CAPITOLO 15:Dimmi se non ti piace..

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Mi svegliai alle 6:40, tra 20 minuti dovevo essere da t/n per le sue cure.
Andai a vestirmi nel mio solito modo, presi uno zaino e ci misi dentro il telefono e alcune cose utili, non si sa mai.

Ero appena arrivato in ospedale e un infermiera mi accolse e mi fece entrare,
«Ti piace tanto t/n vero?» iniziò a domandarmi, io non risposi subito, ero leggermente in disagio «un po', ci tengo a lei..» sussurrai a bassa voce giocando con i miei capelli, ero in ansia. non sapevo quello che dovevo fare, cioè si ma avevo comunque paura che non mi volesse lì, con lei.
finalmente arrivammo alla stanza 107, l'infermiera aprì la porta e vidi t/n seduta sul lettino a guardare la tv, col dottor Robens vicino; «Oh tom! non ti avevo visto, vieni accomodati qui.» mi indicò una sedia dall'altra parte del letto della ragazza, mi sedetti sul mio posto e restai a guardare mentre il dottore esaminava la cartella clinica di t/n «Ok allora..T/n prima di cominciare con le tue crisi dobbiamo pensare al tuo corpo» cominciò lui, fece sedere t/n, e iniziò a sbattere piano un martelletto sulle sue ginocchia «Oh tom, puoi tenerle la mano se vuoi» ridacchiò il dottore, non avevo il coraggio. mi limitai a mettere la mano vicina alla sua.
Robens continuò a fare colpire t/n sul ginocchio destro per poi passare al sinistro, quando sfiorò l'altro ginocchio, vidi t/n sussultare e stringermi la mano piú forte che poteva dal dolore, Sussultai anch'io, non mi aspettavo una presa così salda e dolorosa sinceramente.
«Qui ti fa male?» gli domandò Robens «Un po', ma forse perché ho un taglietto..» rispose abbassando la testa «Oh cielo scusami! non lo avevo neanche notato..aspetta un'attimo..» iniziò a toglierle il cerotto «Oh caspita» il taglio era profondo, pieno di sangue, ma dal cerotto non si notava molto quindi fu una sorpresa anche per lei visto che non le faceva granché male se non lo toccava.
Il dottore si scusò nuovamente con t/n ed uscì di fretta, adesso in quella stanza eravamo solo io e lei, continuava a tenermi la mano, come se non se ne accorgesse.
divenni rosso in viso «T/n puoi rallentare la presa..» sussurrai, a momenti mi avrebbe bloccato la circolazione.
Lasciò subito la presa «Scusa» rispose velocemente senza guardarmi, la tensione era talmente alta che si poteva tagliere con un coltello «Perciò..ehm come stai?» cercavo di non ricordarmi del bacio, anzi dei baci, «Come pensi che vada..» rise un po' «Andrà meglio..» la rassicurai «Ei tom» esitò un'attimo «Dimmi» stava cercando di dirmi qualcosa ma cosa? «Ecco io..» continuava ad esitare «Grazie» dalle sue labbra, uscì quella dolce parola, sentivo il canto dei angeli, mi sentivo..bene, mi sentivo bene per davvero «E di che» ridacchiai «per avermi salvata, se si può dire così, molte volte» T/n era..era grata di quello che avevo fatto per lei?
«Sono qui per un motivo!» scherzai ancora, mi squillò il telefono, era un messaggio dal dottore che mi chiedeva gentilmente di cercare di creare una conversazione con lei, per tranquillizzarla, perciò io feci come richiesto e andammo avanti così per qualche mezz'ora, fino a che non si fece ora di pranzo. nella stanza si catapultarono infermiere che servivano il cibo a t/n e poi se ne uscirono di fretta come erano entrare «Riguardo il bacio di ieri..ecco io..» T/n mi interruppe «Va tutto bene.» continuò lei «Alla fine siamo amici no?» Io? suo amico? «Si..Certo» ci stavo male, non volevo essere un semplice amico per lei. volevo ben di piú

*

«Alla fine siamo amici no?» non volevo solo esserci amica, mi costa ammetterlo ma avrei voluto ben di piú.
«Ma Robens?» chiesi a tom «Oh, lui..em ha detto che ha da fare» sembrava impacciato, «Prima avevo leggermente un po' di ansia quando mi hann detto che sarebbe venuto qualcuno ad aiutare , non mi aspettavo fossi tu. ho ancora il cuore che batte a mille, senti!»

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«Prima avevo leggermente un po' di ansia quando mi hann detto che sarebbe venuto qualcuno ad aiutare , non mi aspettavo fossi tu. ho ancora il cuore che batte a mille, senti!» prese la mia mano e me la mise sul suo petto per farmi sentire il battito cardiaco.
La mano era leggermente, vicino al seno proprio sotto.
Sentivo la carne morbida e pian piano diventavo sempre piú rosso..
«Tutto ok? sembri un pomodoro» mi domandò ridacchiando.
«Do-Dovresti rilassarti..» cercai di dirle «Oh ma sono rilassata» mi rispose togliendo la mano sul suo petto.
Adesso ci stavamo guardando le labbra a vicenda, io ero rosso e pian piano lo stava diventando anche lei, facevamo su e giù dalle labbra agli occhi, i nostri respiri si erano mischiati, eravamo così vicini. «Dimmi se non ti piace..» t/n sussurrò piano e..

Spazio autrice
Odiatemi pure ma dovevo lasciare la suspense per questo il capitolo è corto


Potrei essermi innamorato di te. «TOM KAULITZ»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora