CAPITOLO 1

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POV'S ALYSE

Mi svegliai al suono della sveglia, mi alzai e andai alla finestra, la aprii e presi un respiro profondo. Mi andai a vestire, indossai dei jeans blu scuro a vita bassa, un top grigio con una stella e una felpa con la zip, oversize grigia pure quella, feci colazione e diedi da mangiare a Dogo. Poi gli misi il guinzaglio e lo portai a fare una passeggiata, mi squillò il telefono ed era la mia migliore amica Rachel, risposi

aly: heyyy Rachel

rac: heyy Ally, ti chiamo per dirti che tra un'ora ti lascio la roba, quando ci vediamo ti dico luogo e ora.

aly: okii

riattaccai e quando dogo finì di fare i suoi bisogni tornai a casa. Dopo tre quarti d'ora suonò il campanello ed era Rachel.

rac: Sono 300 grammi, devi consegnarli tutti alla stessa persona, fa attenzione mi raccomando.

aly: Certo tesoro, a che ora?

rac: Allora, alle 13.40, questa è la via ******* n. *** . Alyse, è il cliente più importante che ho, non fare la strafottente come al solito ti pregooo

aly: ufff, va bene, come mi devo vestire?

rac: elegante, metti un vestito

aly: ok

rac: sei la migliore, adesso vado che tra un'ora ho il treno per Vienna, quando torno ti offro una cena in un bel ristorante

aly: ok, ti voglio bene

rac: anche ioo

ci abbracciammo poi lei se ne andò lasciando le 3 bustine di droga sul tavolo della mia cucina, io guardai l'orologio 9e30. Andai a fare la spesa, poi tornai a casa. Erano ormai le 12, tuttavia decisi di non mangiare. Iniziai a coccolare Dogo dato che starà a casa da solo per qualche ora poi andai nella mia stanza, indossai un vestito bianco panna lungo fino alle caviglie con uno spacco sulla gamba destra che arrivava alla coscia. legai i capelli, indossai dei décolleté vertiginosi e presi una borsetta bianca: ci misi la droga, il mio telefono, un pacchetto di sigarette, un accendino e una pistola. Uscii di casa e mi misi alla guida del mio BMW nero. Arrivai all'indirizzo e davanti ai miei occhi c'era un'enorme villa, in stile vittoriano, con un immenso giardino. Mi avvicinai al campanello e suonai.

x: chi è?

chiese una voce dall'altro lato del citofono

aly: Sono Alyse, vengo per conto di Rach-

non feci in tempo a terminare

x: oh signorina Lewty, la stavamo aspettando, entri pure

aly: grazie

Il cancellino si aprii, io attraversai il lungo vialetto e raggiunsi la porta e una domestica mi accompagnò fino ad un salone, entrammo silenziosamente e io mi guardai intorno. Era un salone dai soffitti alti, enormi vetrate che davano sul giardino erano presenti su 2 dei 4 muri della stanza. Al centro c'erano due divanetti e un tavolino di vetro su cui erano accuratamente riposte diverse bottiglie contenenti liquori e alcolici diversi.

domestica: signore, la signorina Lewty è arrivata

Un uomo alto e muscoloso si alzò da un divanetto e mi venne incontro, indossava dei pantaloni eleganti appartenenti ad un completo e una camicia nera piccola che aderiva alla sua pelle lasciando intravedere i muscoli. Mi fece un sorriso a 32 denti e mi passo il braccio attorno al fianco per poi farmi accomodare su un divanetto, fece uscire la domestica e si accomodò nel divanetto opposto al mio.

x: piacere signorina Lewty, posso chimarla Alyse?

aly: se ci tiene.. come devo chiamarla?

x: sono Jordan, Jordan Yardy ma chiamami solo Jordan

aly: ok Jordan, ho la dose che ha richiesto alla signorina Rachel

jor: perfetto, la attendevo con impazienza, è arrivata dieci minuti in ritardo ma visto che è una così bella ragazza ci passerò sopra

aly: altrimenti che avrebbe fatto?

chiesi con tono di sfida e assottigliando lo sguardo, lui si mise a ridere

jor: stavo solo scherzando Ally, ha davvero un bel caratterino per trattarmi così

aly: e lei ha un bel caratterino per chiamarmi Ally

lui rise nuovamente

jor: non sa chi sono vero?

aly: no, dovrei?

jor: in realtà si dovresti, sono il proprietario della maggior parte dei locali notturni di Berlino, controllo i giri di droga, alcool e prostituzione della città.

aly: e ne va fiero?

chiesi alzando un sopracciglio

jor: è piuttosto simpatica Ally, le andrebbe di rimanere a cena?

io alzai gli occhi al cielo

aly: mi piacerebbe ma purtroppo oggi lavoro

jor: e dove lavora?

aly: un po' di affari suoi?

jor: scusami non volevo essere invadente

disse ridacchiando

jor: è da un po' che qualcuno non mi parla in quel modo, hai davvero una bella faccia tosta

aly: possiamo sbrigarci? sono molto impegnata oggi

jor: certo Ally

il signor Yardy si alzò e si sedette accanto a me, io estrassi le tre bustine dalla mia borsa e gliele porsi, lui mi diede un rotolo di soldi, iniziai a contarli.

aly: veramente me ne ha dati troppi

dissi io fissandolo negli occhi. lui rise

jor: consideralo un regalo per te, sembri simpatica, mi dai il tuo numero? magari facciamo amicizia

sbuffai poi tornai a guardare Jordan, perchè no? dai alla fine può anche offrirmi protezione un'amicizia con un pezzo grosso come lui

aly: d'accordo, mi dia il suo telefono

lui me lo passò e io scrissi il mio numero, lui lo salvò "Ally la scorbutica"

aly: grazie eh

jor: dai che scherzo

aly: posso andare?

jor: certamente

mi alzai e mi diressi alla porta, salutai con la mano Jordan e mi allontanai dalla casa, raggiunsi la mia macchina, misi in moto e me ne andai a casa.

TOM KAULITZ - (tomxalyse)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora