CAPITOLO 7:Inferno, ma quello vero.

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*

T/n stava ancora sudando, muoveva gli occhi freneticamente e vidi bill dirle qualcosa.
E lì lo vidi anch'io, sembrava l'ex di t/n, anzi era lui.
la stava fissando da un po' e credo se fosse accorta anche lei, aveva rovinato t/n più di quanto non lo avessi già fatto io.
L'aveva costretta a stare con lei, la costringeva a seguirlo sempre, a bere, scoparlo, la costringeva a fare tutto.
io non ho mai capito il perché ci stesse ancora insieme, so solo che un giorno la lasciò per una puttana di strada e t/n né era felice, non stava piangendo, avendo una crisi, no, era solo felice.
la teneva incatenata a lui e la manipolava in ogni modo e adesso era ritornato, forse l'altra ragazza l'aveva lasciato. ben gli sta sinceramente.
avrei voluto picchiarlo, distruggerlo, minacciarlo di chiamare la polizia avrei fatto di tutto per lei, ma molto probabilmente non voleva il mio aiuto.
«Adesso canteremo un nuovo pezzo ideato da t/n!» urlo bill al microfono, tutti applaudirono, lei si posizionò vicino a bill col suo microfono. iniziarono a cantare insieme e tutti urlavano i loro nomi. 
T/n sembrava felice quanto spaventata, forse aveva capito che lui era qui solo per lei, per manipolarla, distruggerla, ucciderle la mente.

*

volevo uccidermi, prendermi a pugni, strapparmi la pelle, distruggere un muro, strapparmi i capelli, volevo suicidarmi.
Stavo cantando con mio migliore amico e la mia band dovevo essere felice, ma lui, lui aveva cambiato tutto, aveva preso il mio mondo perfetto che stavo ideando e me lo scagliò contro.
in tutto questo finimmo di cantare e finalmente dopo tanto tempo non eravamo più sul palco ma dietro le quinte a riprenderci.
mi sedetti per terra e immersi le mani nei miei capelli, li strinsi così tanto forte che me ne strappai alcuni. quando realizzai mi guardai le mani con le ciocche attorcigliate ai diti, sentivo una soddisfazione immensa. era come autolesionismo, ma più ridotto.
Sentivo gli occhi di qualcuno addosso, ancora come quando eravamo in limousine, non credo fosse Bill, neppure Tom tanto meno Gustav e George, forse era qualche fan, perché sentivo sempre qualcuno fissarmi anche a casa quando ero da sola, o vedevo figure e poi non più. forse era quel mostro che mi guardava. ma ultimamente sentivo sempre di più quella presenza.
«T/n abbiamo l'intervista, se vuoi puoi restare a casa..» mi rassicurò Tom «vengo anch'io» risposi velocemente e vorrei non averlo mai detto, inferno, ma quello vero.
arrivammo all'intervista, ci sedemmo tutti e il presentatore cominciò a fare domande a tutti, uno a uno, finché non arrivo a me «Allora t/n come stai per cominciare? tutti i tuoi fan hanno notato che durante il concerto sembravi persa» mi domandò il presentatore, non sapevo come rispondere feci un respiro «Beh sto bene grazie, durante il concerto avevo un po' di mal di stomaco, sai le cose da donne» risposi facendo un occhiolino scherzoso alla fine, tutti si misero a ridere, pubblico compreso poi il presentatore continuò «beh t/n sono felice che stai bene, l'altro ieri ti abbiamo visto al cimitero davanti alla tomba dei tuoi genitori. potresti raccontarci come sono morti?» e lì mi paralizzai «oh um era quando avevo 5/6 anni, io ovviamente da bambina volevo andare in giro, nei parchi o a giocare con i miei amici. quel giorno volevo andare al Luna park vicino casa e ovviamente i miei approvarono e ci andammo tutti insieme.» ripresi il fiato, mi tremava il piede sinistro. stavo per dire per cosa sono morti, mi sentivo in colpa. «e poi, poi..morirono. la giostra era volata» e io, io avevo permesso che succedesse, avrei voluto dire, ma mi fermai, gli occhi di tutti mi stavano addosso, tom mi guardava indifferente, come se non gli importasse.

*

t/n mi stava fissando, mi stava dicendo qualcosa coi suoi occhi ma non riuscivo a capire cosa «in quanto a questo» si schiarì la voce «un utente a girato delle voci, in cui tu hai ucciso i tuoi genitori» disse mostrando lo schermo dove apparivano gli screenshot di quello che aveva scritto l'utente misterioso, c'erano insulti verso di lei e voci false "t/n ha ucciso i suoi genitori e farà lo stesso con altre persone» tutti stavano parlando di sottofondo sentivo dei "meglio stargli Lonato" e robe così «pensate veramente, che sia capace di uccidere qualcuno? e esattamente come avrebbe fatto ad ucciderli? ha pagato per fare cadere la giostra?» urlai a tutti, difendendola, non dovevo, lei non voleva, ma lo feci lo stesso.

Potrei essermi innamorato di te. «TOM KAULITZ»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora