Capitolo 15

308 17 0
                                    

Capitolo 15
I'm sorry if this make you cry.

Gli ultimi due giorni erano volati, e adesso Louis era pronto a veder spuntare Harry da un momento all'altro. Era seduto in salotto, Zayn accanto a lui, con la consapevolezza che era arrivato il momento. Non sarebbero più esistiti Harry e Louis, ma sarebbe esistito Harry e sarebbe esistito Louis.
Non sapeva come quello lo faceva sentire, ma sentiva come se qualcosa lo stesse graffiando sul petto, nel tentativo di trovare un modo per fargli esternare quel sentimento, ma Louis non aveva intenzione di mostrarsi così vulnerabile.
Gli tremava la gamba e l'attesa fu fin troppo lunga per i suoi gusti, sapeva che qualcosa non quadrava.
-Ti ha chiamato?- chiese Zayn.
-No, ma mi aveva detto che ci saremmo visti- l'altro ragazzo lo guardò e lasciò cadere la testa verso destra.
-Forse non verrà- sussurrò -L'aereo parte tra mezz'ora, probabilmente non passerà-
-No, verrà. Dobbiamo solo aspettare un altro po'- ma mentre Louis rimase seduto, Zayn si alzò e andò in cucina. Il liscio strinse le ginocchia al petto e sospirò.
Forse aveva ragione, Harry non sarebbe passato a trovarlo.

-Sei qui? Va bene- sentì Zayn tornare dall'altra stanza -Sali nella sua macchina, è in ritardo e non ha tempo di scendere. Ti riaccompagnerà il taxi- il più basso rimase immobile qualche secondo guardandolo con gli occhi sbarrati -Allora? Che aspetti?- si alzò di scatto e corse giù le scale, arrivando in giardino e salendo sul taxi che fronteggiava la sua casa.

Quando entrò vide Harry guardarlo con occhi piccoli e rossi. Aveva pianto, era palese, ma Louis era conciato allo stesso modo.
-Ciao- disse il riccio.
-Ei- si allungò e lo abbracciò -Sei in tremendo ritardo- disse al suo orecchio.
-Ho avuto qualche contrattempo- ammise -Dovevo andare un attimo in centro, ma c'era così tanto traffico che ho perso fin troppo tempo-
-Avevi dimenticato qualcosa da portare via?- si staccarono ed Harry notò in quel momento quanto fossero stati stretti tra le loro braccia. Il fatto è che si sentiva così bene che il pensiero di non poterlo fare per tanto tempo lo stava uccidendo.
-Più o meno- disse -Anche se sto lasciando altre cose qui, addirittura più importanti- accarezzò la guancia di Louis.
-A quanto pare quelle possono aspettare- fece pressione sulla mano di Harry e quest'ultimo tirò su col naso, sentendo gli occhi pizzicare.
-Ma io non vorrei proprio farle aspettare- ammise, per poi stringere il labbro inferiore tra i denti per camuffarne il tremolio.

Presto furono all'aereoporto ed entrambi uscirono di corsa. Guardarono il tabellone e, per la fortuna del riccio, l'aereo era in ritardo di un'ora, questo significava che avrebbe avuto più tempo per imbarcare le valigie e salutare Louis. L'ultima sapeva che era quella che ne richiedeva di più.
Andarono insieme al check-in e imbarcarono l'unica valigia che Harry aveva dietro.
Camminarono verso le partenze, salirono sulle scale mobili e si strinsero un po' troppo così da poter sentire ognuno il calore dell'altro.
Arrivarono vicino al gate ed Harry osservò il ragazzo che gli stava di fronte. Gli mise una mano tra il collo e la spalla e lo accarezzò.
-È stato bello, Louis- sussurrò -Qualsiasi momento con te, anche quello che potesse sembrarti il peggiore, per me è sempre stato estremamente bello. Vivo per tutto questo- si abbassò e gli baciò la fronte. Le labbra increspate tremavano e Louis sospirò piano, sentendo il cuore abbandonarsi a quella leggera malinconia che prendeva spazio in sé.
-Devi già andare via?- chiese e il riccio annuì.
-Ma se tu vuoi che io resti qui, lo farò- gli mise le mani sulle guance e fece in modo che potessero guardarsi negli occhi -Basta che dici qualcosa e io andrò a riprendere quella fottuta valigia e rimango con te- le labbra del più piccolo si inclinarono appena verso il basso.

-Non posso impedirti di trovare te stesso, Harry- sussurrò -Questa è la tua vita e devi viverla appieno-
-Non la vivrò mai appieno se so che ti sto facendo soffrire-
-Ma non mi stai facendo soffrire- disse subito Louis -È normale che adesso pianga un po', ma non è niente. Domani, quando mi sveglierò, penserò a te che stai portando avanti il tuo sogno e mi dirò "ho il ragazzo più figo e intelligente della terra" e me ne vanterò con tutti, perché i tuoi traguardi sono anche i miei- si sorrisero e qualche lacrima scappò dagli occhi di entrambi -E tu dovrai essere fiero di chi sei, sempre- gli sorrise ed entrambi piangevano senza sosta, singhiozzando di tanto in tanto -Perché io lo sono. Io amo questo ragazzo e amo anche quel bambino che tu detesti così tanto-
-Lo detesto perché ha rovinato te- disse.
-Non è così. Eri un bambino, lui un adulto...la decisione era solamente di mio padre. Hai capito?- si morse il labbro e annuì -Ti amo- disse ancora.
-Ti amo anch'io- la sua voce si abbassava man mano continuava la frase, diventando un piccolo sussurro che potè sentire solamente Louis.

It only hurts.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora