanno a preparare.
mente tutti si preparano,mio padre mi prende in disparte per dirmi una cosa.
"nat,le devo dire una cosa importante. me la lasci un secondo?" dice mio padre e lei annuisce.
"quando devi andare a milano?" mi chiede
"parto martedì pomeriggio perché si gioca mercoledì" gli dico stranita
lui pensa per qualche secondo
"adesso mi dici il perché di questa domanda?" gli chiedo rompendo il silenzio
"indovina un po'? i tuoi fratelli ci vogliono venire a trovare!" dice lui sorridendo.
"dimmi che è uno scherzo" dico sperandoci davvero.
lui fa no con la testa e io sbuffo.
"ricordati,a quella cena ci dovrà essere anche gio" dice mio padre per poi andarsene.
si,la cena di famiglia. tradizione che si porta avanti da quando mio padre allena altre squadre non vicino la toscana.
giustamente i miei fratelli sono uno  sposato e l'altro fidanzato da anni quindi non ci potevano seguire.
il problema di questa cena? loro,i miei fratelli.
sapete quando mio padre fa battutine inopportune? beh,quello non è niente.
e credetemi,i miei fratelli sono decisamente peggio di lui.

ma tornando al dunque,mio padre mi lascia spiazzata lì da sola.
vado a sedermi di nuovo nelle panchine dove mi aspetta nat.
"allora?" chiede nat vedendo strana
"i miei fratelli verranno qui" dico incrociando le braccia al petto.
"davvero? e quando?"
"non lo so ma sicuramente settimana prossima perché papà mi ha chiesto quando dovrò partire"  le spiego.
"mi dispiace per te" mi dice nat
"era meglio se venivano quando non c'ero" gli dico.
inizia la festa e devo dire molto bella.
la festa finisce tardi,riportiamo a casa giack e nat per poi tornare a casa sua.
"è stata bella la festa,no?" dice gio rompendo il silenzio
"sisi" dico pensierosa
"amore,è successo qualcosa? non è da te essere così strana" mi chiede gio vedendomi sulle mie.
"beh... i miei fratelli vogliono venire qui per salutarci." dico
"quindi? qual è il problema?" chiede lui confuso
"facciamo una cena di famiglia ogni volta che ci vengono a trovare e a questa cena dovrai partecipare anche tu.." dico chiudendo un occhio
"e avevi paura di dirmelo? per me non c'è problema,anzi sono felice di conoscerli" dice lui rassicurandomi
io mi tranquillizzo e lui mi mette una mano all'interno coscia muovendola avanti e indietro.
"e no gio. sono stata male oggi e non mi farai stare male anche domani" gli dico ed entrambi scoppiamo a ridere.
torniamo a casa e ci buttiamo subito sul letto.
dopo una serie di baci,andiamo a dormire.

SPAZIO AUTRICE

ei ragazzi. so che non pubblico da molto ma in questo periodo sono successe cose che mi hanno fatto distrarre anche dallo scrivere.
ciò mi giustifica poco perché quando avevo tempo potevo scrivere ma non ne avevo nemmeno la forza.
spero possiate perdonarmi per ciò.
riguardo alla storia,non faccio spoiler ma aspettatevi un bel colpo di scena.
ci vediamo al prossimo capitolo.

Nello stesso stadio || Giovanni Di Lorenzo ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora