Capitolo 13

9 1 0
                                    

Il mattino dopo, Pennyroyal si svegliò al profumo di brioche appena sfornata. Si alzò si mise addosso una vestaglia e scese le scale fino ad arrivare in cucina. Lì trovò Helyia che preparava la colazione.
-Buon giorno-
-Grazie-
-Colazione abbondante e dopo,rullo di tamburi prego...-
-Devo avere paura?-
-No, faremo solo una lezione di volo-
-Scherzi? Ti ho portato in volo...-
-Ti ricordo in quali condizioni eri?-
-No grazie-
Fece colazione. La tempesta si era placata, ma c'erano rami e sporcizia ovunque.
-Bene,come prima lezione di volo dovrai mettere a posto il cortile-
Pennyroyal aprì le ali e così Helyia, in caso Pennyroyal avesse bisogno d'aiuto. Per tutta la mattinata Pennyroyal volò avanti e indietro trasportando tronchi e sistemando il giardino. Appena finito Helyia le diede una medaglietta con su un paio di ali e le disse
-Complimenti, hai conquistato il distintivo di aviatrice-
-Oh, grazie-
-Bene oggi pomeriggio ci alleneremo con la spada o con l'arco. Scegli tu-
-Arco?-
-Certo ti aiuterò io-
-Grazie-
Rientrarono per ora di pranzo. Nel pomeriggio
Helyia aiutò Pennyroyal.
-Tieni un braccio dritto davanti, ora tendi la freccia...ecco così-
-Va bene?-
-Certo. Ora tieni la freccia davanti a te e chiudi un occhio e cerca di centrare il paletto della staccionata-
Helyia arretrò e Pennyroyal scoccò la freccia che colpì il paletto. Poco dopo però si staccò.
-Beh insomma...ho fatto schifo-
-No. È la prima volta?-
-Si-
-Allora va benissimo. La staccionata è dura e quindi la freccia non è ben penetrata nel legno-
-Hm sarà-
-Non ti vedo tanto carica, ti senti bene?-
-Si-
-Non mi fido-
Rientrarono in casa. Helyia fece sedere Pennyroyal sulla poltrona. Tornò poco dopo con un termometro. Pennyroyal si provò la febbre.
-Vado in cucina a preparare un te, ne vuoi un po' ?-
-Si grazie-
-Tu resta qua-
-Certo-
Helyia andò in cucina a preparare il te. Quando ebbe finito tornò da Pennyroyal.
-Ecco...-
La trovò addormentata sulla poltrona. Le tolse il termometro che segnava 37.5. Appoggiò il vassoio con il te sul tavolino e la prese in braccio e la adagiò sul divano coprendo la con una coperta. Pennyroyal dormì profondamente per tutto il pomeriggio. Quando si risvegliò si sentiva un po' stordita. E ritrovò Helyia seduto ai suoi piedi.
-Ciao-
-Ben svegliata, come ti senti?-
-Un po' stordita-
Le mise una mano sulla fronte.
-Hm non sento bene, forse dovrei provare con le labbra-
Helyia la strinse a se e le poggiò le labbra sulla fronte. Pennyroyal si sentiva in imbarazzo.
-Spiacente cara Robin Hood hai ancora la febbre-
-Hm ok-
Helyia si infilò sotto la coperta vicino a lei.
-Prenderemo il te insieme-
Lei sorrise
-Ok-
Le diede la sua tazza di te e mentre lei sorseggiava lui le accarezzava la testa.
-Sai, quando ti ho conosciuta pensavo fossi come le altre ragazzine, sempre a pensare al look o ai ragazzi o a spettegolare sugli altri. Invece eri diversa. Non pensavo di arrivare a questo punto-
-Quale punto?-
Lui si girò verso di lei e la guardò dritto negli occhi e le disse:
-Pennyroyal, voglio che tu sappia che io ti amo follemente. Non ci sarà giorno in cui io ti abbandonerò o che il mio amore per te diminuirà. Sei la mia ragione di vita-
Lei continuò a guardarlo, anche lei voleva dire la stessa cosa ma non ci riusciva. Le stava venendo da piangere.
-Helyia...anche...-
Le lacrime correvano sul suo viso e lui la strinse al suo petto e lei affondò il suo viso nella sua spalla.
-Non serve che tu me lo dica. È bello sapere che è così anche per te-
Si sentiva meglio. Finito di bere il te Helyia decise di andare in biblioteca e tornò con un libro.
-Posso leggerti un libro?-
-Certo-
Helyia si risistemò e aprì il libro.
-Capitolo uno. Una normale mattina di fine estate. Così comincia la mia storia. Mi svegliai nel pieno delle mie forze. Feci colazione con mia nonna e dopo averle dato un sonoro bacio, andai a cavalcare con una mia amica. Parlammo del più e del meno e venne fuori l'argomento dolci. Infatti la mia amica Annabel
Si era lamentata a proposito della scuola.
-Hanno già iniziato con i compiti-
-Beh cosa ti aspetti?- dissi io
-Non so, un mese di vacanza. Solo per stare lontano da quella smorfiosa di Mary-
-Puoi giurarci-
Ridemmo di gusto.-
-Scusa se ti interrompo. Ma perché hai scelto questo libro se a te non interessano le storie che piacciono a me? Tipo questa-
-Appunto perché piacciono a te-
-Oh, beh grazie-
-Di nulla. Riprendiamo?-
-Non so, ho voglia di uscire-
-Non potresti-
-Come non potrei?-
-Se vuoi veramente uscire possiamo farlo-
-Dici sul serio?!-
Gli occhi le brillavano.
-Certo-
Helyia sparì per qualche breve minuto e tornò con in mano un mantello marrone scuro con dei decori dorati.
-Questo ti terrà al caldo-
Pennyroyal si mise il mantello e con Helyia uscì. Si sedettero sul prato e il mantello, largo a Pennyroyal le copriva anche i piedi. Helyia diede prova dei suoi poteri. Fece comparire mille piccole scariche elettriche che quando caddero a terra si trasformavano in serpenti neri con le zanne che pulsavano piene di veleno.
-Carini-
-Beh non quando ti mordono-
-Beh, quello era scontato-
-Si, sono carini-
-Anche io so fare degli animaletti-
-Penny, ti ricordo che non sei nel pieno delle tue forze-
-Piccoli piccoli-
Helyia si mise accanto a lei
-Precauzione-
Pennyroyal fece spuntare da terra tanti piccoli mostriciattoli i con denti in legno affilatissimi.
-Sono carini-
-Beh non quando ti mordono-
-Beh quello era scontato-
Risero entrambe.
-Ok, basta gite-
-Due minuti. Mi piace state qua fuori; ho un'idea. Stiamo qua fuori a guardare le stelle?-
-Ti ricordo che hai la febbre-
-Ti ricordo che sono qui fuori-
-In via del tutto speciale-
-Hm ok-
Rientrarono nel castello. Dopo cena Pennyroyal andò subito a letto sotto le esortazioni di Helyia. Quando anche Helyia andò a letto la trovò già addormentata. Spense la luce e si addormentò anche lui. Il mattino dopo quando si svegliò non la vide accanto a se. Si mise addosso la vestaglia e scese di corsa le scale. La trovò in cucina che preparava il tè. Tornò silenziosamente a letto e fece finta di dormire. Dopo un po' senti qualcosa di pesante sulle gambe e fece finta di svegliarsi.
-Oh,grazie. Tu non mangi?-
-Non ho fame-
Le toccò la fronte con un polso
-Sei ancora malata-
-Che noia-
-Mi spiace. A proposito. Devo andare in città a fare la spesa.-
-Io ti aspetto qui-
-Sarà meglio-
Finì di fare colazione si lavò si vestì ed uscì. Pennyroyal scese in cucina e lavò le tazze. Poi ebbe un'idea. Si mise il mantello marrone e uscì. Andò nella stalla e preparò Blackmore.
-Non penso che Helyia ne sarà contento-
-Helyia non lo saprà mai-
-Beh se qualcuno non glielo dirà- poi ad uno sguardo di Pennyroyal disse ridendo- D'accordo, dove vuoi andare?-
-Non so. Andiamo a fare un giro nella foresta-
Pennyroyal montò su Blackmore che si addentrò nella foresta. Stavano passeggiando quando le venne in mente un'idea. Scese da cavallo e continuò a piedi.
-Dove vai?-
Blackmore la seguì e arrivarono vicino ad una quercia e Pennyroyal con la mente chiese alla quercia se poteva aiutarla a guarire. Una radice si allungò verso Pennyroyal e le si appoggiò sulla testa. Dopo dieci minuti, la quercia si ritratte e spuntò una foglia nera che cadutal al suolo venne inglobata nel prato. Pennyroyal tornò di corsa a casa e si provò la febbre. Non c'era più. Allora stette tutta la mattinata fuori.
Quando Helyia tornò lei lo abbracciò con vigore.
-Sei fuori?-
-Si-
-Ti ricordo che sei malata-
-Non più-
Lui le toccò la fronte era fresca.
-Sono contento, dai entriamo-
Entrarono e misero a posto la spesa. Helyia chiese a Pennyroyal come fosse guarita e Pennyroyal gli raccontò la sua avventura.

The Demon and the GuardianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora