Capitolo II

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- Dunque, non so da chi siano andate le tue amiche, ma... di norma si comincia prendendo tra le mani il mazzo. Al quale bisogna porre, ad alta voce, la domanda di nostro interesse. - le porgo le carte, che afferra con sguardo emozionato - Ma bada bene, la domanda deve sempre venir posta in positivo. Mi spiego meglio... Niente quesiti del tipo "Come posso fare a non arrivare più in ritardo?", che sarebbe meglio formulare in tal modo "Come posso fare per arrivare in orario?" - spiego - Questo perché lo stato d'animo ed il modo di porsi, a questo genere di rituali, è in grado di alterare più o meno la lettura. -

- Ok. - annuisce con le mani leggermente tremolanti, mentre il fratello si sforza di non proferire fiato.

- Di solito so giostrarmi tra le alterazioni, riuscendo a vedere il concreto tra ciò che viene messo nel mezzo dall'emotivo. Però, in ogni caso, è sempre bene far certe premesse. Per preparare i richiedenti, affinché riescano a calmarsi il più possibile. Così da poter avere divinazioni più precise. - aggiungo, vedendola annuire nuovamente.

Prima di fare un profondo respiro.

- Dopo ciò dovrai mescolare le carte sul tavolo, da un verso quanto dall'altro. Per poi riassemblare il mazzo, dal quale estrarrai tre carte. Che posizionerai tra me e te. - continuo la mia introduzione della metodologia - Da lì, prenderò io in mano la situazione. Cominciando la lettura. -

Che mi auguro possa darle le risposte che spera.

Con quei suoi occhi pieni di innocenza, dolcezza e sincerità.

- Va bene. - si agita sulla sedia, stringendo nelle sue sottili mani le carte. Che inizia ad osservare con intensità.

Col desiderio che l'ha spinta a recarsi fino al mio negozio.

Per avere la risposta alla sua domanda.

Che porge al mazzo con voce timida, ma ferma.

- Sono destinata ad incontrare la mia anima gemella? - posa il mazzo sul tavolo, pronta ad iniziare il mescolamento, ma...

È lì che l'energia in gioco finisce col venir spezzata.

Di netto.

Da una voce che irritata si frappone tra noi.

- Aspetta... cosa?! Scherzi? Siamo venuti qui non solo per farci raccontare frottole, ma pure per domandare di qualcosa che nemmeno esiste? - sbotta il moro, puntando gli sgranati occhi azzurri sulla sorella.

Che sussultando si volta verso di lui, con sguardo allibito quanto... infranto.

Dopo aver ben percepito la rottura avvenuta, al punto da girarsi verso di me con occhi lucidi.

- Wow... sorprendente. Nemmeno cinque minuti. Ghrian sa eseguire le richieste più di lei. - serro le labbra in una linea dura, osservando il ragazzo.

Che mi restituisce uno sguardo altrettanto deciso.

Senza però ribattere.

- Che lei sia d'accordo o meno questa è la domanda che sua sorella vuole fare. E chi è lei per spegnere così le speranze di una giovane donna, desiderosa di trovare l'amore della sua vita? -

- Se la chiaroveggenza esistesse davvero non parlerebbe così. Perché saprebbe cose di noi che la spingerebbero a tacere, invece che dar fiato alla bocca in tal modo. - ribatte con tono aspro.

- Chi non ha un passato sentimentale più o meno brutto? Prima o poi si incappa sempre in qualcosa di poco piacevole. È la vita. Fatta di alti e bassi, ma ciò non deve portarci a chiuderci in noi stessi. Tantomeno a desiderare che le persone a noi vicine facciano lo stesso. - ignoro la sua frecciata acida.

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