CAPITOLO 8:Suolo.

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t/n mi stava fissando come non mai, era la seconda volta che mi guardava negli occhi. dopo quello che avevo detto mi aspettavo tutti contro, un mondo più grigio che mai, ma iniziarono tutti semplicemente ad applaudire, commossi da come avevo difeso la donna che amavo.
«Beh abbiamo finito, Alla prossima volta ragazzi, grazie per aver risposto alle domande» concluse il presentatore guardandoci uno a uno.
mentre mi alzavo e mi dirigevo verso l'uscita sentii una mano calda sfiorarmi, era t/n. «Grazie»

*

«Grazie» dissi semplicemente guardando per terra mentre ero vicino a Tom.
Ero leggermente in imbarazzo, ma io? mostrarmi così davanti a tutti? no grazie perciò presi il telefono e iniziai a scorrere tik tok. dovevo ancora rispondere a tutte le persone che mi avevano scritto, ma decisi di ignorarle finché non spunto un messaggio sempre dallo stesso numero sconosciuto

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Numero sconosciuto:Ei come stai? sono io, Alexander..scusami per come mi sono comportato quando stavamo insieme, ma sono cambiato. questa volta per davvero credimi


non feci altro che bloccare il contatto e segnalarlo, ma non finiva lì.
Giorno dopo giorno ricevevo sono messaggi dallo stesso numero nonostante io lo bloccassi sempre.
Passò una settimana e ogni giorno ogni ora sempre lo stesso messaggio, con qualche scusami in più.
Ero stanca di bloccare. quindi risposi con un semplicemente "lasciami stare" e lo bloccai di nuovo. dopo la mia risposta non ricevetti più nessun messaggio almeno per qualche giorno.

Ormai erano passate 3 settimane da quel intervista, era pomeriggio e i ragazzi erano usciti tutti e quattro per qualche compere o robe così, io stavo sul mio telefono tranquilla come sempre, mangiando biscotti e bevendo caffè freddo.
dopo 1/2 ore a rimpinzarmi di caffè dovevo andare in bagno, lasciai tutto lì, ma mi portai il telefono, feci quello che dovevo fare e quando tornai vidi un foglio pieno di cuoricini accompagnato da un mazzo di rose bianche, ma il foglio era macchiato di..pittura rossa? sangue?
la scrittura la riconobbi subito era di Alexander e mi sbrigai a leggere cosa c'era scritto "sono qui :)" spalancai gli occhi e mi guardai intorno, guardai ogni finestra ovunque anche sotto il letto, ma lui non c'era, pensai fosse uno scherzo, ma  allora come aveva fatto quel foglio ad entrare nella stanza in così poco tempo?
andai nel panico e questa volta sul serio, non sapevo cosa fare, chiamai il primo numero mi spuntasse davanti e guarda caso era tom, quello che dovevo odiare.
«mh?» senti la sua voce dal telefono, «si, aspetta..tom..no bill, Volevo dire..» stavo andando ancora più in panico le mie braccia tremavano mi sentivo osservata, come tutte quelle volte.
quindi era lui, era lui che mi fissava sempre, sentivo delle pupille piantate su di me ma non capivo chi fossero, quindi era lui che mi fissava dalla limousine? ma come? era lui che mi fissava mentre suonavo? era lui che mi guardava? non era il mostro? ogni tanto vedevo una figura nera muoversi e poi sparire dal nulla, ma credevo fossero allucinazioni, invece era lui, l'avevo sempre visto, era sempre lì.
«T/n?» mi ricordai di essere in chiamata con Tom, ma non riuscivo a parlare, mi cadde il telefono dalle mani, ero disperata.
«T/n, stiamo arrivando» senti ancora, presi il telefono e la prima cosa che mi capitò in mano per proteggermi, presi l'album di foto. l'unica cosa inutile nella stanza doveva salvarmi la vita?! corsi fuori dalla stanza, più forte che potevo, avevo la sensazione che qualcuno mi seguisse e nella mia mente continuavo a ripetermi "NON GIRARTI, NON GIRARTI T/N"
non so per quanto tempo corsi nei corridoi scalza, ma sufficentemente da fare arrivare la band in mio soccorso.
Stavo per impazzire «T/N» senti urlare, delle mani mi presero i polsi e capì che era Bill.
«lui, lui è qui.» bill sapeva bene di chi stessi parlando, glielo avevo detto, gli avevo raccontato tutto.
«Sto impazzendo» sussurrai «sto per impazzire» continuavo a ripetermi, eravamo davanti ad un balcone, lo fissai e gli occhi di tutti seguirono i miei.
«No» Bill replicò «NO» continuava a dire.
«va bene» risposi dolcemente «Davvero?» mi domandò lui sorpreso, dietro di lui, lo vidi di nuovo. fissarmi, con quel suo sorriso «No» Urlai, Tom mi guardò per tutto il tempo, indicai il punto dove c'era Alexander e vidi gli occhi di Tom spalancarsi, come avevo fatto io la prima volta che lo vidi.
«Mi ucciderà» sussurrai «mi vuole uccidere» mi accovacciai per terra, portandomi le gambe al petto e mi tenevo stretta i capelli, mentre Alexander avanzava verso di me, piano e questa cosa mi terrorizzava.
mi tappai le orecchie per non sentire i suoi passi avvicinarsi a me, mi girava la testa e l'ultima cosa che vidi in quel momento, fu il balcone. potevo buttarmi, mettere fine a tutto questo, riposare in pace.


Potrei essermi innamorato di te. «TOM KAULITZ»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora