𝑽𝒆𝒏𝒐𝒎

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25.

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Minho si era fatto silenzioso non appena Jisung aveva risposto alla sua domanda. Era rimasto immobile, con gli occhi fissi su quelli castani dell'altro, concentrato sul suo racconto. Man mano che parlavano, l'hacker confessò alcune vicende della sua vita, tuttavia non si allargò con i dettagli, probabilmente non si sentiva a suo agio nel farlo. Il killer lo ascoltò senza interromperlo, ma il discorso iniziò a prendere una piega inaspettata quando il minore lo prese per mano.
Minho staccò per un secondo gli occhi dal viso dell'altro, solamente per portarli verso il basso, dove i pollici del minore stavano disegnando dei cerchi sul dorso della sua mano.
A differenza dei suoi, i polpastrelli di Jisung era soffici e la sua pelle setosa, proprio come quella dei bambini.
Non c'era traccia di peccato nelle sue mani, solo tanto dolore e innocenza.
Quando Minho alzò nuovamente lo sguardo, notò l'espressione di Jisung mutare improvvisamente e farsi più seria; i suoi occhi brillanti, le sue pupille dilatate.

« Credo di provare qualcosa per te Minho »

Pronunciò aumentando leggermente la presa sulla mano dell'altro.
Minho rimase spiazzato, totalmente preso alla sprovvista da quelle parole.
Jisung provava qualcosa nei suoi confronti?
Cosa significava quell'affermazione?
Lui non era bravo coi sentimenti, ma non era nemmeno così tanto stupido da non conoscere cosa fosse l'amore. Non l'aveva mai provato, però sapeva di cosa si trattasse a grandi linee e tutto si sarebbe aspettato meno quella confessione da parte di Jisung.
Sapeva che Jisung stava provando a far risvegliare qualcosa in lui che lo portasse lontano da quell'ambiente tossico e malavitoso, ma non credeva che provasse veramente quel tipo di interesse per lui.
Non riuscì a metabolizzare neppure una risposta da dare, poiché Jisung continuava col suo discorso sempre più vicino al suo viso.
Gli aveva chiesto il permesso per qualcosa, ma ormai Minho era perso a fissare quelle labbra a pochi centimetri dalle sue, concentrato sul respiro dell'altro sulla propria pelle.
Jisung azzerò finalmente le distanze facendo combaciare le loro labbra e Minho non si tirò indietro.
Sentì qualcosa di nuovo crescere dentro di sé, una strana sensazione salì lungo il suo stomaco e un brivido percorse la sua spina dorsale.
Non era la prima volta che si baciavano eppure quella volta aveva qualcosa di diverso, qualcosa di speciale. Minho socchiuse gli occhi non appena Jisung cominciò a giocherellare con le sue ciocche viola e si sciolse pian piano nel bacio, seguendo il ritmo lentamente e non voracemente come aveva fatto le volte precedenti.
Realizzò che Jisung si era ormai staccato solo a causa dell'immenso vuoto che sentì improvvisamente. Le sue labbra umide pulsavano e bruciavano a contatto con l'aria fredda e il suo respiro si era fatto più pesante. Il suo cuore batteva forte sotto il tocco della mano del minore,
posata appena sul suo petto.

Minho era un disastro.

Per la prima volta in vita sua, la sua mente non era lucida.
Odiava Jisung per averlo reso così debole e patetico, per avergli fatto abbassare la guardia in quel modo, per averlo fatto cambiare, per avergli fatto provare quelle emozioni.
Però in fondo, trovare qualcosa che lo facesse sentire vivo era il suo unico scopo nella vita.

« Jisung »

Disse finalmente riuscendo a pronunciare il nome del ragazzo davanti a sé.

« Non posso »

Rispose semplicemente, il suo tono piatto e distaccato.

« Ma perché no..? »

Domandò Jisung mostrando il labbruccio.

« Perché ho dei doveri a cui adempire»

« Ovvero aiutare quel pazzo psicotico di Hyunjin a sterminare l'umanità? »

ODDinary ❦︎ || Stray Kids || hyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora