E' un venerdì di fine ottobre quando una telefonata mi sveglia nel cuore della notte. Mi rigiro pigramente nel letto ignorando il fastidioso ronzio che provoca il mio stupido cellulare. Quando però il suono diventa più insistente e continuo sono costretta a rispondere. Guardo lo schermo confusa non conoscendo il numero, ma decido di rispondere comunque.
"Pronto?" dico con voce impastata dal sonno sfregandomi pigramente un occhio.
"Abigail?" biascia una voce a me familiare dall'altro capo del telefono.
"Andrea?" mi metto a sedere di scatto. Che vuole a quest'ora?
"Si amore sono io." ride la ragazzina facendomi alzare gli occhi al cielo. Ma che diamine! E' futtutamente ubriaca alle fottute 2 di notte con un'assordante musica in sottofondo.
"Andrea dove diavolo sei?" cerco di mantenere la calma conoscendo la lei sobria,figuriamoci la reazione di una lei ubriaca o fatta di chi sa quali sostanze se mi altero.
"Ad una festa?" sembra più una domanda che un affermazione. Mi gira la testa al solo pensiero che lei possa essere ad una festa in chi sa quale casa di chi sa quale confraternita a fare chi sa quali cose con chi sa quali persone,ubriaca per non dire altro.
Dio.
"Aby?" la foce spezzata di Andrea mi risveglia e mi rimetto in allerta."Aby vienimi a prendere, non voglio più restare qui." singhiozza cercando di sovrastare il rumore assordante della musica dietro di lei.
"Andrea se non mi dici dove sei non posso venire da te." il mio stato d'ansia è salito alle stelle quindi mi trovo a camminare per la stanza buia con le mani nei capelli e lo stomaco in gola.
"Non lo so dove sono. Abigail ti prego.." urla lei cadendo in un pianto isterico. Quasi piango anche io dalla frustrazione, ma mi trattengo per non peggiorare la situazione già abbastanza critica.
Cosa dovrei fare adesso? La ragazzina mi chiama nel cuore della notte chiedendomi piangendo di andarla a prendere ad una festa che non so nemmeno dove si trova.
Cazzo.
"Piccola non piangere, sto arrivando." cerco di tranquillizzare lei e pure me,fallendo. "Prova a ricordare la strada che hai fatto per arrivare lì." suggerisco sperando in qualche riscontro da parte sue. Comincia a dare indicazioni a caso facendo affidamento ai pensieri offuscati a causa dell'alcol. La breve descrizione che mi fornisce è troppo incasinata e interrotta da troppi singhiozzi e non riesco a capire nulla a causa del casino che c'è intono a lei.
"...e poi c'è un grande lago..e-e una barca." è l'unica frase che riesco a capire. Ci penso su due minuti e intanto mi vesto. Mentre mi allaccio la scarpa lascio cadere il telefono avendo avuto un lampo di genio.
"Andrea, per caso la barca è blu?" domando frettolosamente.
"Non lo so era scuro e non si vedeva, ma penso di si." Tiro un sospiro di sollievo alle parole della ragazza.
"Non muoverti di lì piccola,sto arrivando." dico chiudendo la portiera dell'auto per poi mettere in moto e partire.
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Il viaggio in auto,se pur breve, è stato astenutane a dir poco. Non appena vedo in lontananza il piccolo lago artificiale con la barchetta che porta inciso il nome di questa stupidissima confraternita accelero e poi parcheggio poco lontano dall'acqua. Non posso fare a meno di correre lungo lo stretto vialetto per arrivare il prima possibile da lei. Ho il cuore che mi batte a mille e un nodo allo stomaco quando entro nell'enorme casa che scoppia si gente. Comincio a sudare freddo quando guardandomi in giro non vedo nessun riscontro con la piccola testa bionda di Andrea. Comincio ad entrare nel fitto della folla spintonando di volta in volta gente sudata e ubriaca.
I miei muscoli si distendono solamente quando, giunta al piano di sopra, vedo una ragazzina corrermi incontro lanciandomi le braccia al collo col rischio di far cadere entrambe. Le cingo la vita con le braccia e lei stringe le gambe intorno al mio bacino; affonda la testa nell'incavo del mio collo cominciando a singhiozzare, faccio del mio meglio per consolarla accarezzandole la schiena e lasciandole leggeri baci tra i capelli.
Dire che mi ha fatto morire dallo spavento è un eufemismo.
"Mi hai fatto morire." le sussurro con il respiro corto una volta che l'ho rimessa giù. Mi guarda colpevole e io non posso fare a meno che sorriderle. Non mi piace l'effetto che ha su di me, non posso stare arrabbiata con lei per più di due minuti perché semplicemente io non ci riesco. Le predo il polso e comincio a trascinarla fuori da questa casa infernale. Una volta arrivata in macchina mi prendo un momento per assimilare tutto e respiro sollevata quando,voltandomi, lei è seduta accanto a me.
Però poi, come mi aspettavo, la rabbia comincia a crescere in me e a quel punto non riesco più a trattenermi.
"Adesso mi spieghi che cazzo ci facevi alle 2 di notte ad una festa dall'altra parte della città ,ubriaca, a fare chi sa che cosa con dei fottuti collegiali cazzoni?!" le urlo contro non guardandola e sbattendo in preda alla disperazione i pugni sul volante imprecando,poi,per il dolore. Sono così dannatamente arrabbiata con lei in questo moneto.
"Mi dispiace Abigail." urla lei di rimando e le schegge della sua voce rotta mi hanno ferito un'altra volta*.
Mi giro a guardarla con il volto rosso per la rabbia, ma le basta un solo sguardo per farmi sciogliere. Mi sporgo verso di lei abbracciandola. Sento le sue braccia stringermi le spalle.
"Mi hai fatta morire piccola." le sussurro stringendola più forte a me. La stringo forte, quasi facendola male, ma infondo non m'importa. Ho bisogno di lei proprio qui, proprio ora è non permetterò a nessuno di portarla via da me.
*******
Ma forse arriverà domani
Siamo uguali in fondo
E forse cercherai le mie mani
Solo per un giorno
Non scappare dai miei sguardi
Non possono inseguirti
Non voltarti dai
E forse capirai quanto vali
Potrei darti il mondo
Ma io non ci sarò e vedrai
Sarà semplice
Scivolare per
Poi atterrare fra le braccia di chi vuoi
Piango. Cazzo adoro questa canzone *-*Spero davvero che la storia vi stia piacendo e visto che ci sono vi chiedo qualche consiglio per i prossimi capitoli. Vi prego help. Lol
Baci Baci
-benny.
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New Orleans' Lesbians
Teen Fiction"Ormai mi hanno cambiata e non posso tornare indietro. Non voglio. Credo..." Non ho letto molte storie che trattano di lesbiche in giro quindi ho pensato di scriverla io. Spero che questa storia piaccia e che la apprezziate nonostante il tipo di cop...