Una settimana passò in fretta, era il giorno prima del concerto.
Io e i ragazzi entrammo in hotel e ognuno nella sua camera da 2 persone, con un salottino, camerino e letto, indovinate? matrimoniale.
Entrai di fretta e furia nella stanza B11, presi la chitarra e iniziai a suonare, mi rilassava, credo fosse l'unica cosa.
Chiusi gli occhi e suonai. continuai a farlo, ad un certo punto smisi ma continuavo a sentire la melodia, in quel momento aprì gli occhi e vedevo buio, ero in una stanza buia.
cominciai a correre e correre verso il buio per cercare la luce, sentivo la gola stringersi insieme alla stanza e la vidi, la piccola me col mio cuore in mano pieno di cerotti e sanguinante «Smettila t/n» mi rimproverò con la sua vocina «Perchè lo fai? non mi vuoi bene?» continuava a dire «T/n» urlò «T/n vuoi uccidermi?! Assassina» continuava a dire «Assassina..assassina..» i miei piedi stavano sprofondando nel buio, la mia figura bambina si stava ingrandendo o ero io che diventavo sempre più piccola, le sue parole mi rimbombavano in testa «assassina..assassina.. assassina, gli hai uccisi tu! se quella volta non sarebbero venuti da te sarebbero ancora vivi!»
buio. buio totale. non sentivo più nulla. mi arresi, mi lasciai sottomettere da me stessa.
forse era meglio suicidarsi. forse era meglio di tutte le decisioni che potevo prendere.
rimasi lì seduta per terra e continuavo a sprofondare.*
Entrai nella camera B11, la prima cosa che vidi era t/n per terra distesa che continuava a ripetersi insulti verso se stessa credo. «t/n?» la vidi dimenarsi, la continuai a fissare per tutto il tempo. non sapevo cosa fare forse era una delle sue crisi, appoggiai le cose per terra e la presi in braccio per poi appoggiarla sul letto, in quel momento sembrava arrendersi a qualunque cosa stesse sognando, sembrava sottomettersi.
era bella anche quando stava per impazzire, quando succedeva non sapevo che fare se non guardarla, mi sentivo in colpa forse era colpa mia, ma non lo avrei saputo perché non si sarebbe mai arresa a me. «T/n mi odi?» domandai consapevole che non mi avrebbe mai risposto.
la lasciai lì sul letto e poi andai a sistemare le mie cose e anche le sue che aveva lasciato per terra.
non notai che aveva lasciato la valigia aperta e cadde tutto fuori, cercai di sistemare il guaio che aveva appena commesso, però il mio sguardo cadde su un libro pieno di fotografie, so che non avrei dovuto aprire quella specie di diario, ma ero troppo curioso.
sfogliai ogni pagina e vidi una mia foto con t/n e bill che ci stavamo abbracciando e sotto c'era una didascalia: "io e i miei migliori amici", era scritto male quindi l'aveva scritto quando era piccola molto probabilmente.
continuai a sfogliare, vidi la foto dei fiori e la scritta "ti amo" sul bigliettino in bella vista e c'era anche lì la didascalia:
"Qualcuno mi ama? tutti pensano sia io la causa della morta dei miei genitori, ma tom credo sia tom, lui mi ama?"
«Sono uno stronzo» continuai a ripetermi
«Tom kaulitz dovresti morire, l'hai distrutta, frantumata, rotta, le hai fatto di tutto.»
Sentì mugolare e il cuscino spostarsi, qualcuno si era mosso, lei si era appena alzata.
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Potrei essermi innamorato di te. «TOM KAULITZ»
RomanceT/n è una ragazza di 16 anni, diventata orfana a 4/5 anni, che vive con i gemelli kaulitz, è stata adottata da loro all'eta di 6 anni. La ragazza è sempre stata gentile coi suoi fratellastri, ma uno di loro mai con lei.