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Era mezzogiorno quando arrivammo all'ospedale.

Il caldo era soffocante ma fortunatamente in quella struttura c'era l'aria condizionata.

Sentii girare la testa e mi appoggiai al braccio di Luke per non cadere.

-Petra, ti senti bene?-

-Mi gira la testa, devo sciacquarmi il viso con dell'acqua fresca, mi accompagni in bagno?-

-Certo-

Mi strinse più a sè e subito entrò nel corridoio più grande per poi girare a destra dove c'erano i bagni.

Appena mi sciacquai il viso mi sentii subito meglio.

-Grazie, ne avevo proprio bisogno-

Tornammo all'ingresso dell'ospedale dove c'era un'infermiera a cui potevamo chiedere informazione.

-Stiamo cercando Calum Hood-

-Piano terzo, stanza 284-

La ringraziai e subito presi per il braccio Luke per trascinarlo verso l'ascensore, subito il suo corpo si irrigidì.

-Ascolta, non sono pentito di ciò che ho fatto, se provasse ancora a toccarti potrebbe succedere di nuovo la stessa situazione-

-Non credo sia felice di vederci insieme, ma gli devo parlare-

-Non ti tratterrò e non credo che entrerò nella stanza, ti aspetterò fuori. Solo il pensiero di rivedere la sua faccia mi fa salire i nervi-

-Luke, calmati, dovresti avere un atteggiamento più maturo-

-Cosa stai insinuando?-

-Luke, nulla, ora andiamo-

I tre piani di ascensore furono imbarazzanti perchè nessuno dei due osava aprire bocca e Luke cercava continuamente di evitare il mio sguardo.

Prima di varcare l'entrata della stanza 284, Luke mi prese la mano e mi fece girare verso di lui.

-Promettimi che se la situazione degenera mi farai entrare-

-Non preoccuparti- gli diedi un piccolo bacio sulla guancia ed entrai nella stanza.

Sul letto c'era Calum, aveva gli occhi chiusi ed al suo fianco c'era Sophie che gli teneva la mano.

Mio padre era su una poltrona ai piedi del letto di Cal, lui non stava dormendo e appena mi vide si alzò e mi venne incontro.

-C'è anche il tuo amico?-

Annuii.

-Sai che Calum non sarà felice di vederlo, vero?-

-Già-

-Cosa ci fai qui?-

-Devo parlare con Cal-

Nel frattempo Sophie si svegliò e appena mi vide mi fece un grande sorriso.

Calum si strofinò gli occhi e si stiracchiò, poi prese una bottiglietta d'acqua sul comodino alla sua destra e bevve.

Mi vide.

Non avrei mai dimenticato quello sguardo, un pò perso ma per lo più malinconico e triste.

Gli sorrisi ma il suo sguardo non cambiò.

-Noi usciamo..- Ringraziai mentalmente sua madre per aver rotto quell'imbarazzante silenzio.

Dopo che Sophie e mio padre uscirono dalla stanza, mi avvicinai al letto di Calum e cercai di non guardare i suoi occhi colmi di dolore.

-Come stai?-

-Dovrebbero dimettermi in giornata, non è grave ciò che mi è successo, ero svenuto per... sai cosa-

-Devo parlarti- dissi decisa.

Lui subito mi guardò negli occhi e subito vidi in essi una scintilla.

imessage.~l.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora