𝑺𝒖𝒓𝒓𝒆𝒏𝒅𝒆𝒓

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28.
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[ Ore 14:00 ]

Il turno di Felix sarebbe cominciato di lì a mezz'ora.
Il poliziotto si guardò allo specchio, sistemandosi i capelli col gel e allacciò il colletto della camicia facendo attenzione a non spiegazzarla troppo.
Voleva apparire impeccabile quel giorno, poteva sembrare ridicolo, ma voleva essere in condizioni perfette in caso avesse catturato l'assassino di sua sorella.
Voleva mostrare ad Olivia che persona importante era diventata, voleva sapesse che le avrebbe reso finalmente giustizia e che suo fratello avrebbe potuto liberarsi di quel dolore e di quell'ossessione che piano piano l'avevano logorato.
Guardò l'orologio ed uscì di casa in anticipo.
Sentiva che quella sarebbe stata la giornata giusta.
Proprio quando fu davanti alla sede dell'intelligence, il suo telefono vibrò, indicando l'arrivo di un messaggio.
Felix sbloccò lo schermo e notò l'oggetto del messaggio; era una foto e sotto ad essa, c'erano riportati una serie di numeri, riconducibili probabilmente a delle coordinate.

Il mittente era Seungmin.

Il giorno prima, disperato, aveva provato a contattarlo per domandargli qualche informazione riguardo Changbin.
Chan era scomparso senza dirgli nulla, la polizia non avrebbe potuto aiutarlo ovviamente e Jisung era nelle mani del nemico.
L'unica persona che poteva aiutarlo era proprio Kim Seungmin, colui che aveva fotografato persino il più astuto e pericoloso dei criminali.

Felix corse in ufficio balzando quasi sulla scrivania per la fretta e mostrò la foto al proprio capo.
L'uomo prese il telefono in mano ed ingrandì lo schermo, confermando l'identità del criminale.

« L'abbiamo trovato! »

Disse sbattendo la mano sul legno.

« È una fonte attendibile? »

Domandò il maggiore porgendogli il telefono.

« Lo è! Viene da un informatore privato che conoscevo dai tempi della polizia »

Mentì il biondo, avidamente.
Non aveva tempo da perdere.

« D'accordo, ma se è un buco nell'acqua o una trappola te ne assumerai le responsabilità e verrai escluso dal caso come avevamo concordato, chiaro? »

Felix annuì con uno sguardo spaventosamente serio.

« Okay squadra è ora di mobilitarsi, vi voglio pronti tra cinque minuti! »

Comandò con tono autoritario, contattando subito dopo alcune unità esterne come rinforzo.
Felix sentì l'adrenalina scorrergli lungo le vene e le sue mani iniziarono a tremare visibilmente.

« Sei sicuro di potercela fare? »

Chiese un'ultima volta notando i chiari segnali d'ansia che avevano colpito il giovane.

« Aspettavo questa occasione da tempo, sono pronto »

Rispose serrando la mascella.

Passarono esattamente cinque minuti quando la squadra dell'intelligence partì verso il nascondiglio di Changbin.
Il viaggio sembrò durare un'eternità.
La gamba dell'australiano continuava a picchiettare nervosamente contro il sedile, fin quando non sentì quelle fatidiche parole uscire dalle labbra del suo superiore.

« Siamo arrivati »

Annunciò fermando l'auto piuttosto distante dall'obiettivo.
Con le sirene spente, i ragazzi in borghese uscirono dalle proprie auto silenziosi e si divisero, superando le guardie all'esterno e mettendo fuori gioco quelle all'entrata con del semplice tranquillante.
Una volta entrati però, furono colti in flagrante da alcuni scagnozzi in ricognizione che inziarono a scaricargli contro il caricatore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 13, 2023 ⏰

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