capitolo diciassette

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è passata una settimana dall'incontro con le mie amiche,il campionato è finito e l'estate è alle porte.
stanotte ho dormito da gio e mi sveglio con la chiamata di papà.
"totta,mica ti ho svegliato?"
"si" dico molto diretta
"scusami,ma comunque oggi venite da noi a pranzo che vi devo parlare e stasera,avvisa anche gio,c'è la cena.
vengono tutti i calciatori comprese le mogli e fidanzate."
"tu questo discorso me l'hai fatto a prima mattina?" dico non capendo un cazzo.
"svegliati,che sono le dieci" mi urla nell'orecchio.
"buonanotte papà" dico ironicamente mettendo giù la chiamata senza che lui rispondesse.
"mh,chi era?" dice gio ancora con gli occhi chiusi.
"papà che rompe come sempre"
dico stendendomi di nuovo.

alle 10:45 suona la sveglia che avevo impostato.
mi alzo e vado a farmi una bella doccia fredda dal caldo che fa.
appena esco dal bagno noto che gio si è alzato.
" 'giorno amore" lo saluto.
lui mi guarda e sorride.
"perché ti ha chiamato tuo padre stamattina?" chiede lui stiracchiandosi.
"ha detto che oggi andiamo a pranzare da loro e stasera c'è la cena con i calciatori e le mogli,ovviamente con mio padre" spiego tutto e lui mi guarda un po' scosso.
"penso di aver fatto la stessa faccia quando stamattina me l'ha detto a me." dico mettendomi davanti allo specchio in intimo.
"mi vogliono far ingrassare" dico.
"ma anche se fosse,non dovresti farti il problema" dice lui rassicurandomi.
gli sorrido per poi prendere i vestiti e vestirmi.
ormai erano le 11 e mezza,quindi decidiamo comunque di andare a casa dei miei genitori.
appena arriviamo apro direttamente la porta perché ho le chiavi.
"già qui?" chiede mia mamma
"non avevamo niente da fare e poi voglio aiutarti a cucinare" spiego io.
"giovanni,giusto in tempo per la partita in Arabia Saudita" dice papà seduto sul divano.
"menomale, stava in astinenza di partite" dico io.
"se lo vuoi sapere sto in astinenza anche dal sesso" mi sussurra all'orecchio per poi sorpassarmi e sedersi sul divano.
mi metto una mano in fronte disperata per poi andare in cucina insieme a mia mamma e le ragazze.
cuciniamo un bel pranzo,molto gradito a me e ci sediamo a tavola.
papà si schiarisce la voce ed inizia a parlare.
"con grande dispiacere l'anno prossimo non allenerò più il napoli" dice con un tono cupo.
"cosa?! quindi a settembre ve ne andate?" dico subito io.
"vabbè totta lo sai..se ti sposi resti con gio,se non ti sposi torni a Firenze con noi" spiega papà.
gio sta per dire qualcosa ma lo fermo alzando la mano.
"ne riparliamo dopo" dico con uno sguardo di fuoco.
restiamo qualche secondo in silenzio.
"vado un secondo in bagno" dico alzandomi.
sento che ali si alza insieme a me.
arrivo in bagno e cerco di trattenere le lacrime.
sento la porta aprirsi e appena vedo che è lei, l'abbraccio.
"totta, lo sai che prima o poi succedeva" dice accarezzandomi la testa.
"non voglio piangere, comunque glielo devo dire. è il ragazzo che amo e voglio un futuro con lui" dico sorridendo solo al pensiero di tutta la vita con gio.
lei mi sorride.
esco prima io dal bagno e poi alice.

finiamo di mangiare e io,mia mamma e le ragazze andiamo in cucina.
"non lo sa?" chiede noemi.
faccio di no con la testa.
"appena torniamo a casa gli racconto tutto" spiego.
cambio argomento e da lì iniziamo a parlare di cose divertenti.
esco dalla cucina ridendo insieme ad alice e vedo tutti seduti sul divano.
"che si fa qui?" dico sedendomi affianco a gio.
"parlavamo di partite" dice gio.
"vabbè come al solito" rispondo io.
passano un paio di minuti nel silenzio totale.
"quest'anno dove andiamo in vacanza?" chiedo.
"non penso che andiamo in vacanza quest'estate" dice papà.
"come?! tutti gli anni si va in vacanza!" ribatto io.
"penso che torneremo in toscana e andremo al mare lì" spiega.
mi rattristisco un po' , ogni anno andiamo in vacanza insieme.

il pomeriggio passa velocemente e arrivano le 17.
"noi andiamo, ci vediamo stasera per quelli che vengono" saluto.
"veniamo tutti" risponde mia sorella.
annuisco e usciamo di casa.
appena arriviamo a casa sua, ci sediamo sul divano e abbasso la testa.
"senti,per quella cosa di prima-" inizio a parlare.
"perché cavolo non mi vuoi sposare?" dice lui iniziando a scaldarsi.
"io ti voglio sposare però.."
lui aspetta che parli.
"se mi sposo poi voglio dei figli"
"e quindi? li facciamo i figli" dice non capendo e si alza in piedi.
mi alzo anche io.
"non so se posso avere figli!" quasi urlo io.
lui mi guarda con una faccia tra scioccato e dispiaciuto.
"cosa? e perché non me l'hai detto prima?" chiede lui risedendosi.
"è una parte importante della mia vita, le uniche persone che lo sanno sono nat e matteo" spiego.
"amore..io ti chiedo scusa,non lo sapevo" cerca di darmi un bacio ma mi scanso.
resta un po' male e infatti abbassa la testa.
"posso almeno sapere perché?"
"ero incinta di un ragazzo con cui mi dovevo sposare,si chiamava Carlo.
ci amavamo tanto e aspettavamo solo il giorno del matrimonio; ma una settimana prima facciamo un incidente in motorino. lui muore sul colpo mentre io sono stata malissimo; il bambino che avevo nella pancia non è sopravvissuto e ciò mi ha portato complicanze. e per questo forse non posso avere figli" spiego mentre mi scende qualche lacrima.
"oh cazzo, amore mi dispiace un casino.
mi sono arrabbiato perché pensavo non mi volessi sposare" si scusa di nuovo lui.
"scusami se prima mi sono scansata ma ricordandomi di questa cosa mi fa stare male" dico sorridendogli.
lo bacio e capisco che lui vuole andare oltre.
lo fermo
"daii" dice lui
"mhh..fammici pensare,forse stasera" dico per poi avvicinarmi al suo orecchio e fare dei versi.
lui mi guarda seccato e vedo che si mette una mano sul pantalone; scoppio a ridere.
salgo su e vado a farmi una doccia fredda.
quando finisco apro la porta mentre mi trucco e asciugo i capelli con solo l'intimo addosso.
gio entra,si mette dietro di me e mi bacia il collo.
"dai vai a lavarti che tra poco dobbiamo andare"
fa come dico.
ci vestiamo e devo dire che sembriamo abbinati senza farlo apposta.

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