CAPITOLO 5:È una promessa?

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si fecero le 21 in fretta, scesi di fretta, mi sedetti al mio posto a tavolo, c'eravamo tutti e indovinate? il posto davanti a me era libero e mancava solo tom in quel momento. non avrei sopportato vederlo. lo odiavo ieri, lo odio adesso, e lo odierò anche domani. tom kaulitz ti odio!
«Buonasera gente» sentii dietro di me la sua voce rauca che mi fece raddrizzare la schiena e gelare il sangue, fortunatamente nessuno lo notò, tom si sedette davanti a me e mi fisso per tutto la cena, ovviamente io non feci lo stesso avevo gli occhi puntati verso il piatto, Gustav e bill scherzavano mentre George notò il mio disagio e inizio a parlarmi, sempre con gli occhi del mocio attaccati su di me a un certo punto scattai «signor kaulitz, la prego di smetterla di guardarmi le tette, oltre la valigia» in quel momento risero tutti, io? far ridere la band? iniziai a ridere anche io insieme agli altri e notavo il sorriso di tom come per dirmi un "ti voglio bene" e invece i suoi occhi dicevano "ti odio" i suoi occhi cazzo, non posso negare che fosse un bel ragazzo e di parola, ma il carattere faceva schifo, ad un certo punto tom iniziò a parlare cercare una conversazione con me chiedendomi come stessi e se avessi bisogno di qualche aiuto con la chitarra elettrica «Se vuoi posso aiutarti in camer..» lo interruppi «siamo sicuri che sto parlando con lo stesso Tom?» ammisi ridacchiando un momento.
e lo vidi, per la prima volta alzai la testa e presi la forza di guardarlo veramente negli occhi.

*

«Siamo sicuri che sto parlando con lo stesso tom?» mi ammise ridacchiando e in quel momento vidi i suoi occhi, mi guardò dopo anni che non lo faceva «Sappi che ti odio lo stesso» scherzai «è una promessa T/n T/c» le promisi «lo stesso vale per me» replicò scherzosa
Per una volta, mi sembrava che il mondo non fosse tanto grigio. vedevo t/n colorata tutto il resto era grigio, come quando piove e non c'è luce. ma t/n era il sole. il mio sole, mi aveva protetto, mi difendeva nonostante quello che facevo, mi ricordai quella volta che si prese uno schiaffo al posto mio da un nostro compagno di classe, perché lo faceva? eppure mi odiava, mi odiava. i suoi occhi mi dicevano "ti voglio bene" invece le labbra "ti odio"
ero confuso e non poco, non mi aspettavo mi amasse ma t/n a volermi bene? non ci potevo credere finché non me lo disse lei.
forse un giorno gli avrei detto perché mi comportavo così o le avrei detto "Ti amo t/n" non so se sarei riuscito a dirglielo.
«Andiamo?» ormai tutti gli altri erano andati nelle loro rispettive stanze, eravamo rimasti solo io e lei, si alzò e corse in camera «lumaca» sentii dire dalle scale e iniziai anch'io a correre dietro di lei, sembrava essersi dimenticata tutto quello che un disastro come me ha fatto per questo avevo tanta ansia, di oltrepassare i suoi confini e che lei mi mangiasse con le parole, non avrei accettato di sentire dalla sua bocca "ti odio" ma avevo bisogno di sentire solo questo, che ammettesse che sono un disastro, volevo che lo disse lei, nessun altro. ma avevo paura di perché lo dicesse in che situazione l'avrebbe detto?

*

ormai eravamo arrivati in camera, mi misi a letto presi la mia chitarra e feci segno di sedersi dalla sua parte del letto, t/n fece come chiesto e si mise accanto a me col la sua chitarra blu scuro.
«Esattamente che cosa dovrei imparare da te?» domandai ironicamente «Ripassiamo gli accordi del concerto di domani» mi rispose semplicemente e iniziammo a suonare, per ora e ore, alle 23:50 stavamo ancora suonando, scherzando un po' ogni tanto.
non sapevo se si stesse creando un rapporto ma dovevo abituarmi visto che saremmo stati sempre in stanza insieme.
Sentii il telefono squillare lo presi e vidi il messaggio di molte persone ma lessi solo quello di bill

📱

Migliore amico💋: T/n dopo il concerto abbiamo una intervista, avvisa anche Tom. buonanotte amore💋💋

Numero sconosciuto:Ei t/n! come stai? Sono Alexander ti ricordi di me? da quanto tempo non ti sentivo.. ho sentito che sei a Barcelona per un concerto con la tua band, se vuoi possiamo andare a cena noi due qualche volta, come amici ovviamente!

Nicole: ehilà domani hai un concerto giusto?

Risposi a bill con un ok e un buonanotte e poi riposi il telefono «Chi era?» mi domandò tom «Bill che mi avvisava che domani dopo il concerto abbiamo un intervista» tom annuì, ripose la chitarra e andò in bagno, io ne approfittai per cambiarmi. mi tolsi la maglia e rimasi solo con il reggipetto, poi i pantaloni restando solo in intimo e mentre cercavo il mio pigiama, Tom uscì dal bagno e mi vide

Potrei essermi innamorato di te. «TOM KAULITZ»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora