CAPITOLO 20:Grandi o piccoli detective

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si fermò su lara, che era al mio fianco.
«Oh» sentì la voce della ragazza «Posso rifiutarmi?» esitò tom guardandomi «Beh non credo si possa rifiutare, è nelle regole..» ammise nicole a bassa voce.

*

guardai per un istante T/n e poi Lara che si stava sistemando i capelli.
«Beh non credo si possa rifiutare, è nelle regole..» vidi i suoi occhi vuoti a quelle parole, come se si stesse arrendendo, che non avesse il coraggio di fare nulla.

*

Vidi tom alzarsi e gattonare verso Lara e lei faceva lo stesso, le loro labbra erano così vicine, era come noi.
ma lei era migliore, era piú bella, era un altro tipo di ragazza, con un bel fisico, sorriso, occhi, era bella in tutto e per tutto.

Ed io ci provato ad essere come lei, Perfetta.
Perché il mio corpo non reagiva? Potevo avere in quel momento, una crisi, fermarli, dire qualcosa, qualsiasi cosa.
Invece stavo lì ferma, a guardarli avvicinarsi sempre di piú, perciò mi arresi veramente e chiusi gli occhi per non vedere, per non accettare che tom amava qualcun altro, qualcuno di perfetto.
I pensieri mi stavano massacrando l'anima, mangiando i sogni, strapparmi il cuore a morsi, finché non sentì delle labbra unirsi con le mie, delle labbra che avevo già provato in passato, delle labbra che magari avevano un piercing.
Quelle di Tom, quelle del mio ragazzo, quelle della persona che amo, quelle dell'uomo che ha preferito me a una donna come Lara.
«Cos..io» Lara si alzò e corse in bagno, era ovvio che le dispiacesse, a molte piace tom.
Continuammo a giocare, finché non si fecero le 3:50 di notte «Sto per morire di sonno» ammise Nicole sbadigliando «io» disse bill mentre stava per addormentarsi in un sonno profondo, non feci in tempo a rispondere che il sonno ebbe la meglio e ci addormentammo tutti per terra.

Il giorno dopo mi svegliai da sola, tutti gli altri erano già svegli, mi alzai per andare in cucina, mentre aprivo la porta sentì la voce dei gemelli, George Gustav e gli altri 3 «Perciò Alexander non è andato in prigione?» sentì dire da bill «No, dicono che non ci siano abbastanza prove» rispose Gustav «Il foglio che ha lasciato a t/n non è una prova?!» sentì urlare Tom mentre colpiva qualcosa di metallico «Tom calmati non possiamo fare altro» disse George «Dovremmo invece chiedere aiuto a t/n magari lei sa qualco-» continuò lui «Non se ne parla nemmeno» lo interruppe il mocio con voce seria «Volete un'altra crisi?» disse ancora, non avevo piú forze, di reagire, di muovermi o di avere un crisi, ero esausta.
Sentì la porta aprirsi, mi ritrovai tom davanti che mi fissava dall'alto al basso
«oh, buongiorno piccola» mi disse semplicemente continuando a fissarmi «Stai bene?» mi chiese poi sorridendo, non riuscivo a rispondere «Tutto..tutto bene voi?» risposi guardando gli altri dietro di lui, che mi sorrisero «Non ti cambi?» mi chiese tom notando che ero ancora vestita come ieri sera «Oh giusto, adesso vado..»
Mi girai velocemente e corsi nella mia stanza, ero in panico, ma scegliere i vestiti da mettere mi rilassava perciò decisi di vestirmi al mio solito, pantaloncini neri cortissimi che non mi facevano morire dal caldo e una maglia che avevo trovato in giro dentro il mio armadio, stavo per aprire la porta, ma qualcosa mi fermò, spostai gli occhi all'album di foto,che mi portavo ovunque, che era aperto sulla scrivania.

*

Eravamo tutti svegli, a fare colazione, mancava solo t/n che si stava cambiando, almeno credevo.
Sentì dei passi veloci scendere dalle scale, vidi t/n scivolare per fermarsi davanti a noi «Guardaaaaaat-» arrivò ansimante e sbatté l'album davanti a tutti «Calma piccoletta» disse mattw «Guard» si fermò un'attimo «ate»
Bill prese l'album dal tavolo «Oh è l'album di quando eravamo piccoli» notò lui «Guarda lo sfondo di tutte le foto» disse la ragazza, iniziammo a sfogliare come ci aveva ordinato t/n «Non noto nulla di strano..» ammise Nicole «siete veramente idioti!» urlò t/n indicando un ragazzo, che assomigliava a...assomigliava ad Alexander.
Gli occhi di tutti sembrarono perdere colore, diventare vuoti «Cosa..» sentì sussurrare gustav «Vedete?! già da quando eravamo bambini ci stalkerava!» continuò T/n «Queste sono prove!» aveva sentito la conversione? «oh mio dio t/n!» esultò Nicole alzandosi dal tavolo ed andare ad abbracciarla «Ma come hai fatto a notarlo?» mi venne spontaneo chiederle come lo sapesse «Beh è una storia abbastanza lunga..adesso ve la racconto» rispose sedendosi sul tavolo con noi.
Restammo ad ascoltarla piú di un'ora, avevo capito, durante il suo coma, aveva sognato tutto, era come se i suoi occhi sapevano che ci spiava, ma la sua conoscenza si rifiutasse di crederci o forse viceversa

Potrei essermi innamorato di te. «TOM KAULITZ»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora