Capitolo X

146 22 11
                                    

- Ethan? - fiacca come non mai chiudo la porta. Dalla quale Estelle è appena uscita, urlante quanto gasata.

Mentre io nemmeno riesco a voltarmi, per guardare il ragazzo che mi ha fatta finire in mezzo all'enorme fraintendimento della giovane.

Voluto dallo stesso moro che pacifico risponde al mio sfinimento con un candido - Dimmi. -

- "Dimmi"?! Si può sapere che ti è saltato in mente? - mi copro il volto con le mani - Estelle crede che noi due... -

- Che noi due...? - il tono della sua voce si fa più canzonatorio, dandomi la forza di guardarlo.

Lì, seduto comodo sul divano.

Ad accarezzare Ghrian, mentre mi fissa per nulla preoccupato.

- Mi prendi pure in giro? Non è divertente. Estelle pensa che siamo una coppia. Ed io odio mentire. - mi piazzo davanti a lui, esasperata - Capisco tu non volessi dirle la verità, ma... questo? Credevo non avessi mai mentito a tua sorella. - quasi mi viene da piangere.

Estelle mi piace come persona e detesto davvero profondamente averla presa per i fondelli in tal modo.

Senza contare che non sopporto l'idea che lui sia arrivato ad una cosa del genere pur di non dirle il perché dei nostri incontri.

- Ethan, davvero. Così non va. - scuoto il capo, girando come una trottola per il negozio - Pensavo stessi facendo dei progressi, ma non su un frangente di questo tipo. Ammiravo il rapporto tra te e tua sorella, ma... -

- Ti vuoi fermare un attimo? - blocca il flusso delle mie lamentele, alzandosi.

Per piazzarsi davanti a me ed afferrarmi per le spalle.

- Estelle pensa che siamo una coppia. - ripeto.

- Lo so, ma io non ho mai detto espressamente nulla del genere, no? -

- Cosa cambia? Sei stato ambiguo di proposito, proprio per farle credere questo. - scuoto il capo.

- Avevo bisogno di guadagnare tempo, per pensare. - increspa le labbra, in difficoltà.

- Ad un'altra menzogna da dirle? -

- Ma io non le ho mai mentito. Tutto ciò che ho detto corrisponde alla realtà dei fatti, o sbaglio? - mi guarda ora più seriamente.

Senza riuscire, però, a dissipare le mie ansie.

- Ok, ma... il modo in cui l'hai detto... non rende la cosa meno grave. Anche perché non hai nemmeno cercato di correggerla quando ha cominciato evidentemente a credere in una nostra frequentazione. -

- Come ti ho detto... avevo bisogno di prendere tempo. Non mi aspettavo di trovarmela davanti, quando ho aperto la porta del tuo negozio. - sospira.

Con aria molto più provata e... colpevole.

- Avevo tentato d'avvisarti, ma a quanto pare non hai letto il mio messaggio. - mi copro nuovamente il volto con le mani - Senza contare che sei pure arrivato in anticipo. -

- Sì, come dire... è stato un susseguirsi di fatalità. - lo sento sospirare di nuovo - Estelle qui durante uno dei giorni segnati per i nostri incontri, il mio impegno terminato prima del previsto, il cellulare scarico che non mi ha permesso di avvertirti o leggere il tuo messaggio... una serie di casualità che hanno portato a questa intricata situazione. -

- Non esistono casualità. - sollevo lo sguardo nel suo.

Realizzando un dettaglio a cui non avevo pensato, fino a quel momento.

- Solo il fato, eh? - in volto gli si abbozza un mezzo sorriso.

Predizioni D'Amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora