8. Be kind

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Strano...succede qualcosa quando sorridi alle persone. Sorridono a loro volta. 

- Raina Telgemeier


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Attività n°4: Fare un allenamento in cui si insegna all'altra/o il rispettivo sport.

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«Ricordami, perché mi devo mettere tutta questa roba?» mi chiede il rosso, guardando la protezione per la spalla come se fosse radioattiva.

Inutile dire che non mi fido di Saif. 

Innanzitutto, frequenta la Swift. Nessuna persona con due dita di cervello pagherebbe una retta astronomica per vestirsi da Mercoledì Addams. Conosce l'igiene personale e sa cucinare, - entrambe cose che, a sedici anni, non sono scontate – ed è il primo ragazzo che io conosca a cui piacciono i brillantini.

Inoltre, ogni volta che lo guardo noto nuove lentiggini, il che è preoccupante contando che ne è già ricoperto da capo a piedi. Qualsiasi lembo di pelle visibile è costellato di puntini rossi: zigomi, fronte, mani, collo. 

Sono una delle poche cose che non odio di lui, ma ho seriamente paura che prima o poi scompaia sotto all'invasione di efelidi che è in atto sul suo corpo.

Poi, non per fare l'ignorante di turno, ma fa di cognome Torres pur non avendo mezzo gene latino in corpo. 

Vive nello stesso quartiere di Farida, e nonostante io vada a casa sua fin dalle scuole elementari, non l'ho mai incrociato nemmeno per sbaglio, che è strano contando che giocavamo spesso all'aperto o con i bambini del vicinato. Anche se si fosse trasferito in tempi recenti, sarebbe saltato fuori in una conversazione o l'altra.

Per un breve periodo avevo pensato che fosse una spia di Zakaria, mandato sotto copertura per tirare qualche colpo basso alle Tigri Bianche. 

Ma dopo aver assistito al breve incontro tra Zakaria e Saif, ho capito che ero completamente fuoristrada. Non ho idea del perché, ma a Zakaria il rosso non piace, proprio per niente; l'occhiata di fastidio che gli ha riservato quando ci siamo incontrati alla Swift era troppo personale per essere mal interpretata.

È bravo Zakaria, a odiare con la stessa intensità con cui sa amare.

Dato che Saif si è mostrato gentile come sempre, nonostante le provocazioni del "capitano", deduco che si tratti di un'antipatia a senso unico. Anche quando ho insultato Zakaria nella sua cucina, il cheerleader ha solo detto: "Da quel poco che lo conosco, non mi sembra un idiota." 

Non conosco Saif da molto, e nonostante l'ironia che mi riserva a volte, è troppo buono per fare il doppiogioco. L'ho capito la prima volta che ci siamo incontrati, quando ha letto il mio biglietto per la prima attività, che era una brava persona. Faccio solo fatica ad accettarlo, perché è più facile odiarlo.

Per di più, un piano del genere richiederebbe astuzia, e anche molta. 

Conosco bene i Tritoni, le loro vendette esibizioniste lasciano dietro una scia di distruzione e terra bruciata a testimonianza del loro passaggio, altrimenti il loro ego non è sazio.

Mandare un cheerleader in missione segreta alla Montalcini non è nel loro stile, e se devo essere onesta, non li ritengo abbastanza intelligenti da poter pensare una vendetta così elaborata.

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