Capitolo 11

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*Delia

Ho indossato il vestito nero prestatomi da Selene, ai piedi calzo un paio di scarpe del medesimo colore con un tacco di cinque centimetri, i capelli li lascio sciolti e ho fatto un trucco leggero, mascara e rossetto rosato.

Mio padre dopo tanto tempo, lo vedo vestito abbastanza elegante e lo stesso vale per Gabriel.

Sono ancora nervosa riguardo a ciò che è successo poco fa.
Devo assolutamente mantenere una facciata diffidente e serena, altrimenti si potrebbe capire tutto.

«Siete pronti?» domanda mio padre.
«Sì» rispondiamo all'unisono io e Gabriel.

Mi è stato detto che andremo verso il ristorante con una sola macchina per iniziare a conoscerci e risparmiare benzina.

Come se ne avessimo davvero bisogno.
Secondo me è solo una scusa, i piccioncini vogliono semplicemente passare più tempo insieme e sperano che noi andremo immediatamente d'accordo con Valery.

Dio, Valery, proprio lei doveva essere?
Confido in quello che ha detto prima, dobbiamo fare finta che questa sia la prima volta che ci vediamo.

Spero che il suo caratterino non mandi all'aria tutto, devo ammettere però che non mi aspettavo la sua approvazione, forse tiene molto a sua madre e infondo, molto infondo, ha un cuore anche lei.

Usciamo di casa e ci dirigiamo al portone.

Vedo Valery e vicino a lei c'è una donna, è bellissima, indossa un completo elegante color panna e porta dei tacchi a stiletto bianchi.
I suoi capelli sono biondi come la figlia ma porta un taglio corto con delle morbide onde.
Gli occhi come il colore del caramello, sembrano gentili e io spero vivamente che lo sia, al contrario di Valery.

Mio padre si precipita al suo fianco e ci presenta.

«Ciao ragazzi, il mio nome è Sory, sono un po' tesa al momento ma spero di fare una buona impressione» guarda mio padre con un sorriso dolce e poi si rivolge a noi, « Tengo molto a vostro padre e sappiate che non ho intenzione di prendere il posto a nessuno, sarei molto felice di andare d'accordo con voi e che mi diate la possibilità di conoscere me e mia figlia.» ci sorride e io mi rilasso, è veramente gentile come speravo.

Valery stringe la mano a mio padre e a Gabriel, infine a me.
Inaspettatamente, il suo essere altezzosa, ora è mutato in una ragazza dalle buone maniere, è strano ma questa è la conferma alla nostra specie di patto.

In macchina parlano per lo più papà e Sory, mio fratello è molto riservato quindi ha pronunciato poche parole, mentre io e Valery abbiamo risposto giusto a qualche domanda che ci veniva fatta.

Il ristorante scelto da mio padre è di lusso e noto come Valery sia contenta di ciò.
Io non amo lo sfarzo, preferisco posti più alla mano e accoglienti, qui, anche se sono di buona famiglia, mi sento un pesce fuor d'acqua.

Ci accomodiamo a un tavolo e mi ritrovo la "serpe" affianco.

Andrà tutto bene Delia, resisti a questa serata.
Mi ripeto nella mente, come se questo fosse un mantra speciale che mi dà la forza per affrontare tutto.

Guardo il menù e i piatti complessi che ci sono scritti, mi fanno perdere in partenza l'appetito.

Ordinerò qualcosa di semplice.

«Allora, come và al college? Avete qualche corso in comune?» prende parola Sory rivolgendosi a me e a sua figlia.

«Bene mamma, lo sai.» dice Valery.

«Sì va tutto bene e» nella mia testa penso, per fortuna, «Non ho nessun corso con Valery, anzi, questa è la prima volta che la vedo.» mento e ho un sorriso piuttosto tirato stampato in faccia.

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