Capitolo 7
I know it's my father first time on this earth, too. And I know he had it worse when he was little.
But I was little too.Louis aveva raggiunto a fatica il college. Aveva gli occhi gonfi e lo sguardo stanco.
Indossava una camicia azzurra e un paio di skinny neri con ai piedi delle vans. Si vestiva spesso in questo modo, anche se la camicia era un tocco in più.
La sera prima a causa della pioggia si era beccato un brutto raffreddore e si soffiava il naso ripetutamente.
Non vide Harry quella mattina. Seguì normalmente le lezioni delle prime tre ore e si guardava intorno stralunato. Alcuni ragazzi lo guardavano ma lui non ricambiava lo sguardo, e questo serviva per tenerli lontani. Era una tecnica che aveva imparato da suo padre.Alla quarta ora uscì dalla classe per fumare una sigaretta. Camminò fra i corridoi e di fronte a lui si piazzò la figura di un ragazzo più grande, che sembrava innervosita da qualcosa.
Louis lo osservò e l'altro storse il naso.
-che cazzo guardi- gli ringhiò contro e Louis alzò le spalle -Nano parlo con te. Che cazzo di problemi hai?- Louis alzò il mento e gli rise in faccia.
-Pensi che se mi parli in questo modo io ti dia una spiegazione- era più basso, ma questo non significava che doveva starsene zitto.
-Abbassa i toni coglione- stava per andargli addosso ma qualcuno si piazzo davanti a Louis. Conosceva quella schiena ampia e quelle spalle muscolose. Potevano essere solo del ragazzo che amava con tutto se stesso.-Stai alla larga John- la voce di Harry arrivò dura perfino alle sue orecchie. Questo John si mise a ridere e Louis strinse i pugni.
-Oh, ti fai difendere dalla puttana- rise -Che sei, un altro cliente?- l'espressione di Louis mutò e vide come Harry si irrigidì.
-Invece di sparare cazzate torna in aula prima che ti gonfi di botte- lo minacciò Harry.
-Il cazzo ti fa perdere la ragione Harold- ringhiò John -Ti ricordo che eri mio amico prima di diventare questa persona di merda-
-Non lo sono mai diventato, lo sono sempre stato- e sebbene potessero sembrare delle parole dette per ferire qualcuno, l'unico che Harry stava ferendo era se stesso.-Dovresti cambiare- disse John prima di superare entrambi i ragazzi.
-Cambiare è sopravvalutato- disse Harry.
-No, cambiare è necessario, e fare la puttana non è un buon modo per iniziare- Harry strinse ancora la mandibola e poi guardò Louis.
-Cosa guardi?- ma il più basso scosse la testa.
-Grazie- sussurrò Louis.
Harry gli voltò le spalle ed andò via senza proferire parola. Inutile dire che Louis lo rincorse e, quando fu abbastanza vicino, lo tirò per un braccio.
-Lasciami- borbottò Harry, scrollandoselo di dosso.
-No, abbiamo bisogno di parlare-
-Non c'è niente da dire- si guardarono negli occhi e il liscio lèsse risentimento nello sguardo dell'altro.
-Mi spiace per ieri, io...-
-Non parlare. Stai zitto- ridacchiò nervosamente e si passò una mano sulla faccia -Stai fottutamente zitto, non provare nemmeno ad avvicinarti a me, sono stato chiaro?-
-Ma Harry...-
-No!- urlò e Louis si rinchiuse tra le sue spalle -Non hai nessun diritto di toccarmi o avvicinarti. Non quando...- si morse il labbro inferiore e Louis abbassò lo sguardo -Fanculo! Ecco cosa, vaffanculo!- si allontanò velocemente e, stavolta, l'altro non lo seguì.
Sentì i suoi passi riecheggiare tra i corridoi della scuola e, con il cuore che faceva male, ritornò in aula senza nemmeno aver fumato la sua sigaretta.
Aveva le lacrime agli occhi ma nessuno sembrava accorgersene.
Era felice di questo.
Per la prima volta era felice di essere invisibile agli occhi degli altri..
Quando tornò a casa era esausto. La sua testa non faceva altro che ricordagli ciò che era successo e si odiava. Si odiava davvero. Salì di corsa le scale e si rinchiuse in camera.
Era il terzo giorno che non mangiava.
Si mise sotto le coperte e strinse il cuscino tra le braccia, tremando insistentemente. Cosa gli prendeva? Perché stava così male? Non lo sapeva, ma la realtà era che gli occhi di Harry erano ancora vivi nella sua testa e questo lo faceva sentire un mostro.
Quello sguardo che gli aveva rivolto il riccio era così triste, così distrutto, che Louis si chiese se non stava già sbagliando tutto.
Ma cosa doveva fare? Come poteva lasciare che un ragazzo che era conosciuto per la sua incapacità di amare gli stava rubando il cuore? Aveva paura, ecco il tutto. L'amore l'aveva visto sempre come un'arma e, chiunque amava, ne usciva profondamente ferito. Sua madre per esempio, aveva combattuto così tanto per portare avanti la sua famiglia che alla fine era caduta in pezzi. Tutto nella sua vita stava andando in pezzi e l'idea di distruggersi per un ragazzo lo terrorizzava.
E se fosse andata a finire come era successo con suo padre? Se tutta quella relazione si fosse basata su una menzogna, cosa sarebbe successo? Che piega avrebbe preso la sua vita?

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It only hurts.
Fanfiction-Sai, se mamma non si fosse mai fatta scappare che si drogava io non l'avrei mai capito- sospirò Louis -Sarei rimasto convinto anche adesso, all'età di vent'anni, che papà si era fatto quelle cicatrici per colpa di una spina di palma. È stupido, non...