Capitolo 8
We were never monsters. We were just teenagers.Il risveglio fu un po' nervoso. Il cellulare di Louis suonava incessantemente e quest'ultimo non aveva intenzione di alzarsi per rispondere. Allora Harry si allungò e glielo passò.
-Ti supplico rispondi, non posso sentirlo ancora suonare- il liscio rispose alla cieca ed Harry sospirò.
-Pronto?- la voce impastata di sonno e stanchezza.
-Lou tesoro-
-Mamma ciao- Harry tese l'orecchio capendo adesso chi fosse al telefono.
-Come stai? Com'è andata la prima giornata al college?-
-Benissimo, tra poco faccio un giro per cercare un lavoretto qui vicino- sbadigliò e la donna rise.
-Dai, ti lascio dormire. Quando puoi chiamami- poteva sentire il sorriso di sua mamma anche adesso che erano distanti.
-Va bene- sussurrò Louis.
-Ti amo tanto- disse Johanna.
-Io cento volte di più- la telefonata terminò e Louis si buttò nuovamente su Harry, che gli accarezzava la schiena.-È dolce tua mamma- disse il riccio.
-Sì, è sempre stata una donna in grado di saperti fare da entrambi i genitori-
-È una donna forte- continuò Harry.
-È la persona migliore che conosca- ammise Louis -Magari qualche giorno puoi venire a casa mia, potrei presentartela- guardò Harry e l'altro sospirò -Ti piacerà- continuò Louis.
-Sì, sono sicuro mi piacerà- poi si abbassò e baciò la fronte di Louis. Quest'ultimo rise quando sentì lo stomaco dell'altro brontolare.-Ho saltato il pranzo- ammise Harry.
-Lo stesso- allora si alzò e porse una mano al riccio -Andiamo a mangiare- si presero per mano e andarono in cucina, ordinando del cinese perché non avevano voglia di cucinare. Arrivò dopo appena dieci minuti e, durante tutto il tempo di attesa, non fecero altro se non sbaciucchiarsi come degli adolescenti alle prima armi. Le mani di Harry sul sedere di Louis e quelle di quest'ultimo tra i capelli di Harry, mentre era schiacciato tra il ragazzo più alto e il muro e le loro lingue si cercavano voraci.
Ogni tanto si dedicavano qualche palpatina ma, quando stavano per infilarsi le mani nelle mutande, suonò il campanello.
Presero il cibo e si sedettero per mangiare. Lo fecero per lo più in silenzio e, proprio quando stavano per finire, Louis mise il piede sul cavallo dei pantaloni di Harry, toccandolo in modo distratto. Il riccio stava per soffocarsi, ma si trattenne e mandò giù l'ultimo boccone. Si alzò e, in modo sciolto, prese Louis e se lo caricò in spalla, andandosi a chiudere in camera del liscio. Lo buttò sul letto e gli si mise addosso.Il suo bacino che teneva fermo quello dell'altro e le mani ai lati della testa di Louis così da potersi tenere almeno un po' sollevato.
-Sei davvero stronzo- borbottò Harry prima di mordergli il labbro inferiore -Mi fai eccitare anche quando mangiamo. Come farò con te?- strusciò la sua erezione su quella di Louis e il più basso gemette.
Cercò di mettere le mani tra i capelli di Harry, ma il riccio fu più veloce, infatti gli intrappolò i polsi tra le mani e lo tenne ancorato al letto.
-Tu ora stai fermo e io finisco quello che hai iniziato, chiaro?- Louis amava quel tono autoritario. Lo amava davvero. Annuì sommessamente ed Harry gli legò le mani con una cravatta che aveva trovato vicino al letto. Si arrampicò sul corpo di Louis e si sedette sul petto del più basso, si slacciò i pantaloni e tirò fuori il suo pene. Lo picchiettò sulle labbra del più basso e questo aprì la bocca. Diede una piccola leccata alla punta ma Harry, senza preavviso, si infilò nella sua bocca, facendolo gemere.-Posso scoparti la bocca?- gli chiese. Louis, appena un po' suscettibile, annuì alla proposta di Harry, che si dondolava diligentemente nella cavità calda e umida dell'altro ragazzo.
Non era troppo cattivo e non faceva troppa pressione. Lasciava che fosse Louis in realtà a tenere il ritmo e, nel mentre, cercava di raggiungere disperatamente il suo orgasmo.
Quando Louis allentò la mandibola, Harry capì che quello era il via per spingersi senza sosta: infatti lo fece. Si mosse fino a tremare, prima di venire scivolò via dalle labbra del ragazzo, riversandosi sul suo petto. Louis sorrise. Aveva un po' di seme sul labbro inferiore ed Harry lo raccolse con il pollice, asciugandoselo addosso.
Era uno spettacolo per gli occhi. In quello stato Louis era ancora più magnifico di quanto lo era mai stato: le labbra gonfie, le guance rosse e gli archi acquosi di piacere. Harry era fottutamente perso di quel ragazzo.

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It only hurts.
Fanfiction-Sai, se mamma non si fosse mai fatta scappare che si drogava io non l'avrei mai capito- sospirò Louis -Sarei rimasto convinto anche adesso, all'età di vent'anni, che papà si era fatto quelle cicatrici per colpa di una spina di palma. È stupido, non...